Un altro aspetto fondamentale della legge elettorale è il premio di maggioranza, pari al 15%, che viene assegnato alla coalizione che supera il 37% dei voti. Previsto il ballottaggio per le due coalizioni (o partiti) che ottengano più voti ma non arrivino né superino la soglia del 37%. Sono stabiliti, inoltre i quozienti da utilizzare, ossia i criteri - attraverso degli algoritmi - per la ripartizione dei seggi e i criteri per i cosiddetti "resti". Contro quest’ultimo punto si sono battute le forze di minoranza, e si è concentrata la battaglia dei piccoli partiti, che lamentano l'eccessiva aleatorietà della ripartizione dei voti e, di conseguenza, dei seggi. I deputati di Sel rivolgendosi ai banchi della maggioranza hanno gridato: "Siete dei ladri della democrazia, è una frode elettorale". La Lega, invece, definisce l’Italicum "una porcata maggiore" rispetto alla legge precedente."Questa legge elettorale è una schifezza. Il Pd è spaccato, il salva Lega serve a Renzi e ai democratici per coprire i loro problemi", tuona Matteo Salvini.
Centro democratico ribattezza il sistema dei quozienti introdotto dall’Italicum come un sistema "random", per sottolineare che il risultato prodotto (l'assegnazione dei seggi per i resti) avviene a casaccio.
Intanto si fa sentire anche il Movimento 5 Stelle, che annuncia il voto favorevole all’emendamento al testo dell’Italicum che mira ad introdurre le preferenze, contrariamente a quanto aveva fatto nella seduta notturna di venerdì scorso quando si erano votati i primi emendamenti sulle preferenze. Ad intervenire in Aula è il deputato 5 Stelle Giuseppe D’Ambrosio. L’emendamento prevede un solo voto di preferenza.
L’Aula di Montecitorio ha approvato l’emendamento che garantisce la rappresentanza delle minoranze linguistiche in Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige.
Sulla legge elettorale "non c'è da mantenere un patto con Berlusconi, ma un impegno che come partito abbiamo preso profondo, netto, chiaro". Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando all'assemblea dei deputati Pd. Renzi esprime "marcato dissenso rispetto a chi ritiene " la legge elettorale che sta per essere approvata alla Camera incostituzionale. "Sarebbe positivo che si accelerasse la riforma del regolamento della Camera e si limitasse il ricorso al voto segreto". Afferma Renzi all'indomani della bocciatura degli emendamenti sulla parità di genere con voto segreto. E poi rassicura: "Se ci saranno le condizioni per discutere al Senato di parità di genere, riapriremo la discussione". "Vi chiedo di chiudere oggi la votazione sulla legge elettorale alla Camera, come da accordi che abbiamo fatto e da decisione della Direzione". Se qualcuno alla Camera oggi non voterà la legge elettorale, dovrà spiegarlo al Paese: così, secondo quanto riferisce chi era presente, il premier Matteo Renzi, parlando all'assemblea dei deputati del Pd.
Poi sulle riforme costituzionali. Entro quindici giorni "sarà formalizzato un atto parlamentare su Senato e Titolo V". Renzi annuncia che sarà convocata nei prossimi giorni una Direzione Pd sulla riforma del Titolo V.