Dieci arresti per gli scontri "No Expo" del primo maggio scorso, giorno di inaugurazione dell'esposizione, in cui Milano venne messa a ferro e a fuoco. Sono tutti accusati di devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata e travisamento.
Con la scusa di protestare contro l'apertura di Expo 2015, hanno devastato il centro storico di Milano. Un pomeriggio, quello del primo maggio di sei mesi fa, di violenze, soprusi e devastazione.
Un unico blocco nero composto da almeno 300 soggetti". Così il gup di Milano, Donatella Banci Buonamici, "fotografa" gli antagonisti che hanno devastato il centro di Milano "travisati con maschere antigas, passamontagna, caschi da moto, sciarpe" e "armati di bastoni, sassi, bottiglie di vetro, bottiglie di liquido infiammabile tipo molotov, razzi, bombe carta". Sono tutti squatter, nessuno di loro appartiene al movimento No Tav. "I milanesi - spiegano gli inquirenti - appartengono al «locale circuito anarchico". Dieci di loro sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pm Piero Basilone: quattro greci e quattro milanesi sono finiti in carcere, due sono latitanti (un greco e un milanese). Tra gli ellenici figura Alexandros Kouros, ritenuto autore di alcuni degli episodi più violenti che si sono verificati durante gli scontri. "Compattati in modo da formare un unico blocco nero - scrive il gip - compivano fatti di devastazione e gravissimi atti di danneggiamento tra cui incendio di auto, esercizi commerciali e istituti di credito".
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Le dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip di Milano Donatella Banci Bonamici su richiesta del sostituto procuratore Piero Basilone coordinato dal Procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. La Polizia di Stato sta eseguendo gli arresti a Milano e contestualmente in Grecia con la collaborazione dei relativi uffici di Polizia. Altre persone sono indagate in stato di libertà per gli stessi reati.
I destinatari sono 5 giovani milanesi appartenenti alla locale area anarco-squatter-antagonista, già noti agli agenti della Digos milanese e 5 anarchici greci. A questi si aggiungono 5 indagati a piede libero per i medesimi reati: 3 milanesi, 1 comasco e 1 greco.
Gli investigatori hanno visionato, analizzato e comparato oltre 600 Gb di materiale fotografico e video inerente il giorno della manifestazione. "Sono stati estrapolati - spiega la questura di Milano - centinaia di fotogrammi evidenziando ogni più piccolo dettaglio utile ad individuare e identificare gli autori dei reati di devastazione, saccheggio, resistenza aggravata e travisamento. Sono stati quindi isolati i comportamenti dei singoli soggetti riuscendo ad attribuire ad ognuno le specifiche azioni compiute e penalmente rilevanti".