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Venerdì, 18 Ottobre 2024

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In un momento di globale forte crisi occupazionale venti giovani reggini hanno ottenuto il titolo professionale di Pasticceri. Un arte, una professione con nobili e antichissime origini. A consegnare gli attestati ai venti allievi partecipanti al corso di formazione promosso dalla Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria appunto il Presidente della Provincia dott. Giuseppe Raffa e l’Assessore alla Formazione e Politiche del Lavoro dott. Giovanni Arruzzolo.

Alla manifestazione finale hanno altresì partecipato l’assessore al Turismo e Cultura Dott. Edoardo Lamberti Castronovo e rispettivamente i Consiglieri Cara, Cannizzaro, Zavettieri e Giugno accompagnati dal capo di gabinetto Dott. Bagnato, dal Consulente Dott. Giuseppe Mazzeo e dal Coordinatore della Formazione Professionale Dott. Fortunato Battaglia. Con gli esami finali si è concluso il corso di formazione professionale per PASTICCERI organizzato dal Centro di Formazione Professionale Turistico Alberghiero di via Caserma Borrace Reggio Calabria.

Il Presidente Raffa e l’Assessore Arruzzolo, prima della consegna degli attestati agli allievi-pasticcieri, hanno rivolto loro parole di apprezzamento e si sono complimentati per l’eccellente livello di preparazione raggiunto. Gli allievi del corso hanno quindi fornito una dimostrazione delle loro doti con la presentazione e conseguente degustazione delle loro dolci creazioni.

“Si conclude così un progetto formativo – dichiara l’Assessore Arruzzolo - che ha visto coinvolti ben venti giovani allievi e che ha permesso loro una pregevole esperienza pratica presso alcune rinomate pasticcerie artigianali facenti parte dell’A.P.A.R. (Associazione Pasticcieri Artigiani Reggini) implementata dal percorso didattico svolto dai docenti del Centro di Formazione che ringrazio per la professionalità e scrupolosa competenza dimostrata”.

“La collaborazione con l’A.P.A.R. – ha sottolineato il Presidente Raffa intervenendo alla cerimonia di consegna degli attestati professionali - ha permesso agli allievi di apprendere la nobile arte della pasticceria offrendo loro l’opportunità di uno sbocco occupazionale in un settore in forte ascesa nella nostra realtà territoriale votata alla valorizzazione e promozione del turismo e della gastronomia”.

“Con il Centro di Formazione diretto dalla Dott.ssa Maria Antinia Cardona – ha poi concluso l’Assessore Arruzzolo – come assessorato alla formazione stiamo puntando al rilancio di attività formative proprio nel settore turistico - gastronomico - alberghiero che rappresenta attualmente il maggior sbocco occupazionale della nostra Provincia”.

A fine della manifestazione il Presidente Raffa e l’Assessore Arruzzolo hanno dichiarato che l’Amministrazione intende investire maggiormente su qualifiche attinenti il settore aumentando in bilancio per quanto la situazione economica attuale consenta i capitoli destinati alla formazione professionale.

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il consigliere Mimmo Talarico don Paolo Santiprosperi ed il pres  Francesco Talarico

 

Il presidente del Consiglio   Francesco Talarico ed il consigliere regionale Mimmo Talarico hanno preso parte - oggi a Cosenza nella parrocchia di San Vito Martire - alla cerimonia di saluto dei ragazzi in partenza per Rio de Janeiro (Brasile) dove, insieme a centinaia di migliaia di altri giovani, parteciperanno alla XXIII Giornata mondiale della Gioventù. “Porterete in Brasile una testimonianza di pace e l’immagine migliore della nostra Calabria. Rio sarà un evento mondiale e sarà un’emozione straordinaria l’incontro con Papa Francesco al suo secondo viaggio dopo la significativa sua prima uscita a Lampedusa”: è quanto ha detto il presidente Talarico, rivolto ai ragazzi e  consegnando loro le magliette che indosseranno a Rio de Janeiro. Ha aggiunto: “L’appuntamento di Rio, con il Papa Francesco e i giovani provenienti da tutto il mondo è un’occasione straordinaria per testimoniare la bellezza della fede e intrecciare legami con le nuove generazioni   del mondo intero. Sarà una festa senza confini e senza discriminazioni che consentirà a tutti i giovani della Calabria, che saranno presenti a Rio, di vivere un’esperienza eccezionale e di cogliere tutte le occasioni per mettersi in comunicazione con altri giovani, in un’esperienza di condivisione che potrà arricchire, ancora di più, quella capacità dell’accoglienza, della generosità e dell’attenzione verso il prossimo, che sono qualità presenti da sempre nella tradizione della Calabria e dei calabresi”. A sua volta, il consigliere regionale Mimmo Talarico, condividendo l’entusiasmo dei giovani ha commentato: “Voi siete una parte di quell’altra Calabria che va sostenuta e valorizzata per rinnovare la politica e la società”. Mimmo Talarico ha posto l’accento sull’importanza di “esplorare altre esperienze al di fuori della Calabria, interagendo con altre cultura e conoscendo linguaggi diversi. In Brasile – ha argomentato - sono visibili tantissime contraddizioni. Pur riconoscendo che quel grande Paese - dove nei secoli scorsi sono approdai i ‘Bastimenti’ con migliaia di emigranti anche calabresi come ricorda la bella mostra in corso a Cosenza -   ha fatto negli ultimi anni passi da gigante sulla strada dello sviluppo, incontrerete umanità ferite e povertà estreme accanto a grandi ricchezze. Tutto ciò, vi consentirà di comprendere meglio le situazioni di tutti i Sud del mondo, dove bisogna lavorare per cambiare e creare sviluppo, cominciando dagli stili di vita e dagli atteggiamenti di tutti coloro che hanno responsabilità nella vita pubblica e nella società civile”.

il consigliere M Talarico ed il pres Talarico oggi a Cosenza nella parrocchia di San Vito martire

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Sono stati accolti a Palazzo Campanella dal segretario-questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, i dieci giovani - sei ragazzi e quattro ragazze - che hanno scelto di vivere una settimana di vacanza ‘alternativa’, aderendo al bando nazionale ‘Campogiovani 2013’, voluto dal Ministero della Gioventù.

‘Campogiovani’, com’è noto, è un progetto destinato a giovani e giovanissimi residenti in Italia, di età compresa tra i 14 ed i 22 anni compiuti, che frequentano istituti scolastici superiori o siano iscritti ai primi anni del ciclo universitario, che intendono vivere da protagonisti le attività della Pubblica amministrazione, particolarmente   in difesa dell'ambiente, in aiuto alla popolazione, al servizio dell'Italia. Un primo approccio per vivere direttamente la pubblica amministrazione, ampliando la conoscenza e l’esperienza sul campo, fare amicizia, scoprire le proprie attitudini e testare la propria voglia di impegno civile.

“Conoscere e vivere il senso civico – ha detto Giovanni Nucera rivolto ai giovani nell’aula consiliare ‘Fortugno’ – significa rafforzare nel proprio intimo il senso di appartenenza ad una comunità”.

Il segretario-questore del Consiglio regionale, nel prosieguo del suo intervento, ha esposto le procedure di formazione delle leggi, ”i cui contenuti ricadono sulla vita quotidiana delle persone. E’ più che mai necessario – ha continuato Giovanni Nucera - che le istituzioni non siano viste, soprattutto dalle giovani generazioni, come ‘entità estranee’ rispetto alla vita di ognuno, ma siano messe nelle condizioni di disvelare in questo momento di crisi particolare, la loro forza collettiva in grado di interpretare quanto più possibile gli interessi generali, e come unico strumento in grado di elaborare strategie e prospettive che servano a far ripartire la Calabria ed il Paese”.

Il segretario-questore dell’Assemblea legislativa, inoltre, ha ricordato ai giovani ospiti la figura di Zaleuco, che per primo fissò nella Locri antica l’inviolabilità della dignità umana chiedendo l’abolizione della schiavitù, impressa nelle famose Tavole che riportano i primi codici scritti del mondo occidentale. Nucera, infine, ha preannunciato una proposta di legge “con cui istituire la ‘leva civica’, cioè la promozione di un impegno gratuito da parte dei giovani cui fare ricorso nei momenti particolari di cui la comunità ha più bisogno”.

Il gruppo del ‘Campogiovani’, che sono ospiti dei Vigili del Fuoco, era accompagnato dal vigile tutor Pasquale Branca e dai vigili volontari Marica Amilari e Rocco Sgrò.

Chi pensa di liquidare la pratica dei Consorzi di bonifica calabresi con un semplice tratto di penna si sbaglia di grosso. La mera soppressione di gran parte dei Consorzi finirebbe, infatti, per aggravare ancor più lo stato di salute – per la verità pessimo – dell'agricoltura calabrese.

Vanno molto di moda, oramai, condurre scelte politiche solo sulla base di semplici calcoli meramente ragionieristici. Questo accade nel Paese, e sembra che capiti anche in Calabria. Calcoli ragionieristici alla stregua dei quali l'azione volta a migliorare le performance di gestione viene spesse volte sostituita da misure illogiche e drastiche che producono il solo risultato di aumentare i costi per la collettività ed incrementare la anarchia nella gestione di funzioni e competenze di straordinaria importanza.

Beninteso, nessuno vuole nascondere che la gestione dei Consorzi di bonifica debba essere improntata a maggiore efficienza riducendo, ove possibile, i relativi costi di gestione. Ma vogliamo veramente credere forse che il problema della bonifica calabrese si risolva con la soppressione ed il drastico ridimensionamento degli enti? E come la mettiamo con la conseguente nomina di vari commissari liquidatori che ovviamente sono destinati ad essere lautamente remunerati?

Tutti coloro che vivono e conoscono l'agricoltura (quella vera e non solo “sulla carta”) sanno bene che i problemi sono di diversa natura.

I problemi sono costituiti da una dotazione infrastrutturale vetusta che necessita di interventi straordinari di manutenzione e, conseguentemente, di ingenti investimenti. I problemi sono costituiti da sempre minori trasferimenti di risorse da parte della Regione Calabria ed alla conseguente impossibilità da parte dei Consorzi di fornire i servizi in favore degli agricoltori. I problemi, quelli veri, sono costituiti dalla assoluta marginalità della bonifica calabrese rispetto alle dinamiche amministrative nazionali e comunitarie che, invece, potrebbero e dovrebbero rappresentare un punto di riferimento costante. Sguarnire i territori di questi importanti presidi significare danneggiare l'agricoltura e le aziende agricole. Occorrerebbe invece riflettere sui veri problemi della bonifica. A cominciare dalla esigenza di una programmazione ed una progettazione maggiormente aderente ai bisogni dell'agricoltura e degli agricoltori. Occorrerebbe credere di più nella sinergia con gli altri enti territoriali. Occorrerebbe investire nell'immediato risorse per ridare ai Consorzi di bonifica l'importante ruolo che in passato hanno avuto. Occorrerebbe assicurare regolarità nei pagamenti delle spettanze alle maestranze e avviare oggi e non domani un percorso di formazione delle stesse alla luce della mutate esigenze. Agli agricoltori reggini interessa avere l'acqua ed i servizi. E su questi temi, inspiegabilmente, il dibattito politico – istituzionale è di fatto colposamente silente.

Nella qualità di Assessore provinciale all'Agricoltura profonderò ogni sforzo per fermare eventuali sconvolgimenti istituzionali nell'assetto dei Consorzi di bonifica che non siano legati a logiche di efficienza e di maggiore attenzione nei riguardi degli agricoltori. Lo farò con coscienza e consapevolezza, avendo conosciuto da vicino – per quanto concerne il territorio della provincia di Reggio Calabria – la buona volontà e la predisposizione a fare bene dei loro Presidenti e degli organi di governo e gestione. E con loro la Provincia di Reggio Calabria, su mia iniziativa, ha già avviato coraggiosamente un percorso di collaborazione che porterà nel breve periodo a realizzare alcuni importanti interventi sul territorio.

L'agricoltura reggina non ha bisogno di un altra “bella infornata” di Commissari (ce ne sono già abbastanza addirittura in carica dal 2007 con il compito di liquidare i già soppressi Consorzi). L'agricoltura reggina ha bisogno invece di attenzione vera e di impiego di risorse per supportare investimenti. Non serve inaugurare la Diga sul Metramo, peraltro a distanza di trent'anni dalla sua progettazione, e poi non cogliere le opportunità connesse alla utilizzazione della risorsa acqua in favore degli agricoltori dell'intera Piana di Rosarno. La Regione pensi ad esempio a garantire la ottimale fruizione di questa importante opera, che rischia invece di essere sottoutilizzata e di non assolvere alla funzione per la quale è stata costruita. Sarebbe l'unico linguaggio che l'agricoltura reggina comprenderebbe.

 

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Si è svolta giovedì 4 luglio, in un’aula affollata del Consiglio comunale, l’incontro fra la Rete delle Associazioni e la Commissione Straordinaria.

All’incontro hanno partecipato il Prefetto Vincenzo Panico, il Prefetto la Paglia, l’Arch. Minasi e l’Avv.Nucera in rappresentanza dell’Ente di governo municipale, e i referenti di oltre 30 associazioni cittadine.

La delegazione ha consegnato agli interlocutori istituzionali un documento in cui si chiede:

  1. di voler procedere alla sostanziale applicazione del “Regolamento per l’attuazione degli istituti di partecipazione popolare previsti dal Titolo II dello Statuto del Comune di Reggio Calabria” ed in particolare all’attuazione dell’art.3 (individuazione degli immobili di proprietà del Comune da destinare a sede dei servizi comuni per il supporto delle attività delle associazioni) e dell’art.8 (istituzione delle Consulte di settore);
  2. di voler determinare un iter efficace finalizzato al completamento dei lavori per rendere fruibile e condiviso dalle Associazioni il Centro Polifunzionale di Piazza del Popolo noto come “Casa delle Associazioni”, attualmente in stato di abbandono e triste degrado, già oggetto di un’assemblea pubblica il 1° giugno scorso;
  3. di voler rendere disponibili, in attesa di veder realizzato quanto indicato al punto B), spazi adeguati, non escluso strutture edilizie confiscate alla mafia, praticabili e accessibili, per poter permettere alle Associazioni lo svolgimento di libere iniziative di incontro pubblico. Una possibile sede provvisoria che le associazioni potrebbero condividere è stata individuata nel plesso denominato GIRASOLE;
  4. di voler dare supporto tecnico, mediante gli uffici preposti, all’opera di mappatura e schedatura, avviata dalla Rete delle Associazioni, dei numerosi beni comuni incompiuti e lasciati al degrado, distribuiti su il territorio.

Il Prefetto ha aperto l’incontro, salutando i rappresentanti del mondo associazionistico e dicendosi felice di interloquire proprio in quel luogo simbolico quale quello dell’aula consiliare,   Casa dei cittadini.

Panico seguendo i punti delle richieste presenti nel documento consegnatogli e le sollecitazioni avanzate dai referenti delle associazioni, ha espresso la volontà di procedere all’istituzione della Consulta delle Associazioni in tempi brevi, ha assunto l’impegno di procedere ad un approfondimento per individuare luoghi idonei ad accogliere il variegato mondo associazionistico, ed in particolare riguardo l’iter finalizzato alla ripresa dei lavori e alla successiva consegna della Casa delle Associazioni per le finalità di progetto. Per rendere attuabile fin da subito una delle richieste della R.d.A, ovvero la pratica di un’Assise Pubblica Permanente, dichiara di concedere a titolo gratuito la stessa Aula Consiliare per riunioni periodiche opportunamente calendarizzate.

Per quanto concerne alcune opere incompiute e oggetto del censimento da parte della RdA, tranne quelle inserite nel Decreto Reggio, il Prefetto ed i componenti del suo staff hanno dichiarato di essere costretti a dover vendere i “ gioielli di famiglia”, ovvero beni di proprietà pubblica, per far fronte a stringenti esigenze di cassa, al fine di ripianare il debito pubblico ereditato dalla precedente amministrazione.

La Rete delle Associazioni, pur accogliendo con soddisfazione la concessione dell’aula del Consiglio e le dichiarazioni d’intenti in merito all’attivazione degli spazi di democrazia partecipata, ha espresso una serie di obiezioni sulla questione della dismissione dei beni comunali incompiuti. Il pensiero della vendita a privati, ha provocato un mugugno generale in aula in quanto la dismissione è vista come una impropria spoliazione di patrimonio bene comune, un implicito impoverimento alla crescita culturale attesa, una perdita di opportunità economica atteso che la cultura è anche potenziale di sviluppo, una strategia discutibile considerato che i beni potrebbero risultare svenduti e magari finire in mani di predatori a fini di lucro. In breve l’operazione è apparsa negativa per i probabili pesanti riflessi su una comunità già sofferente.

Tra i diversi interventi da parte dei rappresentanti delle associazioni presenti, alcuni sono stati anche fortemente propostivi; ai Commissari di governo è stato suggerito di attingere ad alcuni bandi come quelli attivi sul PON Sicurezza, offrendo la propria disponibilità a collaborare per elaborare i progetti, al fine di acquisire finanziamenti specifici ed affrontare alcune delle criticità relative ai beni in questione (ristrutturazione, messa in sicurezza e agibilità di beni confiscati alla mafia).

Nelle more, la Rete delle Associazioni continuerà ad animare l’Assise Pubblica Permanente in forma composta e pacifica, anche attraverso una serie di incontri periodici sia presso la sede del Consiglio Comunale, sia in adiacenza a siti, edifici, strutture di bene comune emblematici, in stato di abbandono e degrado (di cui una prima lista di oltre 30 unità è stata stilata e per i quali si procederà gradualmente alla schedatura tecnica), al fine di affermare il valore pubblico e inalienabile degli stessi beni.

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