Il momento che sta vivendo l’Italia "è molto delicato", ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri a Radio24. Riguardo alle proteste del Forconi e in particolare al sit-in di oggi a Roma "bisogna vigilare che non ci siano infiltrazioni o strumentalizzazioni. È un momento molto complesso per il Paese - ha osservato il ministro - ma ho fiducia nella professionalità delle forze dell’ordine e anche nella consapevolezza della gente che scende in piazza sulla situazione di grande difficoltà che stiamo vivendo".
"Stiamo attraversando un periodo difficile. Le città sono scenario di molte proteste e nella tutela dell’ordine pubblico ci confrontiamo con la sofferenza dei nostri concittadini", ha detto il capo della Polizia, Alessandro Pansa, alla chiusura dell’anno
accademico alla Scuola superiore di Polizia. "Dobbiamo rispettare tutti, quelli che manifestano e gli altri che non devono vedere compressi i loro diritti".
Dopo il sit in in piazza d'Italia, davanti alla sede della Provincia, i "forconi" sardi dei movimenti Anti-Equitalia e "Zona franca in Sardegna" si sono spostati nella tarda mattinata verso la sede di Sassari della Banca d'Italia. In via Roma, sotto lo sguardo degli agenti della Digos, di polizia e carabinieri, i partecipanti al corteo sono aumentati. Gli oltre cento manifestanti hanno esposto gli striscioni e le bare finte davanti alla Bankitalia e urlato: "Assassini, assassini", accusando di essere in mano agli speculatori. Fra gli striscioni che ricordano anche gli interessi economici che gravitano fra le banche non mancano duri richiami al mondo della politica che fa poco o nulla per evitare l'asservimento: "Politici camerieri dei banchieri", hanno scritto a caratteri cubitali i manifestanti. Far loro anche il "Movimento per la gente" con commercianti, artigiani, studenti, lavoratori precari, disoccupati, pensionati. Una lotta particolare nell'isola è poi quella per la "Zona franca" che, hanno spiegato alcuni piccoli imprenditori, è un diritto dei sardi ai quali potrebbe portare rilevati vantaggi economici.
Un centinaio di manifestanti occupano da circa due ore una delle due corsie di marcia della statale Lecce-Maglie, all'altezza del centro commerciale Leclerc. Si tratta di una manifestazione spontanea alla quale stanno partecipando piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e pensionati, sulla scia delle proteste di questi giorni del movimento dei Forconi. Si tratta delle stesse persone che hanno protestato sabato scorso, sempre nello stesso punto. Muniti di bandiere stanno distribuendo volantini agli automobilisti. "Tutti uniti - è scritto nel volantino - imprenditori, artigiani, dipendenti, liberi professionisti, disoccupati. Il 18 dicembre fermiamoci tutti. Blocco stradale Lecce-Maglie". Sul posto si trovano agenti della Digos della questura di Lecce. Il traffico veicolare registra rallentamenti ma non é bloccato. Si procede su una delle due corsie di marcia sia in direzione nord che sud. Sul volantino si legge ancora "Vogliamo lavorare per le nostre famiglie, non per le vostre. Quando l'ingiustizia diventa legge ribellarsi é un dovere''.
Erano circa 35 i giovani che la notte scorsa hanno occupato per quasi un'ora i binari della stazione ferroviaria di Pisa impedendo a un intercity diretto a Salerno di riprendere la marcia dopo il suo arrivo in città. Gli attivisti del movimento dei Forconi volevano salire sul treno senza pagare il biglietto per raggiungere Roma dove nel pomeriggio è prevista una manifestazione. Il convoglio aveva subito la stessa sorte accumulando un'altra ora di ritardo in partenza da Genova. I 35 manifestanti, provenienti da Viareggio hanno poi acquistato un biglietto cumulativo e sono partiti poco prima delle sei per Roma con un treno interregionale. Secondo quanto appreso, sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, non apparterrebbero a gruppi organizzati ma sarebbero simpatizzanti di estrema destra: qualcuno di loro sventolava il tricolore mentre non sono stati srotolati gli striscioni che avevano portato al seguito. I giovani hanno raggiunto Pisa con treni locali con l'obiettivo di salire proprio su quell'Intercity e le forze dell'ordine non escludono che fossero in contatto con qualcuno che già si trovava su quel convoglio che viaggiava con oltre un'ora di ritardo e il cui passaggio da Pisa, dove è giunto poco prima delle 4, era previsto alle 2.21.