Il presidente della Cei, nella prolusione all'assemblea dei vescovi, secondo le agenzie stampa ha sottolineato come sia necessario «rifondare la politica» chiedendoci «chi siamo e chi vogliamo essere» e «ascoltando le sofferenze». Per Bagnasco, infatti, «le difficoltà economiche, al limite della miseria, incidono sulla tenuta» delle famiglie.
Parlando della politica, il cardinale ha aggiunto: «Si sente parlare di "patto sociale" affinchè, remando tutti nella medesima direzione, si possa uscire da onde travolgenti. Qualcuno fa riferimento al nostro Dopoguerra: dalle macerie delle case e delle persone, chi era in piedi ha realizzato quel patto sociale da cui è nata la Costituzione. Allora c'era un tessuto connettivo del Paese e da quello partivano le legittime differenze che, però, non impedivano di intendersi sui principi fondamentali. Ma oggi? Non ci sono macerie di case da ricostruire, sembrano esserci, invece, le macerie dell'alfabeto umano».
E allora oggi dobbiamo chiederci «chi siamo» e «che cosa vogliamo essere» perchè la crisi, in Italia e in generale in Europa, non è solo «economica» ma anche «culturale». «In altri termini, potremmo dire che bisogna rifondare la politica, rimettere cioè a fuoco che cosa vuol dire stare insieme, lavorare insieme per essere che cosa. Non è un esercizio astratto, ma la premessa di ogni urgente dover fare», sottolinea il presidente dei vescovi per il quale occorre mettersi in «ascolto» e al «servizio» di coloro «che stanno peggio».
Il pontefice ha poi ammonito: «Voi sapete che non servono preti clericali il cui comportamento rischia di allontanare la gente dal Signore nè preti funzionari che, mentre svolgono il loro ruolo, cercano lontano da Lui consolazione».