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Il giorno dopo l'annuncio dei 'referendum' nei territori ucraini occupati, Vladimir Putin ha ordinato la "mobilitazione parziale" dei riservisti per "difendere la Russia" che "l'Occidente vuole distruggere" ed è tornato a minacciare l'uso di armi nucleari. "Quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Russia usa tutti i mezzi a disposizione", ha detto nell'atteso discorso video preregistrato.

Per il capo del Cremlino, infatti, l'Occidente vuole "indebolire, dividere e distruggere la Russia". "Ma coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari devono sapere che le abbiamo anche noi". Seduto stesso tavolo dal quale aveva annunciato l'attacco all'Ucraina a febbraio, nel secondo discorso alla nazione da sette mesi, Putin ha ripetuto due volte la sua minaccia: "Non sto bluffando".

Dobbiamo sempre prendere sul serio questo tipo di retorica. È irresponsabile per una potenza nucleare parlare in questo modo. Ma non è una cosa insolita per come ha parlato e lo prendiamo sul serio" ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, commentando il discorso di Putin.

Il capo del Cremlino ha accusato l'Occidente di usare l'Ucraina come strumento per attaccare la Russia. L'Occidente, che "dice apertamente di aver dissolto l'Urss nel 1991", ora ritiene sia arrivato "il momento di fare lo stesso con la Russia".

"Gli Occidentali hanno spinto l'Ucraina in guerra con noi", sabota sistematicamente i tentativi di dialogo e "Kiev rifiuta di negoziare la pace". Secondo Putin, l'Occidente usa addirittura il "ricatto nucleare". "Non sono solo gli attacchi incoraggiati dall'Occidente contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia, che possono causare una catastrofe atomica, ma anche le dichiarazioni di alti funzionari della Nato sulla possibilità di usare armi di distruzione di massa contro la Russia".

"Ma coloro che cercano di ricattarci con l'arma nucleare dovrebbero sapere che la rosa dei venti può girare nella loro direzione". Putin ha poi ordinato un aumento dei fondi per aumentare la produzione di armi del Paese e sostenere lo sforzo bellico; e assicurato che "pieno sostegno" alla decisione presa dalla maggioranza dei cittadini delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, e degli oblast di Kherson e Zaporizhzhia, nei cosiddetti 'referendum' per l'adesione al territorio della Federazione russa.

Si tratta della prima mobilitazione russa dalla Seconda Guerra mondiale e il decreto è già stato firmato: saranno convocati, ha precisato Putin, solo i riservisti che hanno esperienza militare, che avranno la paga degli attuali soldati a contratto e riceveranno un ulteriore addestramento prima di andare al fronte.

"La mia impressione è che il discorso di Putin dimostra una grandissima difficoltà in Ucraina, è un discorso che tradisce debolezza, una mossa abbastanza disperata", commenta a caldo Giorgia Meloni. "La mossa di Putin dimostra la difficoltà della Russia", anche "perchè evidentemente le sanzioni funzionano", aggiunge la leader di FdI.

Quanto alla posizione dell'alleato Salvini sulle sanzioni, osserva: "Salvini dice una cosa che condivido, cioè che servono delle compensazioni. Se vogliamo continuare, come bisogna fare senza se e senza ma, a difendere l'Ucraina abbiamo anche bisogno di aiutare le nazioni più colpite dalle sanzioni". Infine, Meloni mette in guardia: "Bisogna stare attenti e essere uniti e compatti perchè quando uno è nervoso le conseguenze possono essere tutte".

È pressoché unanime, fatte salve le diverse sfumature, la condanna al discorso pronunciato dal presidente russo Vladimir Putin da parte dei leader dei partiti italiani. La convinzione è che la decisione di una mobilitazione parziale, con una escalation del conflitto in Ucraina, nasconda in realtà una forte difficoltà della Russia, anche a seguito della sanzioni.

La decisione di Putin "non è una buona notizia, spero che la guerra finisca il prima possibile", dice Matteo Salvini. Il leader della Lega poi sottolinea: "C'è un aggressore e un aggredito, è chiaro, ma è evidente che dovranno tornare a dialogare e spero che sia tra un mese e non tra un anno. Spetterà agli ucraini decidere come e quando, spero presto".

Il presidente russo ha reso noto che la mobilitazione parziale comporterà il richiamo di 300.000 riservisti: «si tratterà di uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi i militari di leva». Dopo il discorso di Putin la tv russa ha trasmesso un’intervista al ministro della Difesa, Serghei Shoigu. Il quale ha dichiarato che, «Oggi siamo in guerra non tanto con l’esercito ucraino, ma con l’Occidente collettivo. Dall’inizio della guerra in Ucraina la Russia ha perso 5.937 soldati  Le cifre tuttavia sarebbero ben diverse, in quanto diverse fonti parlerebbero di addirittura ventimila vittime russe».

In merito alla questione legata al mancato rispetto delle norme di sicurezza nella gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhya, Putin ha attribuito le colpe all’Occidente per il mancato rispetto di una zona assai pericolosa. Secondo il leader del Cremlino si devono ritenere una minaccia, «le dichiarazioni di alcuni alti rappresentanti di Nazioni Nato, sulla possibilità e l’ammissibilità dell’uso delle armi di distruzione di massa, armi nucleari contro la Russia. A chi si concede simili affermazioni sulla Russia, voglio ricordare che anche il nostro Paese dispone di vari mezzi di distruzione. E in alcune componenti più moderne di quelle dei Paesi Nato».

Vladimir Putin ha pronunciato il tanto atteso discorso alla Nazione. Nel corso dell’intervento ha ribadito la volontà di continuare il conflitto in Ucraina, nonché la propria ostilità nei confronti dell’intero Mondo occidentale, colpevole, a suo giudizio, di rappresentare una costante minaccia per la Russia. Il presidente russo ha inoltre annunciato di aver firmato un importante provvedimento, attraverso il quale si decreta la mobilitazione parziale della Nazione. Riguardo alla situazione della guerra ha dichiarato che, «l’operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile e gli obiettivi principali rimangono invariati. La Repubblica popolare di Lugansk è completamente liberata, mentre quella di Donetsk lo è solo parzialmente». Putin ha comunicato che si garantirà un referendum nel Donbass finalizzato a formalizzare l’annessione dei territori conquistati.

Nella consueta litania rivolta contro le Nazioni occidentali ha affermato che «L’occidente vuole distruggere la Russia come l’Urss. Kiev aveva reagito in modo positivo alle proposte della Russia dopo l’inizio delle operazioni militari. Ma l’Occidente ha istruito l’Ucraina chiedendole di abbandonare i negoziati».

A proposito delle armi nucleari ha minacciato dichiarando che, «coloro i quali cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi. Quando la sua integrità territoriale è minacciata, la Federazione russa usa tutti i mezzi a disposizione. E questo non è un bluff».

È pressoché unanime, fatte salve le diverse sfumature, la condanna al discorso pronunciato dal presidente russo Vladimir Putin da parte dei leader dei partiti italiani. La convinzione è che la decisione di una mobilitazione parziale, con una escalation del conflitto in Ucraina, nasconda in realtà una forte difficoltà della Russia, anche a seguito della sanzioni.

Ma la guerra e anche di gas e le varie sanzioni spingono l'Europa a nuovi metri contro i consumi di energia ma saranno sicuri ? Secondo quanto annunciato dal Governo di Londra a gennaio di quest’anno, i lavori per l’installazione di questi contatori di nuova generazione saranno terminati nel 2020. Al momento, ha riportato il quotidiano The Telegraph, le abitazioni con smart meter attivo sono 8 milioni di unità su 27 milioni totali.

la Government communications headquarters (Gchq), l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza, nonché dello spionaggio e controspionaggio, nell’ambito delle comunicazioni del Regno Unito, ha lanciato un nuovo allarme nei giorni scorsi, relativo alla cyber sicurezza di queste apparecchiature. Essendo questi smart meters sempre connessi in rete, anche per l’invio di dati sui consumi ai fornitori di energia, il loro livello di sicurezza informatica è costantemente messo alla prova dai cyber criminali.

Come ha spiegato a The Mail l’esperto informatico di WiFore, Nick Hunn: “Il problema è che il piano di attivazione degli smart meter è portato avanti da funzionari in carriera che poco sanno di cyber sicurezza e poco si curano delle possibili conseguenze in termini di danni economici e materiali che potrebbero subire aziende e cittadini”.

Completamente diversa è l’opinione dell’agenzia governativa Smart Energy GB, preposta alla realizzazione del piano smart meter per la Gran Bretagna: “I contatori intelligenti sono assolutamente sicuri ed affidabili, solo i dati energetici sono registrati dal dispositivo, e comunque sono crittografati. Il resto delle informazioni personali, dall’indirizzo al conto bancario, non sono accessibili tramite contatore”.

Una nazione prudente dovrebbe stare alla larga da uno strumento che permette a terroristi o avversari di spegnerci da remoto le luci” (perché ogni device intelligente è attaccabile, argomento generale su cui ci riproponiamo di tornare).

“Lo Smart Meter permette di monitorare il consumo elettrico ad intervalli di 30 minuti, informazione che può essere utilizzata dal fornitore di energia o dai governi”.

Questo secondo aspetto è particolarmente interessante, in quanto permette allo Stato “etico” (che ci vuole virtuosi) di controllare se utilizziamo la lavatrice nelle ore prescritte (ed eventualmente imporcelo).

Veniamo dunque al white paper di Rob Anderson, intitolato: “La sicurezza e gli economics dei contatori elettrici”. Contatori che sono stati fortemente promossi dall’Unione europea già nel decennio passato. Riportiamo immediatamente alcune delle argomentazioni presenti nell’abstract iniziale perché riassumono bene quanto esposto nel documento.

Ma riportiamo alla lettera le affermazioni del ricercatore: “La raccolta di questi dati ha portato una Corte dei Paesi Bassi a sentenziare che il loro utilizzo potrebbe essere contrario alla Convenzione europea sui Diritti Umani” (C Cuipers, BJ Koops, “Het wetsvoorstel ‘slimme meters’: een privacytoets op basis van art. 8 EVRM”, Universiteit van Tilburg 2008).

Ma c’è altro: “esiste la possibilità tecnica che i governi decidano tagli di fornitura mirati come misura coercitiva che imponga i risparmi di corrente desiderati, o anche perseguire obiettivi politici mirati, quali punire i dissidenti”.

La quantità di dati raccolta o che si può raccogliere tramite questi dispositivi è impressionante. Il professor Anderson fa l’esempio di una utility Usa, la Austin Energy (Texas). Con una base installata (ai tempi) di 500.000 contatori intelligenti e un sampling rate di 4 letture/ora (una ogni 15 minuti) la società raccoglieva dati per circa 200 Terabyte/anno, pari a poco meno di 4 GByte per ogni famiglia. O se preferite 11 Megabyte a nucleo familiare al giorno. Decisamente una radiografia accurata dei nostri comportamenti.

Con alcuni semplici modelli computerizzati è possibile infatti ricavare un profilo completo delle famiglie utenti: a che ora vengono consumati i pasti, quando viene guardata la televisione (e quali programmi, nel caso delle le nuove “smart tv”), quando ci sono persone in casa e quando no, l’ora della sveglia…

E naturalmente anche eventuali comportamenti non virtuosi, quali azionare la lavatrice alle 19 di sera (o magari andare a letto troppo tardi, indugiando inopportunamente sulla Playstation, o su altro…

 

Fonti Agi eurocomunicazione e varie agenzie 

La Turchia ha mediato tra Russia e Ucraina contribuendo a un accordo per uno scambio di 200 prigionieri di guerra, ha rivelato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un'intervista all'emittente americana Pbs in cui ha anche dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin vuole porre fine al conflitto "il prima possibile".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto "l'impressione" che il leader russo Vladimir Putin sia disposto a mettere fine alla guerra. "Abbiamo avuto discussioni molto ampie e in realtà mi sta dimostrando che è disposto a farla finita il prima possibile", ha riferito Erdogan, sottolineando però che "il modo in cui stanno andando le cose in questo momento è piuttosto problematico".

Il leader turco ha sottolineato che si tratta del più importante scambio di prigionieri, in termini numerici, dall'inizio del conflitto e che il raggiungimento dell'intesa contribuisce ad allentare la tensione tra Kiev e Mosca. "Ci siamo concentrati sugli ostaggi dopo l'accordo per il corridoio del grano. Al momento abbiamo raggiunto un accordo per lo scambio di 200 ostaggi. Si tratta di uno sviluppo importante, un passo in avanti notevole", ha detto Erdogan.

Il presidente turco ha raggiunto New York direttamente dall'Uzbekistan, dove ha incontrato Putin. "Ho parlato a lungo con Putin e ho capito che vuole porre fine a questo conflitto il prima possibile. Io ho ribadito ciò che ho detto anche al presidente ucraino Zelensky, non ci sono vincitori quando sono i civili a pagare il prezzo della guerra".

Il leader turco ha sin dall'inizio mantenuto una posizione equilibrata tra le due parti del conflitto e ha ripetutamente tentato di far incontrare i due leader, tentativi andati a vuoto, ma su cui Erdogan insiste. "Ho ancora il desiderio di portare allo stesso tavolo Putin e Zelensky, ho voglia di ascoltarli entrambi. Non ci sono riuscito, ma non ho perso la speranza di riuscirci", ha detto alla tv americana.

Rispetto alla guerra in ucraina Erdogan è tornato sul corridoio del grano, al centro di polemiche da parte di Putin: il leader del Cremlino infatti da un lato spinge affinché anche i prodotti russi vengano esportati attraverso il corridoio del Mar Nero, dall'altro ha polemizzato sostenendo che la maggior parte delle 160 navi e delle 3 milioni di tonnellate uscite fino ad ora siano andate verso Paesi ricchi e non Paesi a rischio carestia. "Voglio solo che le navi viaggiano verso Paesi in via di sviluppo e non Paesi ricchi. Per i prodotti russi troveremo una soluzione", ha detto Erdogan.

Intanto a New York l'Assemblea generale delle Nazioni Unite è entrata nella sua fase più importante. L'intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi è atteso per martedì stasera, mercoledì mattina ci sarà quello del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e, nel pomeriggio, l'atteso messaggio video pre-registrato del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Al centro dei dibattiti ovviamente ci sono la guerra in Ucraina e tutto quello che vi è connesso a cominciare dalla crisi energetica e l'emergenza alimentare; oltre ai disastri provocati dal cambiamento climatico. Dopo un 2020 in cui l'Assemblea Generale si è tenuta virtualmente a causa della pandemia e un 2021 in cui si è svolta in maniera ibrida, in questa occasione tutti i leader che interverranno lo faranno di persona a New York. L'unica eccezione sara' proprio quella del presidente ucraino, al quale è stato dato il permesso di rivolgersi al resto del mondo attraverso un video preregistrato.

Finora, una chiara maggioranza dei Paesi ha sostenuto l'Ucraina alle Nazioni Unite e si prevede che questa settimana le potenze occidentali cercheranno di ottenere il sostegno anche dei principali Paesi rimasti più tiepidi, come è il caso dell'India. Il presidente russo Vladimir Putin non si recherà a New York e la delegazione del suo governo sarà guidata dal ministro degli Esteri Sergey Lavrov: oltre a parlare davanti all'Assemblea, giovedì Lavrov dovrebbe partecipare a una riunione ministeriale sull'Ucraina al Consiglio di sicurezza.

L’Olanda è uno snodo centrale per il mercato europeo che consente il trasferimento del gas tramite metanodotti tra Paesi come Francia, Germania, Norvegia, Italia e Gran Bretagna.

Questo mercato spot, molto volatile come tutti i suoi simili, ha progressivamente sostituito i contratti bilaterali a lunga scadenza tra i Paesi. Esso consente non solo ai commercianti all’ingrosso, ma anche ai trader finanziari, di determinare il prezzo dei contratti a termine sul gas naturale. I prezzi future riguardano una consegna più lontana nel tempo e possono essere negoziati più volte prima della scadenza. Per esempio, i prezzi dei Ttf future per i mesi di fine anno sono di circa 200 euro per MWh.

Le scommesse degli hedge fund sulla borsa Ttf hanno creato una scarsità artificiale di gas e portato i prezzi a un livello insostenibile, ben prima della guerra in Ucraina.

Si è tornati all’equivalente dei famosi “barili di carta” di prima della grande crisi finanziaria del 2008, quando per un barile di petrolio fisicamente scambiato, sul mercato di New York si negoziavano 100 barili con contratti future. Alla loro scadenza, furono saldati pagando soltanto la differenza di prezzo, senza alcun movimento reale del prodotto. Tali contratti, in milioni, però, determinarono l’impressione di una domanda gigantesca rispetto a un’offerta limitata e, di conseguenza, l’attesa di un forte rialzo del prezzo del petrolio.

“Osservare” il mercato, aspettando che risolva da solo il problema che ha provocato, è come affrontare la siccità e la mancanza d’acqua impegnandosi in una sciamanica “danza della pioggia”.

Le spiegazioni ”oggettive” dell’impennata del 2021 indicherebbero le cause nella ripresa della domanda, dopo la flessione economica dovuta al Covid, e in una riduzione delle forniture da parte della Norvegia. Il che non regge per niente alla prova dei fatti, anche perché i prezzi dei future erano in grande salita già nella seconda metà del 2021.

Una delle cause principali dell’inflazione dei prezzi dell’energia è il mercato a termine del gas Ttf di Amsterdam. Il Ttf è stato istituito come parte del mercato energetico dell’Unione Europea.

Il Ttf (Title Transfer Facility) è un mercato virtuale (un hub) per lo scambio del gas naturale. Insieme al Nymex (New York Mercantile Exchange) e all’Ice (Intercontinental Exchange) di Atlanta, che è specializzato in contratti derivati otc sull’energia, è uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas in Europa e in Italia.

L’indice Ttf mensile è la media aritmetica delle quotazioni giornaliere riferite al mese di fornitura cioè quello precedente. Il valore è in €/MWh, megawattora, l’unità di misura convenzionale di tutte le fonti di energia. Le nostre bollette “traducono” i prezzi in €/Smc, cioè in standard metro cubo. Ma l’andamento dei prezzi non cambia.

“Imprese e famiglie scivolano nel baratro della disfatta economica e sociale, distrutte e umiliate da una politica che le ignora mentre imprenditori, artigiani e commercianti lanciano da mesi allarmi che cadono nel vuoto. Le grandi realtà romane e nazionali senza aiuti si spengono una dopo l’altra, sorrette solo dalla grinta e dall’orgoglio di chi rispetta il proprio lavoro, i propri dipendenti e i propri clienti, ma nuota controcorrente bloccato dai tentacoli di uno Stato irriconoscibile e estraneo che distribuisce briciole inutili. I provvedimenti messi in campo fino ad oggi non sono sufficienti, basti l’esempio del ‘Palazzo del freddo’, la storica gelateria Fassi all’Esquilino, nel cuore di Roma: 17.862,84 euro, ecco la bolletta di Acea, sì, proprio di quella azienda che per il 51% appartiene a Roma Capitale. Per pagarla proprietari e dipendenti dovranno vendere novemila coppette da due euro al mese. Il Pd si faccia da parte, la sinistra ha gettato la maschera giocando alla distruzione del Paese, è il tempo di interventi immediati e risolutivi, quelli che la Lega elenca ormai da mesi e che fra pochi giorni contiamo di mettere in campo, a partire dallo scostamento di bilancio chiesto da Matteo Salvini, una risoluzione fondamentale per salvare imprenditori, famiglie e lavoratori”. Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino Fabrizio Santori, candidato della Lega nel Collegio Lazio 1 Camera dei deputati alle elezioni politiche 2022.

Intanto "Ora dobbiamo capirci: la ragione per la quale il prezzo del gas sale non è che la Russia l'ha aumentata. Ovviamente la Russia ci gioca, ma la ragione è che ci sono grandi player nella borsa di Amsterdam che decidono di far salire il prezzo".

Lo afferma la leader di FdI Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento alla terza festa nazionale di Aepi. "Il tema- aggiunge- non è quindi continuare a trovare risorse da dare alla speculazione, non è trovare altre risorse da farsi fregare. Qui c'è chi sta facendo soldi a palate senza una ragione. Quindi la prima cosa è riuscire a mettere un tetto al prezzo del gas. Questa è una misura che puo' fare l'Europa ma anche l'Italia, se l'Europa è lenta".

Il presidente di Aepi, Mino Dinoi ha concluso sottolineando che "come Confederazione chiediamo il taglio delle bollette, ma non come spot. E poi chiediamo la pace fiscale: le nostre micro imprese non sono gli evasori di questo Paese. Ormai siamo alla catastrofe. Rimandando in avanti i pagamenti, se comunque non hanno delle entrate, in prospettiva non riescono a coprirle.

Ci vorrebbe un'assemblea permanente dove i rappresentanti del mondo produttivo e sindacale siano interlocutori della politica. Lanciamo l'idea di un coordinamento aperto e costante: se è vero che l'autunno sarà di fuoco con una serie di problemi ancora irrisolti, dobbiamo mettere insieme le imprese e professionisti, la rappresentanza intermedia e i corpi politici in Parlamento. Questa è una delle sfide, noi siamo pronti"

 

 

Fonti agi ansa e varie agenzie

A pochi giorni dal voto in Italia dagli USA arriva una notizia che può avere effetti deflagranti. Alti dirigenti statunitensi, sulla base di accertamenti dell'intelligence americana, hanno reso noto che la Russia ha trasferito segretamente oltre 300 milioni di dollari a partiti politici, dirigenti e politici stranieri in oltre una ventina di Paesi dal 2014. Tale novità è commentata da Augusto Minzolini, direttore de Il Giornale, nel corso della puntata del 13 settembre di Stasera Italia, il talk show di Rete4 condotto da Barbara Palombelli: “Noi abbiamo da una parte la Russia che gioca la partita aprendo e chiudendo i rubinetti del gas, tenendo conto che siamo in una frase cruciale del conflitto in Ucraina, dall’altra parte si utilizza questo strumento, che anche rispetto al passato è molto di più. Immagino che qualcosa arrivi, però mi colpisce anche, se noi stiamo a questo punto rischiamo di essere sballottati da una parte e dall’altra. Purtroppo ci capita una situazione di questo tipo che probabilmente mira a noi, non è che c’è qualche altro paese che vota, votiamo noi, è una cosa che riguarda noi. Probabilmente - conclude Minzolini - nello scacchiere internazionale in questa fase l’Italia ricopre un ruolo importante”.

"Mi sono confrontato con il sottosegretario Franco Gabrielli e ci è stato detto che in questi dossier non ci sono notizie che riguardano l'Italia. Abbiamo comunque concordato di fare una riunione con il Copasir”, ha detto su Rai 3 Adolfo Urso, presidente del Copasir.

La Russia ha segretamente inviato almeno 300 milioni di dollari a partiti politici stranieri e candidati in più di due decine di paesi dal 2014 nel tentativo di aumentare la sua influenza. Lo ha sostenuto martedì un report declassificato dell'intelligence statunitense 
L'intelligence Usa "valuta che si tratta di cifre minime e che la Russia probabilmente ha trasferito fondi aggiuntivi di nascosto in casi che non sono stati rilevati", ha affermato un alto funzionario dell'amministrazione.

Il rapporto non ha fornito dettagli su paesi specifici, ma una fonte dell'amministrazione Usa ha affermato che la Russia ha speso circa 500.000 dollari per sostenere il Partito Democratico di centro-destra albanese nelle elezioni del 2017 e ha anche finanziato partiti o candidati in Bosnia, Montenegro e Madagascar.

C'è l'Italia nel dossier americano sui finanziamenti della Russia ai partiti stranieri. La politica è in fibrillazione. Matteo Salvini, dopo aver annunciato querele, ora chiede i nomi  e ribadisce: "Mai preso un rublo". Enrico Letta ci crede: "La rimonta è possibile, vinciamo noi" e attacca Giorgia Meloni e chiude alle larghe intese. Continua il tour elettorale di Giuseppe Conte che oggi arriva in Sicilia, il leader della Lega oggi è tra il Molise e la Campania e la presidente di FdI incontra i vertici di Confartigianato.

Il Pd e il M5S, dopo le rivelazioni del dipartimento di Stato americano, hanno lanciato l’allarme sullo spettro della Russia e delle sue influenze sulla politica: bisogna fare chiarezza prima del voto, hanno detto. Alle prime allusioni sulla Lega, è scattata la reazione dal partito di Matteo Salvini con l'annuncio di querele e con la presa di posizione del segretario: “Gli unici che hanno preso soldi in passato dalla Russia sono i comunisti e qualche quotidiano come Repubblica. Io non ho mai chiesto né preso soldi". Ai leghisti, per esempio, non è piaciuto il ragionamento di Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci del Pd, secondo cui "sono anni che la Russia cerca di influenzare le elezioni in Occidente e in Italia aveva scommesso particolarmente sulla Lega".

La notizia arrivata dagli Usa "non stupisce" Guido Crosetto, cofondatore di FdI, "perché c'era una tradizione antica da parte loro", ossia dei russi. "Però - ha aggiunto in un tweet che poi è stato cancellato - vorrei sapere i nomi, se esistono, di eventuali beneficiati italiani. Perché è alto tradimento". Commentando questa riflessione, il suo alleato Salvini è stato netto: "Io non ho mai chiesto né preso soldi. Dicano nomi e cognomi. Ha pagato il Pd? Se la Russia ha pagato il Pd è giusto che si sappia. L'unico Paese straniero - ha aggiunto - che nella mia attività politica mi offrì un viaggio pagato e spesato all'estero furono gli Stati Uniti. Io non ci andai. Altri ci andarono, liberi di farlo". È intervenuta anche la leader di Fdi Giorgia Meloni: “È importante sapere se le scelte che alcuni fanno siano convinte o in qualche modo influenzate da qualche interesse". E se dovesse emergere che Lega abbia preso soldi da Mosca? "Credo che non succederà. Sono mesi che se ne parla, ma non è emerso nulla", ha detto a Radio 24.

Le reazioni dei politici italiani sono arrivate dopo le rivelazioni del dipartimento di Stato americano. La Russia avrebbe trasferito dal 2014 oltre 300 milioni di dollari a partiti politici, dirigenti e politici stranieri di oltre una ventina di Paesi. Si tratterebbe di "cifre minime" rispetto a quelle che probabilmente Mosca ha speso in questa attività. Inoltre, il Cremlino si starebbe preparando ad affidarsi nei prossimi mesi sempre di più ai suoi mezzi di influenza coperta per tentare di minare le sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina. Nel cable - contrassegnato come "sensibile" ma non classificato - inviato dal segretario di Stato Antony Blinken a numerose ambasciate e consolati Usa all'estero - molti dei quali in Europa, Africa e Asia del sud - ci sono una serie di “talking point” che i diplomatici Usa dovranno sollevare con i governi che li ospitano in merito alla supposta interferenza russa. Si tratta di informazioni declassificate di un report dell'intelligence Usa. L'informativa non indica specifici “target” russi. Non è la prima volta, comunque, che l'intelligence Usa denuncia una campagna di influenza a suon di finanziamenti sui partiti nazionalisti, anti europei e di estrema destra che rappresentano circa il 20% del Parlamento europeo.

fonti varie agenzie

 

 

"Non c'è alcuna possibilità che FdI partecipi a governi e alleanze arcobaleno e non c'è alcuna ragione di farlo perché abbiamo la possibilità di avere una maggioranza di centrodestra"

Da Milano, in mezzo a migliaia di militanti con bandiere di FdI e tricolori, Meloni ha escluso qualsiasi futura partecipazione di FdI a un eventuale governo di larghe intese: "Non c'è alcuna possibilità che FdI partecipi a governi e alleanze arcobaleno e non c'è alcuna ragione di farlo perché abbiamo la possibilità di avere una maggioranza di centrodestra".

Giorgia Meloni punta forte sul nord. A due settimane dal voto, la leader di Fratelli d'Italia ha deciso di spendere la giornata tra il GP di Formula 1 a Monza e un comizio in piazza Duomo a Milano.

Un luogo, teatro in passato di iniziative del leader della Lega, Matteo Salvini. Come ha ricordato il consigliere lombardi di FdI, Riccardo De Corato, "in questa piazza ormai ci sono solo i concerti. Solo Giorgia Meloni ha fatto un comizio qui durante questa campagna elettorale".

Dunque "non vengano a parlarmi di governo di salvezza nazionale", perché "io non sono interessata. Poi chiarisce le ragioni della sua presenza: "Il risultato in Lombardia è fondamentale perché parliamo di una locomotiva. Noi abbiamo lavorato molto in questi anni sui temi legati alla crescita, ai mondi produttivi e al sostegno all'impresa. Quindi per me sarebbe importante fare un buon risultato perché vorrebbe dire che il messaggio è arrivato". E proprio al mondo produttivo si è rivolta, quando ha rivendicato di essere "l'unica" a dire che "il reddito di cittadinanza non va bene".

Tanti i temi toccati da Meloni nel corso del suo comizio. Dalla "lentezza" dell'Europa sul caro energia, alla necessità di "estrarre gas dall'Adriatico"; dalla "pacchia finita" per l'Ue con un governo Meloni, che "difenderà gli interessi nazionali italiani", al "governo dei migliori" che "ci ha lasciato un aumento del debito di 116 miliardi di euro". La leader FdI non ha risparmiato le critiche agli avversari, di cui critica la "campagna elettorale molto violenta", spesa "a cercare di costruire il mostro".

Quanto alle critiche alla classe dirigente di FdI, la risposta è tranchant: "In effetti la Azzolina non ce l'ho e neanche Toninelli e Di Maio. Mi dispiace, non avrete ministri così in un eventuale governo di Fratelli d'Italia, mi scuso in anticipo". Meloni ha chiuso il suo comizio, dopo 45 minuti, sulle note dell'Inno di Mameli.

Intanto basta silenzi sulle violenze politiche, intervenga il Presidente della Repubblica Mattarella. Gli episodi cui abbiamo assistito in questi giorni sono un’istigazione alla violenza. Siamo testimoni di fatti sconcertanti, pericolosi e segnati da una totale mancanza di senso del pluralismo e della democrazia. Gli assalti violenti contro i gazebo e contro i militanti rei soltanto di pensarla diversamente, come accaduto in Veneto e in Toscana agli esponenti della Lega, e le inaudite dichiarazioni da parte di personaggi come il presidente della Regione Puglia Emiliano, oltretutto sottoscritte dall’abbraccio del leader Pd Enrico Letta, sono la prova di che cos’è davvero la sinistra dei no e dell’ideologia: niente confronto, niente dialogo, niente libertà. Non mi meraviglia che questi atteggiamenti antidemocratici provengano dalla stessa fazione politica di coloro che invitano a 'inginocchiarsi e sparare'. Il vuoto della sinistra è sempre più pericoloso e profondo, ma la procura deve agire subito, e lo deve fare di fronte a fatti così gravi aprendo un’inchiesta d’ufficio”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere capitolino e candidato della Lega nel Collegio Lazio 1 Camera dei deputati alle elezioni politiche 2022.

Intanto Enrico Letta ha perso il confronto televisivo con Giorgia Meloni, il primo e forse l’unico della campagna elettorale (sul sito del Corriere della Sera).
Letta ha perso, in modo inequivocabile. Ha impostato tutto il dibattito, così come le ultime settimane, per combattere una Giorgia Meloni immaginaria.

Ogni giorno che passa diventa piu difficile aprire  un dialogo per fermarela guerra : Si riaccendono le tensioni al confine fra Armenia e Azerbaigian, i due Paesi alle prese con l'annosa disputa per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh, su cui hanno già combattuto due sanguinose guerre.

I due governi si accusano a vicenda di aver dato il via ai nuovi scontri armati, che avrebbero provocato un numero imprecisato di morti e feriti su entrambi i fronti.

Il ministero degli Esteri dell'Azerbaigian ha accusato l'Armenia di voler interrompere il processo di pace, mentre dal canto suo Yerevan ha denunciato l'"aggressione" del vicino, impegnato in "tentativo di avanzare" su territorio armeno.

In virtù del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra Armenia e Russia, il Consiglio di sicurezza armeno ha già chiesto aiuto a Mosca, alle prese già con la battuta di arresto delle sue operazioni militari nel Nord-Est dell'Ucraina.

Fonti Agi e varie agenzie

 

Putin accusa l'Europa di affamare il mondo e minaccia di lasciarla senza grano. Il presidente russo ha detto che il pianeta rischia una catastrofe umanitaria senza precedenti perché l'Occidente esporta la maggior parte del grano ucraino nei propri Stati e non nei Paesi bisognosi dell'Africa e che discuterà con il presidente turco di possibili restrizioni sulla rotta che porta il grano dall'Ucraina verso l'Europa secondo l'agenzia Agi

Putin ed Erdogan potrebbero discutere di un accordo alimentare a margine del vertice SCO a Samarcanda dal 15 al 16 settembre, mentre Kiev si è affrettata a contestare ogni possibile modifica all'intesa. Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, ha detto che non ci sono motivi per rivedere l'accordo sul grano nel Mar Nero e ha definito le parole di Putin come "inattese" e "infondate".

 Tra i molti argomenti come segnala l agenzia agi,che figurano oggi sulle prime pagine dei quotidiani internazionali, molto diversificati nelle loro scelte, va segnalato sicuramente lo scoop del Washington Post sui documenti classificati sequestrati nella villa di Trump in Florida: uno di questi riguarda i programmi nucleari di un Paese straniero, non precisato dal giornale. Sulla stampa europea, eccetto quella britannica che resta concentrata sulla nuova premier Liz Truss, trovano più spazio il caro bollette e la crisi del gas.Tra gli atti sequestrati dall’Fbi nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago c’è un documento “che descrive le difese militari di un governo straniero, comprese le sue capacità nucleari”: lo scrive il Washington Post, che valorizza questa sua esclusiva in prima pagina e sottolinea che le sue fonti hanno evidenziato “le preoccupazioni dell'intelligence statunitense funzionari sul materiale classificato nascosto nella proprietà” dell’ex presidente in Florida.

Secondo il Post, alcuni documenti riguardano “operazioni statunitensi top secret così strettamente sorvegliate che molti alti funzionari della sicurezza nazionale ne erano tenuti all'oscuro” e solo il presidente e uno numero ristretto di membri del suo gabinetto potevano autorizzare altri funzionari governativi a conoscere i dettagli di questi programmi segreti.

“Eppure questi documenti erano immagazzinati a Mar-a-Lago, in incerta sicurezza, oltre 18 mesi dopo che Trump ha lasciato la Casa Bianca”, nota il giornale, e aggiunge che le carte sul nucleare del non meglio identificato Stato estero sono tra i 100 file top secreti trovati dai federali durante la perquisizione dell’8 agosto, e non tra quelli che i legali di Trump avevano consegnato spontaneamente in due tranche, a gennaio e a giugno. Il quotidiano presenta anche un’altra sua esclusiva: immagini che mostrano consulenti di Trump recarsi più volte, dopo la sua sconfitta alle presidenziali, a casa di un funzionario responsabile dello spoglio elettorale in Georgia.

I due sono entrambi indagati con l’accusa di aver manomesso le macchine per il voto in Michigan. Tra gli altri titoli di prima pagina, il rapporto dell’intelligence americana sugli ingenti quantitativi di munizioni che la Russia sta acquistando in Corea del Nord per la guerra in Ucraina, un approfondimento sui casi di infezione contratte in ospedale da bambini e sfociate in meningite, e un’analisi su quanto inciderà la stretta sull’aborto nell’orientamento degli elettori nel voto di midterm.

New York Times

Molti Stati degli Usa stanno adottando nuove misure per garantire la sicurezza del voto alle elezioni di midterm del prossimo novembre. È la notizia che il New York Times evidenzia nella colonna di apertura della sua prima pagina. È la risposta, scrive il Nyt, alla “retorica violenta della destra” che si sta intensificando mentre “stanno diventando un luogo comune i tentativi di intimidire i funzionari elettorali da parte di coloro che rifiutano di accettare i risultati delle presidenziali del 2020”.

Così dal Wisconsin all’Arizona e al Colorado le amministrazioni locali introducono una serie di misure per rafforzare la sicurezza dei loro impiegati addetti al processo elettorale, ma anche dei seggi e persino le cassette postali, con un occhio al voto per corrispondenza. Lo fanno, spiega il giornale, utilizzando finanziamenti statali e federali. Tra gli altri titoli della prima pagina, un reportage da Mosca sull’aria di normalità che Putin cerca di mantenere nella capitale dove la guerra in Ucraina “è lontana dagli occhi e, per molti, anche dai pensieri”, e una cronaca sull’allarme dell’Aiea per i rischi di una fuga radioattiva dalla centrale di Zaporizhzhia.

Wall Street Journal

Una fotografia e un titolo sul terremoto di ieri in Cina, dove secondo il bilancio aggiornato a oggi si contano 66 vittime nella regione del Sichuan, impaginati in apertura, distinguono il Wall Street Journal dagli altri maggiori giornali internazionali che non hanno la notizia in prima in pagina. Il quotidiano finanziario mette, poi, in rilievo due notizie di segno più marcatamente economico. In alto, c’è l’accordo raggiunto dal produttore di sigarette elettroniche Juul con 33 Stati americani e con Puerto Rico perché chiudano le loro indagini sulle pubblicità del ‘vaping’ rivolte a un pubblico minorenne, in cambio del pagamento, in totale, di 438,5 milioni di dollari.

Un conto salatissimo, considerando che l’azienda l’anno scorso aveva già pagato 87 milioni ad altri quattro Stati, e che potrebbe diventare ancora più caro perché altri 9 Stati hanno aperto indagini. Inoltre, la società è impegnata in una battaglia legale con la Fda, l’ente federale di controllo su alimenti e farmaci, che in giugno ha ordinato il ritiro di tutti i suoi prodotti dal mercato Usa.

A centro pagina, invece, un’analisi sui così detti prestiti spazzatura (junk loan), diventati un altro nervo scoperto per i mercati già in fibrillazione per crisi energetica e alta inflazione. Questo genere di prestiti sta soffrendo in modo particolare per l’aumento dei tassi di interesse, e gli investitori temono che possano essere affondati definitivamente da una stretta creditizia, sempre più probabile con il rallentamento dell'economia.

Secondo Fitch, riferisce il Wsj, i default sui junk loan hanno raggiunto i 6 miliardi di dollari ad agosto, il totale mensile più alto da ottobre 2020, ossia in piena pandemia. Gli analisti prevedono che i default aumenteranno, e i rischi sono elevati per la finanza considerato che il vasto mercato dei prestiti si è raddoppiato nell'ultimo decennio e vale circa 1,5 trilioni di dollari.

 Intanto stanno uscendo i primi elementi del rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica a seguito della visita alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. L'agenzia afferma che sono urgenti misure per prevenire un incidente nucleare derivante da danni fisici causati da mezzi militari. Ciò può essere ottenuto con l'istituzione immediata di una zona di sicurezza e protezione nucleare. L'Agenzia si dice pronta ad avviare immediatamente le consultazioni che portino all'istituzione urgente di tale sicurezza nucleare e protezione della sicurezza. Aiea dice anche di essere ancora gravemente preoccupata per la situazione. Gli ispettori hanno rilevato danni in diversi punti dell'impianto, alcuni dei quali vicino agli edifici del reattore e a quello che ospita combustibile nucleare fresco e l'impianto di stoccaggio dei rifiuti radioattivi solidi. Alcuni lavori di riparazione erano già stati eseguiti o erano in corso, ma saranno necessari ulteriori lavori per riparare tutti i danni causati. Il team ha anche osservato la presenza di personale militare russo, veicoli e attrezzature in vari luoghi, inclusi diversi camion militari al piano terra delle sale turbine di due unità e alcuni parcheggiati sotto il cavalcavia che collega le unità del reattore. Il personale ucraino che opera nella centrale controllata dai russi, riferisce ancora Aiea, è costantemente sottoposto a forte pressione.

fonti Agi e altre agenzie 

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