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Si è conclusa positivamente la quattro giorni della premier Giorgia Meloni al G20 di Bali: Xi Jinping la invita in Cina e Biden offre il gas

Giorgia Meloni è stata una delle quattro donne presenti al tavolo di apertura del G20 di Bali, in Indonesia. L’unica a essere a capo di un governo. Le altre tre sono la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il direttore generale del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva e dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) Ngozi Okonjo-Iweala

Incontri bilaterali con Joe Biden per un accordo sulle forniture di gas, con Xi Jinping che l’ha invitata in Cina (e lei ha detto sì) e con il premier indiano Narendra Modi per rafforzare la partnership tra i due Paesi. Ma anche un colloquio sui migranti con Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, mentre con il presidente francese Emmanuel Macron non c’è stato un vertice dopo lo scontro sull'accoglienza dei 234 a bordo della Ocean Viking. Si è conclusa così la quattro giorni di Giorgia Meloni al G20 di Bali. Con coda polemica per la decisione di portare con sé la figlia Ginevra nella capitale indonesiana.

Intervenendo in conferenza stampa in chiusura dei lavori del G20, spiega la Dire, Meloni ricostruisce il vertice con il presidente degli Stati Uniti: “Con Biden abbiamo discusso di rafforzare ulteriormente i rapporti tra Italia e Usa, abbiamo parlato di energia e l’amministrazione Usa garantisce la disponibilità ad aumentare la fornitura di gas. Gli Usa sono disposti a ragionare con la Ue per trovare soluzioni per calmierare i prezzi”.

La premier assicura che “con Biden ho avuto un colloquio molto cordiale. Ci siamo ripromessi di vederci molto presto. Gli Stati Uniti apprezzano la coerenza e l’impegno dell’Italia sul sostegno all’Ucraina. Abbiamo condiviso la necessità di ragionare su una soluzione del conflitto che non può non partire dal rispetto della volontà dell’Ucraina”.

"Mi pare che il G20 di Bali segni un riavvicinamento tra l'Occidente e il resto del mondo" ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso delle conferenza stampa al termine del G20. Il vertice di Bali "si svolgeva in una situazione molto complessa. C'erano, a detta di molti osservatori, gli ingredienti perché si traducesse in un sostanziale fallimento. Invece, mi pare si possa dire che è stato un successo"

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro bilaterale a margine dei lavori del Vertice dei Paesi del G20 con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping. Un incontro improntato alla cordialità.

Meloni ha espresso l’interesse del Governo italiano a promuovere gli interessi economici reciproci, anche nell'ottica di un aumento delle esportazioni italiane in Cina. Allo stesso tempo Xi e Meloni hanno riconosciuto l’antico rapporto tra Italia e Cina, due civiltà millenarie, sottolineando il successo dell’anno della cultura Italia-Cina. Il Presidente Xi ha richiamato i messaggi scambiati con il Presidente Mattarella in tale circostanza.

Nel colloquio sono stati toccati anche i rapporti tra UE e Cina, auspicando un loro rilancio. Il Presidente Meloni ha rilevato l’importanza che riprendano tutti i canali di dialogo, incluso quello in materia di diritti umani.

È stata riconosciuta la necessità di collaborare per l’efficace gestione delle più gravi e impellenti sfide globali e regionali. Meloni e Xi hanno dedicato particolare attenzione alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze. Hanno convenuto che occorre promuovere ogni iniziativa diplomatica per porre fine al conflitto ed evitare un'escalation.

Al termine dell’incontro il Presidente Xi ha invitato il Presidente del Consiglio a effettuare una visita in Cina, che il Presidente Meloni ha accettato.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto a margine del Vertice G20 di Bali un incontro bilaterale con il Primo Ministro indiano Narendra Modi. Al centro dei colloqui il rafforzamento dei rapporti tra le due nazioni affinché si possa sfruttare al meglio il potenziale di entrambi.

I due Capi di Governo hanno inoltre avuto uno scambio di vedute sulla stabilità dell’Indo-Pacifico e sulla guerra di aggressione russa all’Ucraina e le sue ripercussioni, in particolare sul fronte della sicurezza alimentare ed energetica.

Il Presidente Meloni ha assicurato al Primo Ministro Modi la piena collaborazione dell’Italia nel contesto dell’imminente Presidenza di turno indiana del G20, anche alla luce dell’entità delle sfide comuni.

La decisione della premier di viaggiare con la figlia di 6 anni al seguito è stata duramente criticata, con un assurdo dibattito ospitato sui giornali e sui social. Tanto che la diretta interessata è stata costretta a replicare con un post su Facebook.

«Ho il diritto di fare la madre come ritengo e ho diritto di fare tutto quello che posso per questa Nazione senza per questo privare Ginevra di una madre». Chiuso il G20 a Bali, Giorgia Meloni interviene con un post dai toni polemici nel dibattito sui giornali e sui social in merito alla presenza di sua figlia Ginevra di 6 anni al summit in Indonesia.

La presenza della piccola (che aveva fatto il suo debutto il giorno del giuramento del governo al Quirinale) è stata argomento di discussione in questi giorni tanto che la premier, terminati gli incontri ufficiali, ha deciso di dire la sua: «Mentre torno a casa dalla due giorni di lavoro incessante per rappresentare al meglio l'Italia al G20 di Bali, mi imbatto in un incredibile dibattito sul fatto che sia stato giusto o meno portare mia figlia con me mentre andavo via per quattro giorni - scrive sulla sua pagina Facebook - La domanda che ho da fare agli animatori di questa appassionante discussione è: quindi ritenete che come debba crescere mia figlia sia materia che vi riguarda? Perché vi do una notizia: non lo è».

Fiorello  comico e presentatore si schiera a favore della premier " a prescindere da come la si pensi politicamente" spiegando che: «Meloni fa la madre. Non si può polemizzare su questo basti pensare ad altri capi di Stato che si sono portati dietro intere famiglie. Che Berlusconi non si portava nessuno?... figli, nipoti. Prodi? Draghi? Si portava Di Maio e la balia di Di Maio».

E alla fine avanza pure una proposta facendo una battuta: «io voglio parlare alla donna Giorgia, sapete avete letto sui giornali Giorgia ha fatto da tata alla mia figlia più grande, è stata bravissima come tata e allora le voglio rendere il favore. Per ripagare tutto quello che hai fatto per me e mia figlia io vengo e faccio da tato a Ginevra. Sarò il tuo depu-tato a 3 euro l'ora». 

 

Fonte varie agenzie

 

 

 

Giorgia Meloni partecipa alla prima sessione plenaria su "Food and Energy Security". prima pero ha avuto incontri bilaterali con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, con il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e con il Presidente indonesiano, Joko Widodo.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un incontro bilaterale a margine dei lavori del Vertice dei Paesi del G20 con il Presidente degli Stati Uniti Joseph R. Biden. Il colloquio si è incentrato sulla solidità dell’alleanza transatlantica e sull’eccellente cooperazione per fare fronte alle sfide globali, dalla crescita economica alla sicurezza comune. Al centro dell’attenzione il continuo sostegno all’Ucraina, la stabilità nel Mediterraneo e nell’Indo-pacifico e i rapporti con la Cina. Meloni e Biden hanno ribadito i profondi e duraturi legami tra le nostre Nazioni e il forte interesse a rafforzare ulteriormente il partenariato nei numerosi settori di interesse reciproco.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale a margine dei lavori del G20 con il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Il Presidente del Consiglio ha espresso personalmente la sua vicinanza, e quella del governo, al popolo turco per il vile attentato terroristico in cui sono morti civili innocenti. I due leader hanno convenuto sulla necessità di proseguire con determinazione nella lotta comune contro il terrorismo. Nel corso del colloquio hanno concordato sull’opportunità di cogliere insieme le vaste potenzialità della regione Mediterranea.

I due leader hanno posto l’accento sulla necessità di lavorare insieme per contrastare la migrazione irregolare e favorire la risoluzione della crisi libica. E sono stati affrontati gli sviluppi della guerra d’aggressione russa all’Ucraina e le principali sfide che si pongono di fronte alla Comunità internazionale, che vedono impegnate insieme Turchia e Italia.I leader hanno condiviso inoltre l’auspicio di un ulteriore rafforzamento dei rapporti commerciali bilaterali.

Il Presidente Meloni ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione tra Italia e Turchia in ambito NATO, e ribadito la volontà di lavorare insieme per rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali tra Roma e Ankara

"La guerra in Ucraina ha certamente contribuito ad aggravare la crisi energetica globale. Ma ha finalmente posto in evidenza i tanti errori commessi, almeno dall'inizio del Millennio, nelle politiche energetiche e nei rapporti tra Paesi produttori e Paesi consumatori". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla prima Sessione plenaria "Food and Energy Security" del G20 di Bali.

Intervenendo alla prima Sessione plenaria "Food and Energy Security" del G20 di Bali, la premier italiana ha poi espresso le "forti preoccupazioni" dell'Italia "per i suoi vicini della sponda sud del mediterraneo".

"Il Nord Africa è fragile e dipende dalle importazioni per far fronte al suo fabbisogno alimentare. - Ha detto - È per questo che abbiamo avviato, sin dalla scorsa estate, il Rome Mediterranean Dialogue on the Food Crisis. con l'ambizione di adottare iniziative comuni per aumentare la sicurezza alimentare nella regione", ha aggiunto.

In questo contesto, ha ribadito Meloni, "le esportazioni di grano dall'Ucraina rimangono cruciali. L'Italia sostiene gli sforzi della comunità internazionale per assicurare che il flusso di grano attraverso il Bosforo continui e sostiene altre iniziative simili, come le "Solidarity Lanes" dell'Unione europea".

Poi la crisi Ucraina. "Nonostante le difficoltà, oggi siamo qui. Siamo qui perché teniamo al G20, vogliamo sottolinearne l'importanza e siamo consapevoli del ruolo insostituibile che il foro svolge negli affari globali. Ma per riuscire nella sua missione, il G20 deve avere il coraggio di confrontarsi con le sfide più difficili in agenda, a partire dalle conseguenze del conflitto ucraino in ambito economico, energetico e alimentare che stanno investendo tutti e stanno senza dubbio colpendo in maniera preponderante i Paesi in via di sviluppo".

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni alle ore 14 ora locale parteciperà anche alla seconda sessione di lavoro sul tema Health. Nel pomeriggio avrà incontri bilaterali con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, con il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e con il Presidente indonesiano, Joko Widodo.

L'agenda di Meloni a margine dei lavori del summit prevede per domani un faccia a faccia con il presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi-Jinping, con il premier indiano, Narendra Modi, con il primo ministro canadese, Justin Trudeau e con il premier giapponese, Fumio Kishida.

Meloni ha ricordato che "l'Italia, insieme all'UE, sta intervenendo per fare fronte alla spropositata e sproporzionata crescita dei prezzi dell'energia, per aumentare la produzione nazionale e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Tutto questo riducendo la sua eccessiva dipendenza dalla Russia. Altri Paesi hanno maggiori difficoltà nel farlo e vanno sostenuti. Dal dramma della crisi energetica può emergere, per paradosso, anche l'opportunità di rendere il mondo più sostenibile e costruire un mercato più equilibrato, nel quale gli speculatori abbiano meno influenza e i Paesi fornitori abbiano meno opportunità di usare l'energia come un'arma contro altri Paesi".

Meloni ha poi sottolineato come "la questione alimentare deve essere la nostra principale priorità. Nelle regioni più vulnerabili la malnutrizione sta peggiorando e diverse popolazioni rischiano la fame".

Cordiale e intenso colloquio tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il direttore del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Al centro del colloquio che si svolto a Bali a margine dei lavori G20, secondo quanto si apprende, la situazione economica e le prospettive per uscire dalla crisi.
Georgieva ha espresso apprezzamento per il sostegno italiano alle iniziative del Fmi a favore dei paesi con redditi bassi e medi. L'incontro è stato anche occasione per instaurare una collaborazione concreta tra lo staff del ministero e quello del Fondo.

 

Fonte  Palazzo Chigi / agi / varie agenzie

Con la Francia che accusa il Governo Meloni di essere perdente come esito dello scontro sul tema migranti, il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani – alla vigilia del Consiglio Ue – sottolinea «Non so cosa è successo con la Francia, non so perché i francesi abbiano reagito in questa maniera. Confronto con Parigi? Mi sembra più un problema di politica interna che un problema con noi. Al momento non è previsto». 

Nella riunione di oggi a Bruxelles con gli altri Ministri degli Esteri Ue, la Farnesina ha fatto sapere in una nota firmata dal Ministro Tajani che «alla luce dei recenti eventi e su richiesta esplicita dell’Italia, verrà affrontato un punto relativo alla cooperazione in materia di flussi migratori, con particolare riferimento alla gestione dei soccorsi operati da navi private e all’attuazione di meccanismi effettivi di solidarietà europei».

Giorgia Meloni come riferisce Agi,sostiene che "ci sono state delle incomprensioni": "La Francia aveva dichiarato che avrebbe accolto la Ocean Viking e non avrebbe fatto una selezione, come invece sarebbe avvenuto in Italia, questa notizia non è stata smentita per 8 ore e quindi io ho detto 'grazie per il gesto di solidarietà''.

Le mie parole "volevano essere un gesto distensivo" e, invece, sono state "interpretate in modo diverso" oppure "è cambiata la posizione del governo francese, non lo so. Ma sono tutte cose che poi sono state chiarite", afferma. Ma la risposta "aggressiva" di Parigi in ogni caso "è incomprensibile e ingiustificata".

Il presidente del Consiglio non nasconde a margine della conferenza stampa sul nuovo decreto aiuti di essere rimasta colpita dall'atteggiamento dell'alleato d'Oltralpe, si augura che l'Europa "isoli gli scafisti" non l'Italia. E osserva: "La nave Ocean Viking è l'unica Ong che non abbia mai attraccato in Francia. Porta con sé 234 migranti", mentre l'Italia dall'inizio di quest'anno ne ha fatto entrare quasi 90 mila".

Il problema è che "tutte le navi che sono partite e vanno in giro nel Mediterraneo vengono portare in Italia" che "non è più in grado di occuparsene da sola. "Finora sono stati ricollocati 117" migranti, "si capisce che qualcosa non funziona. Cosa è che fa arrabbiare? Che l'Italia deve essere l'unico porto possibile di sbarco del Mediterraneo? Non c'è scritto in nessun accordo, non è giusto. Nello stesso giorno in cui si discuteva del caso Ocean Viking l'Italia ha accolto 200 persone".

«È increscioso e deludente il mancato rispetto degli accordi sulla ricollocazione dei migranti»: lo dicono in una dichiarazione congiunta i Ministri degli Interni di Italia, Malta, Cipro e del Ministro della Migrazione in Grecia. Una nota diretta all’Europa in risposta alle parole durissime della Francia contro il Governo italiano sul tema della Ocean Viking e più in generale sul ricollocamento dei migranti nei meccanismi (volontari) vigenti in Ue. Già venerdì in conferenza stampa la Premier Giorgia Meloni aveva sottolineato l’importanza di trovare una soluzione condivisa e comunitaria sul tema immigrazione, respingendo le accuse di “disumanità” dell’Italia visto i numeri dell’accoglienza in maniera spropositatamente differente tra i Paesi sul Mediterraneo e gli altri europei: con questa nota alle istanze dell’Italia si aggiungono anche Grecia, Malta e Cipro, direttamente coinvolte nel sistema di approdo europeo dei migliaia di migranti che ogni anni giungono sul suolo Ue.

«L’Italia, la Grecia, Malta e Cipro, in quanto Paesi di primo ingresso in Europa, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale ed orientale, si trovano a sostenere l’onere più gravoso della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, nel pieno rispetto di tutti gli obblighi internazionali e delle norme dell’UE.
Abbiamo sempre sostenuto con forza la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e di asilo, realmente ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità, e che sia equamente condivisa tra tutti gli Stati membri», si legge nella lunga nota diffusa dal Viminale.

Un meccanismo chiaro e urgente sul fronte migranti – interviene l’importante denuncia fatta dalla Caritas italiana in servizio a Ventimiglia, il confine con la Francia dove negli ultimi giorni le forze dell’ordine transalpine hanno aumentato i controlli per respingere più rifugiati possibili, come mossa di “ritorsione” alla vicenda Ocean Viking. «La cosa grave è che spesso i francesi rimandano indietro dei minori cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie. Pochissimi migranti vogliono restare in Italia, vogliono andare in Germania, Svezia, Olanda», denuncia Christian Papini, direttore della Caritas Intemelia – organizzazione di volontariato di Ventimiglia – intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”. 

Per il direttore della Caritas locale dopo che nel 2015 la Francia ha chiuso le frontiere ai migranti, anche dall’Italia, la questione più grave è appunto che «spesso rimandano indietro dei minori cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie. E alla fine i migranti pagano 300 euro i passeur. I passeur sono persone, spesso anche loro migranti, che non sono riusciti a integrarsi, che hanno una regia dietro, e che si fanno pagare per far passare i migranti e in realtà non li fanno passare. Il nostro ruolo è fare quello che dovrebbe fare lo Stato, cioè fare accoglienza, dare da mangiare, consulenza psicologica, tutto questo lo facciamo con altre associazioni». Secondo ancora Papini, il tema europeo è comunque centrale in quanto «il trattato di Dublino è la cosa più grave che l’Europa potesse fare, è davvero una croce, perché prevede che il migrante debba rimanere nel Paese dove viene identificato».

Ieri sera però le accuse dalla Francia contro l’Italia si sono susseguite, da ultimo il portavoce del governo francese, Olivier Véran, a BFM-Tv «L’Italia non mantiene l’impegno fondamentale nel meccanismo di solidarietà europea, noi non manterremo la contropartita prevista, cioè l’accoglienza di 3.000 migranti attualmente sul territorio italiano. L’Italia – conclude Vêran – è perdente in quanto dispone normalmente di un meccanismo di solidarietà europea che fa sì che un gran numero di Paesi europei, in particolare Francia e Germania, si impegnino in contraccambio dell’accoglienza delle navi da parte dell’Italia, a prendere degli stranieri sul proprio territorio».

Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo francese, Emmanuel Macron: i due leader, non da oggi accomunati da solido rapporto di amicizia politica, hanno convenuto sulla necessità che vi sia «piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell’Unione Europea», riporta il Quirinale in una nota congiunta con la Francia. Non è stato citato direttamente, nelle dichiarazioni ufficiali dopo la telefonata, lo scontro acceso tra Meloni e i Ministri del Governo francese sul caso Ocean Viking e sulle accuse lanciate da Parigi contro «la disumanità italiana» e il diritto internazionale «violato»: dall’Eliseo e dal Colle invece si commenta la telefonata nella quale «i presidenti entrambi affermato la grande importanza delle relazioni tra la Francia e l’Italia ed hanno sottolineato la necessità di mettere insieme le condizioni per una piena cooperazione in tutti i settori, tanto a livello bilaterale che in seno all’Unione europea».

Fonti : Agi / sussidiario/ e varie agenzie 

Dietro il braccio di ferro del governo francese, la posizione del presidente Emmanuel Macron, schiacciato tra la destra, che ha la maggioranza in Parlamento, e la gauche più aperturista. Nella valanga di tweet e reazioni indignate che travolge la cronaca d’Oltralpe, tra i primi a reagire è stata Marine Le Pen. “Accettando per la prima volta che una nave sbarchi dei migranti in un porto francese, Macron lancia un drammatico segnale di lassismo”, protesta la capogruppo del Rassemblement National all’Assemblea Nazionale. 

Sulla stessa linea, il rivale di estrema destra, Eric Zemmour, fondatore del movimento Reconquete, denuncia un “terribile segnale ai trafficanti”. “È irresponsabile, immorale e contrario alla volontà popolare e anche all’umanità che dovrebbe dissuadere queste traversate ad ogni costo”, attacca l’ex polemista sui social. Ma critiche al veleno contro la scelta di Macron piovono anche da parte della destra repubblicana. “Accogliendo l’Ocean Viking a Tolone, il governo francese si rende complice dei trafficanti. Bisogna rispedire le navi nei loro Paesi di provenienza. Nessun porto francese deve diventare la nuova Lampedusa d’Europa”, deplora il falco repubblicano eletto nel dipartimento di Alpes-Marittimes, al confine con l’Italia, Eric Ciotti.

Un tema che esplicano nei numeri anche altri ministri.  “Inspiegabile il nervosismo di alcuni politici francesi a fronte dell’arrivo di 234 immigrati via nave”, scrive su Twitter il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “In Italia gli sbarchi sono stati quasi 90.000 da inizio anno, e di questi la Francia ne ha accettati solo 38, l’Europa intera solo 117. A protestare – rimarca – dovrebbe essere l’Italia”.

“E’ una reazione a dir poco sproporzionata come i numeri che riguardano l’accoglienza e che chiariscono quale sia la realta’ piu’ di ogni altro discorso: quest’anno l’Italia ha accolto 90mila immigrati sbarcati sulle nostre coste, mentre altre tredici nazioni europee si sono impegnate a ricollocarne circa 8 mila, di cui finora ne sono stati ricollocati solamente 117”. A fare i conti è il vicecapogruppo vicario FdI alla Camera Manlio Messina. Numeri che certificano

E così dopo l’apparente disponibilità ad accogliere i migranti per aiutare l’Italia, la Francia fa un improvviso dietrofront.  Il ministro ha attaccato l’Italia per la sua scelta  “incomprensibile”  di non accogliere l’Ocean Viking, annunciando che la Francia aprirà alla nave il porto di Tolone con i suoi 234 migranti a bordo. Sarà accolta oggi.

“Accettando per la prima volta che una nave sbarchi dei migranti in un porto francese, Emmanuel Macron lancia un drammatico segnale di lassismo. Con questa decisione, non potrà più far credere a nessuno che intende porre fine all’immigrazione massiccia ed anarchica”:, scrive in un tweet la capogruppo del Rassemblement National all’Assemblea Nazionale, Marine Le Pen, commentando il caso Ocean Viking.

 “Abbiamo chiesto lo sbarco immediato dalla Ocean Viking perché sappiamo che la situazione ha raggiunto un livello critico e chiaramente c’è l’obbligo legale al salvataggio”, ha detto un portavoce della Commissione Europea. “La priorità della Commissione – ha aggiunto – è che le persone siano trattate in salvataggio e messe al sicuro”.

Si apre uno scontro totale Roma-Parigi proprio sui migranti. La Francia ha annunciato la sospensione dell’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati attualmente in Italia. Il ministro dell’Interno francese, Darmanin, ha invitato “tutti gli altri partecipanti” al meccanismo di ricollocamento europeo dei migranti, in particolare la Germania, a sospendere l’accoglienza dei profughi attualmente in Italia. Giorgia Meloni, dunque, è sotto tiro.

“La Francia deplora molto profondamente che l’Italia abbia fatto la scelta di non considerarsi come uno Stato europeo responsabile”, ha detto il ministro, a proposito della decisione del governo italiano di rifiutare lo sbarco degli oltre 234 naufraghi a bordo della nave

”Una reazione sproporzionata”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito la risposta francese alla gestione della Ocean Viking da parte delle autorità italiane. Parlando ai giornalisti ad Amsterdam a margine della visita del presidente Sergio Mattarella, Tajani ha detto di ritenere ”che dalla Francia sia venuta una reazione sproporzionata”.

Il titolare della Farnesina ha quindi aggiunto che “ci sono persone che vogliono venire in Italia. Noi siamo pronti a curarle ma non tutti possono venire in Italia. Sulla redistribuzione non è stato fatto molto per cui bisogna trovare soluzioni con determinazione. Le polemiche non servono a molto, ma una soluzione va trovata in Africa”.

A chi gli fa notare che la Francia ha più rifugiati e richiedenti asilo, il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida, entrando a Palazzo Chigi risponde: “Il problema non è dei rifugiati, perché quelli siamo pronti ad accoglierlo, il problema sono i clandestini che gravano su questa vicenda – replica Lollobrigida -. I dati statistici dicono che i rifugiati sono solo il 10% di quelli che arrivano, seppure distribuissero il 10% avremmo risolto solo un problema di necessaria accoglienza. Gli immigrati, invece, se li carica lo stato di prima accoglienza, cioè l’Italia”.


Fonti varie agenzie e il Secolo d Italia / firenzepost

Nuovi sbarchi di migranti a Lampedusa. Il cadavere di un neonato è arrivato questa notte sull'isola su un'imbarcazione di migranti. La Procura di Agrigento è al lavoro ma dalle prime informazioni la causa della morte dovrebbe essere ipotermia.

Intanto tra Francia e Italia volano gli stracci sulla questione migranti. Da Parigi è arrivato l’annuncio della sospensione dell'accoglienza già prevista di 3500 rifugiati presenti al momento sul suolo italiano e ora in più il ministro dell'Interno francese Gerard Darmanin ha invitato “tutti gli altri partecipanti al meccanismo di ricollocamento europeo dei migranti, in particolare la Germania, a sospendere l'accoglienza dei profughi attualmente in Italia”.

Inoltre i francesi hanno previsto altre misure: “La Francia adotterà, nelle prossime ore, misure di rafforzamento dei controlli alle nostre frontiere interne con l’Italia. Il rafforzamento delle nostre frontiere tra Francia ed Italia dimostrerà purtroppo che - conclude Darmanin - noi possiamo anche impedire un certo numero di passaggi attraverso la frontiera italiana. La Francia trarrà tutte le conseguenze dell'atteggiamento italiano anche sugli altri aspetti della relazione bilaterale tra i due Paesi”.

"Guardate che l'atteggiamento della Francia nei confronti dei richiedenti asilo o dei profughi che arrivano dall'Italia è, a prescindere da chi è il presidente di turno all'Eliseo, così da moltissimi anni. Io ricordo di aver visitato 10 anni fa i primi campi profughi a Ventimiglia. La sospensione degli accordi di Schengen a Ventimiglia è una cosa antica. Così fan tutti" spiega Rampini alla trasmissione tv tagada. "Non è che il sovranismo sia una caratteristica italiana. 

La Germania tentò brevemente nel 2015, di fronte ad un inusitato afflusso di profughi allora soprattutto dall'Afghanistan e dalla Siria, la cosiddetta politica delle braccia aperte che fu un disastro e infatti poi chiuse le frontiere. Adesso la Germania è come la Svezia o come gli altri Paesi nordici che sono mete ambite dei migranti. Questi Paesi nordici, e anche la Germania, praticano politiche selettive: vogliono scegliere loro chi accogliere e praticano una politica mirata a soddisfare le loro esigenze di lavoro. Ma è una politica molto diversa dall'apertura delle frontiere. Questa è la realtà, tutti i Paesi europei sono sovranisti anche quando parlano il linguaggio dell'europeismo" conclude Rampini.

"La Francia deplora molto profondamente che l'Italia abbia fatto la scelta di non considerarsi come uno Stato europeo responsabile", ha detto il ministro Darmanin, a proposito della decisione del governo italiano di rifiutare lo sbarco degli oltre 234 naufraghi a bordo della nave.

Tra le misure di ritorsione contro l'Italia per la mancata accoglienza dell'Ocean Viking, la Francia assumerà delle misure di "rafforzamento dei controlli alle frontiere" con l'Italia, ha poi annunciato Darmanin, aggiungendo che la Francia "trarrà tutte le conseguenze" dell'atteggiamento italiano anche sugli altri aspetti della "relazione bilaterale" tra i due Paesi.

Intanto dalla Ocean Viking fanno sapere di essere "estremamente sollevati che alla nostra nave sia stato assegnato un porto sicuro in Francia, il che pone fine a una situazione critica. Ma questa soluzione ha un sapore amaro: le 230 donne, bambini e uomini a bordo dell'Ocean Viking hanno attraversato un terribile calvario e sono esauste, così come le nostre squadre". Lo afferma Xavier Lauth, direttore delle operazioni di Sos Mediterranee. "Lo sbarco a quasi tre settimane dal loro salvataggio, così lontano dall'area operativa nel Mediterraneo centrale - aggiunge - è il risultato di un drammatico fallimento di tutti gli Stati europei, che hanno violato il diritto marittimo in maniera senza precedenti".

"Accettando per la prima volta che una nave sbarchi dei migranti in un porto francese, Emmanuel Macron lancia un drammatico segnale di lassismo. Con questa decisione, non potrà più far credere a nessuno che intende porre fine all'immigrazione massiccia ed anarchica":, scrive in un tweet la capogruppo del Rassemblement National all'Assemblea Nazionale, Marine Le Pen, commentando il caso Ocean Viking.

 "Abbiamo chiesto lo sbarco immediato dalla Ocean Viking perché sappiamo che la situazione ha raggiunto un livello critico e chiaramente c'è l'obbligo legale al salvataggio", ha detto un portavoce della Commissione Europea. "La priorità della Commissione - ha aggiunto - è che le persone siano tratte in salvataggio e messe al sicuro".

Da un lato l’applicazione alla lettera dei decreti Sicurezza per bloccare gli sbarchi delle Ong, «anche per lanciare un messaggio ai partner» europei. Dall’altro il necessario lavoro in seno alle istituzioni continentali. Senza il cui aiuto la questione migranti resta impossibile da affrontare. È su queste due direttrici che il governo Meloni intende muoversi per gestire quella che, nell’anno in corso, è tornata a rappresentare un’emergenza. 

Nei primi dieci mesi del 2022, infatti, gli arrivi sulle coste italiane hanno superato di oltre il 50% quelli del 2021. E quanto sia complicato arginare il fenomeno lo confermano le notizie degli ultimi giorni. «Le buone condizioni meteo ci stanno mettendo in seria difficoltà perché continuano ad arrivare migranti incessantemente. Giovedì ne sono stati trasferiti più di 500 con la nave umanitaria» ha detto a Italpress il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino. Altri quattro sbarchi sull’isola, per un totale di sessanta migranti, sono stati registrati ieri. Lo stop alle due Ong ipotizzato martedì dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è, insomma, la classica goccia nel mare.

Il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino ha lanciato l'allarme parlando di una situazione da bollettino di guerra e ha chiesto un incontro al governo. "Ieri ho inviato una richiesta d'incontro urgente al premier Meloni e al ministro dell'Interno Piantedosi. Ho chiesto loro di vederci a Lampedusa o a Roma per discutere della gestione del fenomeno migratorio e dell'impatto sulla mia comunità" ha spigato il primo cittadino. Sul molo Favaloro gli uomini della Capitaneria di porto hanno sbarcato il corpo senza vita di un neonato. Appena 20 giorni, morto durante la traversata del Mediterraneo insieme alla mamma per ipotermia.

"La madre ha detto che sin dalla nascita soffriva di problemi respiratori, era venuta in Italia per farlo curare", dice il sindaco, il cui telefono non smette di squillare. "A ogni ora del giorno e della notte ricevo chiamate dalle forze dell'ordine che mi comunicano l'arrivo di cadaveri - ammette -. Sono numeri da bollettino di guerra e davvero sta diventando pesante, faticoso lavorare cosi". 

Anche dal punto di vista umano. "Mi auguro che ci sia un'attenzione, un gesto di solidarietà verso questo territorio".  Nella lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri e al capo del Viminale il primo cittadino ha sottolineato una serie di emergenze con cui la più grande delle Pelagie si trova a fare i conti. Questioni legate ai flussi migratori e agli sbarchi che su questo piccolo scoglio in mezzo al Mediterraneo sono quotidiani. "Dal problema delle salme e della loro sistemazione nella camera mortuaria a quello delle barche accatastate al molo e che con il maltempo, come è accaduto tre notti fa, creano un danno ambientale incalcolabile oltre ad aver distrutto il molo". Problemi che, ribadisce Mannino, "non possiamo continuare a gestire da soli, non abbiamo le risorse finanziarie e umane. Serve una struttura commissariale che se ne occupi".

Fonte Ansa Il Tempo e varie agenzie

 

 

 

 

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