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Sarà una vera e propria tre giorni per ricordare Raffaella Carrà, morta il 5 luglio all'età di 78 anni, dopo una malattia su cui è stato tenuto a lungo il massimo riserbo. L'addio dell'Italia alla regina della tv, showgirl e cantante, comincerà oggi e si concluderà il venerdì 9 luglio, sempre a Roma, con i funerali alle 12 nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio. Nelle sue ultime disposizioni ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un'urna per contenere le sue ceneri

In onore di Raffaella Carrà, l'Italia la nostra Nazionale che ha vinto ieri contro la Spagna ha effettuato il riscaldamento prima della semifinale di Euro 2020 contro la Spagna sulle note di "A far l'amore comincia tu", successo mondiale della star, scomparsa nella giornata di lunedì. 

Su esplicita richiesta, presentata alla vigilia dalla Figc, la Uefa ha acconsentito di inserire nella playlist pre-partita un brano dell'artista italiana, applaudita e ballata dai moltissimi tifosi italiani presenti sulle tribune dello stadio londinese.

La città e tutta l'Italia prima le renderà omaggio con un corteo funebre che partirà oggi alle 16 dall'abitazione dell'artista, in via Nemea 21, e toccherà tutti i luoghi professionali della sua lunghissima sua carriera, fermandosi un minuto per un pubblico saluto all'artista. Dall'Auditorium Rai del Foro Italico alla sede Rai di via Teulada 66, dal Teatro delle Vittorie a viale Mazzini 44.

L'ultimo suo post risale al 18 giugno giorno scorso giorno del suo compleanno "Il vostro affetto mi commuove, vi abbraccio e vi auguro un estate con ritorno alla normalità".

La notizia della sua scomparsa è arrivata come un temporale nel pomeriggio degli italiani. A dare il senso di cosa ha rappresentato la Raffa nazionale le parole di Renzo Arbore: "Gli storici parleranno della fine della bella epoque del piccolo schermo. Io provo un grande dolore per aver perso un'amica". Raffaella Carrà è stata probabilmente la soubrette più amata di sempre, con decine di programmi televisivi, canzoni hit nelle classifiche di ascolto, film. Almeno tre generazioni sono cresciute con lei. "Si è spenta - ha annunciato Japino - alle ore 16.20 di oggi, dopo che una malattia da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo minuto eppure così pieno di straripante energia. Le esequie saranno definite a breve".

La notizia della morte di Raffaella Carrà rimbalza in Sudamerica dove la cantante era molto famosa e diventa una delle principali news di molti siti. A cominciare da quelli argentini con El Clarin che titola: 'È morta la cantante italiana Raffaella Carrá, la regina d'Italia innamorata dell'Argentina', un mito del pop italiano con fama mondiale". Il giornale ricorda l'artista che "ha reso popolari successi indimenticabili come 'Hot, Hot' o 'Devi venire al sud'". E anche la testimonianza dell'amico Franco Simone: "Devo confermare con molto dolore che è così, sono devastato". "La regina italiana che negli anni '70 e '80 è entrata a far parte del panorama argentino al suono di '03-03-456', è morta all'età di 78 anni" aggiunge El Clarin, ricordando anche la sua amicizia con Diego Armando Maradona . La notizia è tra quelle di apertura anche de La Nacion che cita le parole dell'annuncio di Japino: "Raffaella ci ha lasciato. È andata in un mondo migliore, dove rimarranno per sempre la sua umanità, la sua risata inconfondibile e il suo talento straordinario", riporta la testata argentina.

"Raffaella Carrà è stata una donna che ha ispirato a varie generazioni felicità, coraggio e impegno. La sua musica ci ha rallegrato il cuore, il suo spirito libero ci ha riempito l'anima". Lo scrive su Twitter il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Riposa in pace, cara #RaffaellaCarrà", aggiunge Sanchez.


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'esprimere il suo cordoglio ha sottolineato come Raffaella Carrà: "Volto televisivo per eccellenza ha trasmesso - con la sua bravura e la sua simpatia - un messaggio di eleganza, gentilezza e ottimismo". Per il presidente del Consiglio Mario Draghi Raffaella Carrà ha portato il nome dell'Italia nel mondo. La sua risata e generosità hanno accompagnato intere generazioni".

E ancora hanno voluto rendergli omaggio il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro Luigi di Maio, Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Enrico Letta, Nicola Zingaretti, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini, Chiara Appendino, e Virginia Raggi e tantissimi altri. E ancora piangono la grande artista "la più brava di sempre", Vasco Rossi, Cristiano Malgioglio, Gianni Morandi, Laura Pausini, Patty Pravo, Enzo Paolo Turchi, Milly Carlucci a Fabio Fazio. Il Guardian l'aveva 'ritratta' in un pezzo sulla cultura pop la scorsa estate.

Alle parole di Japino si uniscono gli adorati nipoti Federica e Matteo, con Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, gli amici di una vita e i collaboratori più stretti. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un'urna per contenere le sue ceneri. Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante Raffaella Carrà, dopo gli esordi, giovanissima, nel cinema, L'esordio è con Io, Agata e tu, nel quale lancia il suo nuovo stile di showgirl. Ma è nello stesso anno, con Canzonissima con Corrado, che raggiunge la popolarità.

Sarà un addio lungo tre giorni quello a Raffaella Carrà, morta lunedì a 78 anni a Roma. Una scomparsa accolta da commozione in Italia e all'estero, testimoniata da un fiume di articoli, ritratti, omaggi e ricordi.

Alla valanga, che continua, di messaggi di affetto via web, si aggiungono le richieste da tanti fan, amici e ammiratori, famosi e non, per omaggi che lascino una traccia: da Laura Pausini, che sui social chiede di dedicarle una giornata di lutto nazionale, alla richiesta di intitolarle l'Auditorium Rai del Foro Italico, arrivata sia da Milly Carlucci sia da Giulio Rapetti (Mogol) che in veste di presidente Siae ha scritto a questo proposito al Presidente Marcello Luigi Foa, all'Ad Fabrizio Salini e al Cda della Rai. Intanto i saluti per Raffaella Carrà continuano nelle maniere più originali: fra gli altri, sulla spiaggia di uno stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta (Lucca), in Versilia è stata tracciata a caratteri cubitali la scritta "Ciao Raffaella"; in Argentina è diventato virale (ha già oltre mezzo milione di visualizzazioni) un video, rilanciato dal presentatore televisivo e radiofonico Javi Fernandez, in cui sono riprese persone comuni che ballano e cantano al ritmo di 'Fiesta'' e la Figc ha chiesto e ottenuto dalla Uefa di inserire nella playlist utilizzata per il riscaldamento prepartita degli Europei 2021, Italia - Spagna, ieri sera a Wembley, una delle sue canzoni più amate, 'A far l'amore comincia tu'.

Non sono mancati inoltre gli omaggi floreali (consegnati spesso al portiere) lasciati davanti al comprensorio dove abitava da oltre 40 anni la conduttrice: da Paola Saluzzi che ha portato un grande girasole, a due fans quarantenni con un bouquet di rose e fiorellini gialli: "Era il colore che amava -hanno spiegato -.Siamo rimasti sconvolti alla notizia, ci ha accompagnato per tutta la vita con i suoi programmi". E' arrivato anche Massimo Lopez: ""Mi dispiace tantissimo proprio perché i ricordi sono tanti. Abbiamo avuto con lei dei bei trascorsi, come Trio è stata la prima ad ospitarci in una trasmissione televisiva. Ricordo la sua eleganza, la sua classe, l'amicizia, la disponibilità, la gentilezza, mi manca tantissimo -ha spiegato l'attore -. Mancherà un grande punto di riferimento, è un altro modello importante che se ne va. Mancherà a tutti, ai piccoli e grandi alle persone più anziane, a tutto il suo pubblico che l'ha tanto amata". Per Adolfo, il giornalaio di Piazza Giuochi Delfici, che da decenni aveva la conduttrice come cliente ("qui alcuni di noi sapevano che stesse male"), Raffaella Carrà "è per la tv quello che Mina è per la musica o Alberto Sordi per il cinema - ha detto -. Era poi una persona molto gentile, mancherà a tutti".

Un legame profondissimo con il pubblico riflesso anche dal programma ufficiale delle sue esequie: partiranno oggi con un corteo funebre che prenderà il via alle 16 dalla sua abitazione a Roma nord, facendo tappa in quei luoghi simbolo della Rai, dove è stata tante volte protagonista: l' Auditorium del Foro Italico (largo Lauro de Bosis), la sede Rai di di Via Teulada 66, il Teatro delle Vittorie, la sede Rai di Viale Mazzini 14 fino all'arrivo in Campidoglio (Sala Protomoteca). Qui l'apertura della camera ardente sarà alle ore 18 e si protrarrà fino a mezzanotte, per poi proseguire domani dalle ore 8 alle 12 e poi dalle ore 18 a mezzanotte.

La funzione funebre si terrà invece Venerdì 9 alle 12 presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, sempre su Piazza del Campidoglio. Per lo stesso giorno e ora, Sergio Iapino, a lungo compagno, amico e collaboratore di Raffaella Carrà, ha chiesto a tutti i suoi fan, in Italia, nel mondo, nelle chiese dei piccoli paesini come in quelle delle grandi città, di darsi appuntamento, per offrire tutti insieme l'ultimo saluto virtuale a Raffaella".

 Il suo talento, l'ombelico di fuori, e i brani per l'epoca trasgressivi per la tv, come il Tuca tuca, la consacrano nelle case degli italiani indimenticabile anche lo schetch con Alberto Sordi nella canzonissima del 1971 che gli sfiorava l'ombelico con garbo ballando. E poi arrivano Ma che musica maestro, A far l'amore comincia tu e Fiesta. Gli anni Ottanta sono quelli di Fantastico con Corrado, Gigi Sabani e Renato Zero: una media di 25 milioni di spettatori ad ascoltare la sua sigla di apertura Ballo ballo. È anche il periodo in cui nasce il sodalizio con Gianni Boncompagni, che la accompagnerà per tutta la sua carriera. Sempre nello stesso periodo arriva Pronto, Raffaella? Dopo un periodo, di due anni, in Fininvest, Raffaella torna a 'casa' in Rai negli anni Novanta dove raccoglie di nuovo successi con Carramba! Che sorpresa, inventato insieme a Japino. Poi ancora tanta tv, non solo in Italia ma anche in Spagna, dove rimane per quattro anni popolarissima con il suo Hola Raffaella. Poi il ritorno in Italia nel 1995 riproponendo con successo in Carramba! Che sorpresa (1995-97 e 2002).

Poi ancora Carramba! Che fortuna (1998-2000 e 2008) e Segreti e bugie (1999), sempre su Rai1. Una volta alla conduzione del Festival di Sanremo, nel 2001, affiancata da Piero Chiambretti. Nel 2004 il programma Sogni, mentre dedicato alle adozioni a distanza è stato Amore del 2006. Nel 2007 è uscito Raffica Carrà, raccolta video musicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Rai2 coach del talent show The Voice of Italy ed è uscito il suo ultimo album Replay. Nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent Forte forte forte e ha interrotto la sua partecipazione a The Voice of Italy, ripresa l'anno successivo. Nel 2017 ha ricevuto il premio Icona Gay Mondiale, nel 2019 è il suo ultimo programma A raccontare comincia tu su Rai3: una serie di interviste a personaggi del mondo dello spettacolo, compresa la grande Sophia Loren "Marlon brando mi corteggiava ma non mi piaceva". Raffaella ha recitato a al cinema giovanissima anche a Hollywood con attori del calibro di Frank Sinatra da ragazzina, e poi con registi come Mario Monicelli, Florestano Vancini. Grande tifosa della Juve oggi il club bianconero ha voluto omaggiarla "ciao Raffaella".

 

Fonti varie agenzie ansa

Come era prevedibile, anche questa settimana continua il processo di riavvicinamento fra i primi 3 partiti. Nella nostra Supermedia dei sondaggi, Lega, Fratelli d'Italia e Partito Democratico sono racchiusi ormai in uno spazio inferiore al punto e mezzo percentuale. Rispetto a due settimane fa, questo riavvicinamento si deve in gran parte al calo della Lega, che dopo diverse settimane di stabilità (quasi stupefacente, dal punto di vista statistico), oggi perde un punto intero. Dal canto suo, FDI fa un ulteriore balzo in avanti (+0,7%) toccando finalmente la soglia psicologica del 20% dei consensi, e anche il PD riprende a crescere, tornando sopra il 19%.

Possibile che si sia trattato di un travaso diretto di quell’1% perso dal partito di Matteo Salvini verso le formazioni guidate da Giorgia Meloni ed Enrico Letta? In realtà, continuando a scorrere la classifica, un altro dato balza all'occhio: la crescita consistente (+0,8) di Forza Italia, che torna così su livelli che non vedeva da circa 3 mesi. Una simile dinamica sembra suggerire che il dibattito fiorito nelle ultime settimane intorno all'ipotesi di una federazione (o persino di un partito unico) del centrodestra abbia finito per danneggiare la Lega e portare acqua al mulino di Silvio Berlusconi, tornato al centro della scena dopo una lunga assenza, nei panni di federatore del centrodestra – gli stessi con cui “scese in campo” ormai più di 27 anni or sono.

A fare notizia nella politica italiana, in questi giorni, più che le beghe interne al Movimento (o ad altri partiti) è però altro: sicuramente le dichiarazioni rese in Parlamento dal premier Mario Draghi. Tra queste, su tutte spicca la frase pronunciata nella replica al Senato, dove Draghi ha risposto sul tema della lettera del Vaticano a proposito del ddl Zan, ribadendo la laicità dello Stato italiano e la piena libertà del Parlamento di legiferare. Nella stessa occasione, Draghi ha anche ricordato che sulla materia il suo Governo non prenderà posizione, e che spetterà quindi interamente al Parlamento (e al Senato, nella fattispecie) decidere il destino di questa controversa proposta di legge.

Intanto l'alleanza franco-tedesca per aprire un canale direttore di dialogo tra leader con il presidente russo, Vladimir Putin, ha fallito. I capi di Stato e di Governo, dopo quasi quattro ore di dibattito al vertice Ue, hanno respinto la proposta della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e del presidente francese, Emmanuel Macron.

"Non è stato possibile raggiungere un accordo oggi sulla possibilità di organizzare presto un summit" Ue-Russia a livello di leader, ha detto Merkel al termine della prima giornata di vertice. "E' troppo presto (per un summit, ndr) perché finora non abbiamo visto un cambiamento radicale nel comportamento di Vladimir Putin", ha confermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda.
Nelle conclusioni adottate è stata rimosso l'invito a "valutare il dialogo con la Russia anche a livello di leader". Così com'è stata cancellata, rispetto alle bozze che circolavano prima del vertice, l'apertura dell'Ue a collaborare con Mosca anche su spazio e antiterrorismo.

il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva - nel suo intervento - proposto una strategia simile, pur dando disponibilità alla proposta franco-tedesca. Nel corso della cena, Draghi ha posto l’attenzione sul tema dei diritti umani, ricordando alcuni sviluppi preoccupanti come il caso Navalny. Allo stesso tempo, ha osservato come la Russia resti un interlocutore inevitabile vista la sua collocazione geografica e il suo peso sulla scena regionale e globale.

“La posizione europea deve rimanere unita e ferma nei confronti della Russia”, ha detto Draghi. C’è bisogno di cooperare dove possibile, ma mantenere estrema franchezza su temi come la violazione dei diritti, limitazioni delle libertà e le interferenze nel funzionamento delle istituzioni democratiche. Draghi ha chiesto di non tagliare tutti i canali di comunicazione con Mosca e ha dato la disponibilità italiana a sostenere la proposta franco-tedesca di revisione dei formati d’incontro con Mosca.

Da Mosca era filtrata una cauta apertura. "Percepiamo positivamente questa iniziativa. Il presidente Putin è favorevole alla creazione di un meccanismo di dialogo e contatti tra Bruxelles e Mosca", aveva detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Ma il capo della diplomazia di Mosca, Serghei Lavrov, aveva già messo i primi paletti. "Non siamo a conoscenza di altri dettagli. Quale sarebbe l'argomento? Quale sarebbe l'agenda del vertice?", ha spiegato. "Non sappiamo nemmeno se gli altri Stati membri dell'Ue siano d'accordo". In effeti non lo sono stati.

 

fonte agi e varie agenzie

La Santa Sede ha ufficialmente chiesto al governo italiano di ripensare, "rimodulare" è la parola usata Oltretevere, il ddl Zan perché, così com'è ora, potrebbe configurare una violazione del Concordato, mettendo a rischio "la piena libertà" della Chiesa cattolica.

Un appunto che mons. Richard Gallagher, il diplomatico vaticano che tiene i rapporti con gli Stati, ha fatto pervenire sul tavolo del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il premier Mario Draghi interverrà sulla questione domani. "Sarò in Parlamento tutto il giorno, mi aspetto che me lo chiedano e risponderò in maniera ben più strutturata di oggi. E' una domanda importante", ha assicurato rispondendo ai giornalisti. Un commento arriva anche dalla Presidente Ue Ursula von der Leyen: "I Trattati europei proteggono la dignità di ogni singolo essere umano e proteggono la libertà di parola, tra altri valori. E portare questi valori in equilibrio è un lavoro quotidiano nella nostra Ue", ha detto pur non entrando nella diatriba tutta italiana.

il pensiero del Papa è anche per quelle scuole cattoliche per i quali i genitori pagano una retta e che invece si dovrebbero 'adeguare' a nuovi eventi e programmi legati, sì, all'omofobia e anche al gender e ad una concezione della famiglia che non coincide con la dottrina della Chiesa. "Certamente c'è preoccupazione nella Santa Sede", ha confermato il card. Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici e la Famiglia.

La maggioranza giallo-rossa difende a spada tratta la legge, da M5s al Pd. Il segretario Enrico Letta però lascia anche uno spiraglio al confronto: "Siamo pronti a guardare i nodi giuridici, siamo disponibili al dialogo, ma sosteniamo l'impianto della legge che è una legge di civiltà". Letta con il Pd vuole vedere approvata la legge, lo conferma anche oggi, e da una parte avrebbe attivato canali 'diplomatici' con il Vaticano per disinnescare il contenzioso, ma dall'altra si è subito confrontato con Di Maio. Italia Viva, che ha sempre auspicato un confronto più ampio, oggi, per bocca di Ettore Rosato, manda un segnale: "Proviamo ad ascoltarle queste obiezioni di merito che sono arrivate, non solo dal mondo cattolico". 

E anche dal fronte della Lega arrivano parole nella direzione di un'apertura al confronto, senza il muro contro muro: "Sul ddl Zan io sono pronto a incontrare Letta, anche domani", dice Matteo Salvini. Una convergenza che fa scrivere ad Avvenire, il quotidiano dei vescovi: "Dal dibattito sul Concordato lo spunto per il dialogo". Quello che aveva chiesto il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, anche sfidando l'anima più conservatrice della Chiesa italiana che ha fatto del ddl Zan un totem da abbattere. Sta di fatto, comunque, che è la prima volta che il Vaticano sfodera l'arma' del Concordato per chiedere la revisione di una legge italiana. La preoccupazione è che la libertà di espressione venga compressa dalle nuove norme e che "non si possa più svolgere liberamente l'azione pastorale, educativa, sociale".

E il rischio, spiegano fonti parlamentari di rango, è che la protesta della segreteria di Stato abbia radicalizzato le posizioni di chi vuole la legge al più presto. La protesta da Oltretevere è stata consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede e gli uffici diplomatici l'hanno a loro volta inviata al Quirinale. Si tratta di una nota verbale, che nel linguaggio delle feluche è una forma di corrispondenza tra ambasciate o tra una missione diplomatica stabilita in uno Stato accreditatario e il ministero degli Esteri dello Stato medesimo. E' redatta in terza persona e non è firmata. E di prassi non viene diffusa ai media, cosa che nella maggioranza ha seminato il sospetto di una "manina" che abbia disvelato la nota. Che arriva come un fulmine a ciel sereno nel giorno in cui, da Cinecittà, Draghi e Ursula von Der Leyen celebrano il sì dell'Ue al Recovery italiano. In realtà, come dimostra l'articolata replica della presidente della commissione Ue ad una domanda sul tema in conferenza stampa allo studio 10, von der Leyen era ampiamente a conoscenza della protesta vaticana. E, nella sua risposta, usa una formula che, concettualmente, Draghi potrebbe "girare" alle forze parlamentari: quella di trovare un equilibrio tra la tutela della diversità e quella della libertà di parola, entrambi valori protetti dai Trattati Europei. Del resto, in Ue, le tematiche Lgbt non sono meno foriere di polemiche e chissà che non sfiorino anche il prossimo Consiglio.

“Il Parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente quello che vogliono votare. Il Ddl Zan è già passato alla Camera e adesso è in Senato, noi come Parlamento non accettiamo ingerenze. Il Parlamento è sovrano e tale rimane sempre”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenuto ad Agorà su Raitre all'indomani della secca presa di posizione della Santa Sede contro il Ddl Zan contro l'omotransfobia. Il Vaticano è infatti entrato direttamente in campo contro la proposta di legge AS 2500 in sette articoli - che attualizza le norme contro i reati di razzismo estendendo le pene anche a chi istiga alla violenza omofobica.

Di segno opposto la presa di posizione del Cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana, che in un'intervista a Repubblica difende la nota del Vaticano, «segno dell'importanza che la Santa Sede attribuisce alla questione». L'intervento di Papa Francesco, secondo Ruini, non può essere visto come un’ingerenza perché “difendere i propri diritti, in particolare la libertà della Chiesa, è un dovere e non un'ingerenza”. La Chiesa, conclude, è “pienamente d'accordo che nessuna persona deve subire discriminazioni, deve essere invece rispettata e, dal punto di vista cristiano, amata. L'opposizione a quel ddl non riguarda questo ma, come ho già detto, il rischio di comprimere la libertà di espressione, nel rispetto di tutti”.

Secondo il Vaticano, alcuni passaggi del ddl Zan non solo metterebbero in discussione la sopracitata «libertà di organizzazione" - sotto accusa ci sarebbe, per esempio, l’articolo 7 del disegno di legge, che non esenterebbe le scuole private dall’organizzare attività in occasione della costituenda Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia - ma attenterebbero, in senso più generale, alla «libertà di pensiero» della comunità dei cattolici. Nella nota si manifesta proprio una preoccupazione delle condotte discriminatorie, con il timore che l’approvazione della legge possa arrivare persino a comportare rischi di natura giudiziaria. "Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni", è infatti la conclusione del documento consegnato al governo italiano. Fonti vaticane: "Non bloccare, ma rimodulare" L'intervento della Santa Sede sul governo italiano ha l'obiettivo "non di bloccare" il ddl Zan ma di "rimodularlo in modo che la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente". E' quanto spiegano fonti vaticane.  Avvenire: si fa strada la possibilità di un dialogo  "Dal dibattito sul Concordato lo spunto per il dialogo": così il giornale della Cei, Avvenire, parla del dibattito in corso sul ddl Zan, mettendo in risalto proprio quanto chiesto anche di recente dai vescovi italiani, l'apertura di un confronto tra tutte le 'anime' del Paese, compresa appunto quella cattolica.  

Nell'articolo di apertura del sito, Avvenire, riportando il commento di Enrico Letta, sottolinea che "è la prima volta che il segretario del Pd apre ad un negoziato". "Difatti, la legge Zan è stata approvata alla Camera e ora è in commissione Giustizia al Senato, dove la posizione del Pd è andare in aula senza modificare il testo licenziato da Montecitorio". Il giornale dei vescovi evidenzia al contempo l'apertura  al dialogo anche di Matteo Salvini. "Si fa strada quindi la possibilità di un dialogo, che il renziano Davide Faraone aveva proposto in tempi non sospetti anche su Avvenire. Oggi lo stesso Faraone enfatizza la disponibilità a un'intesa di Enrico Letta, atteggiamento diverso da quello dei 'pasdaran di sinistra'", conclude il quotidiano della Chiesa italiana.

 

Fonti varie agenzie stampa

ll Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia ora in commissione Giustizia del Senato, perchè “violerebbe in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato”.

Lo riporta il Corriere della Sera. A presentare la nota verbale all’ambasciata italiana è stato il monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede.

Si tratta di un atto senza precedenti: è la prima volta che la Chiesa interviene durante l’iter di approvazione di una legge, esercitando le facoltà previste nei Patti Lateranensi.

Certamente c'è la preoccupazione della Santa Sede e di ciascuno di noi": così il card. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, rispondendo, nel corso di una conferenza stampa sugli anziani, ad una domanda sull'intervento della Santa Sede sul ddl Zan.

Il segretario dem interviene sull'iniziativa della Santa Sede che ha chiesto al governo italiano di modificare il disegno di legge contro l'omotransfobia in quanto violerebbe il Concordato. Il deputato dem Zan: "Il testo non limita la libertà di espressione e neanche quella religiosa". Tajani (FI): "Noi siamo contrari". Salvini: "Bene stop e revisione"
Cosi Il Vaticano ha chiestoal governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l'omofobia.

La Santa Sede rivendica la legittimità del suo intervento chiamando in causa l'articolo 2 dell'Accordo siglato con la Repubblica italiana nel 1984, laddove si parla di "piena libertà di svolgere la sua missione pastorale e di manifestazione del proprio pensiero"

Secondo la Segreteria di Stato violerebbe "l'accordo di revisione del Concordato". E' stata per questo consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Lo scrive il Corriere della Sera. Il Corriere della Sera ricorda che l'intervento del Vaticano sul governo italiano per il ddl Zan è "un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati". Mai la Santa Sede è infatti intervenuta nell'iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la 'moral suasion' che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che "alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato". Tra le questioni sollevate c'è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la "libertà di pensiero" dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell'espressione delle proprie idee. "Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni", scrive la Santa Sede al governo italiano.

 "La Nota Verbale della Segreteria di Stato è stata consegnata informalmente all'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede il 17 giugno 2021", precisa la sala stampa Vaticana confermando all'Ansa l'intervento sul ddl Zan.

"Bene. Ringrazio il Vaticano per il buonsenso. Lottare contro ogni tipo di discriminazione e di abuso di violenza è nel nostro Dna perchè ognuno deve essere libero di amare, vivere e di scegliere come condividere la sua vita". Lo ha detto Matteo Salvini a Lamezia Terme per inaugurare una sede della Lega. "Del Ddl Zan - ha aggiunto - abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della libertà di opinione. Quindi, se c'è la volontà di ragionare insieme su un testo che non intacchi questo principio e che tuteli da ogni discriminazione noi siamo assolutamente d'accordo".

"Noi sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l'impianto della legge che è una legge di civiltà". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta a 'Radio anch'io' su Radio Rai 1 a proposito della notizia di una iniziativa della Santa Sede contro il disegno di legge Zan.

"Aspettiamo di vedere i testi e leggerli. Ma rimaniamo convintamente a sostegno del ddl Zan". Così fonti del Nazareno, interpellate dall'Ansa, chiariscono la posizione del Pd dopo l'intervento del Vaticano e dopo le parole del segretario del Pd Enrico Letta.

"La mia proposta è sempre valida. Riuniamo i presidenti dei gruppi del Senato e i capigruppo in commissione e sediamoci a un tavolo. Le audizioni si possono ridurre. Inauguriamo, finalmente, una fase di confronto, leale e costruttivo. Letta dia seguito a questa apertura e il Pd si sieda al tavolo". Così il senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della commissione giustizia a palazzo Madama dopo che il segretario dem si è detto pronto al dialogo sui nodi.

Fonti varie agenzie stampa

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 che faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l'accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale.

Con la firma del Dpcm si realizzano le condizioni per l'operatività del Regolamento Ue sul “Green Pass”, che a partire dal prossimo 1° luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. In tal modo, sarà assicurata la piena libertà di movimento sul territorio dell'Unione a tutti coloro che avranno un certificato nazionale valido.

•          Il sito dgc.gov.it è operativo a partire da oggi; tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni effettuate fino al 17 giugno saranno rese disponibili entro il 28 giugno.

•        La piattaforma informatica nazionale dedicata al rilascio delle Certificazioni sarà progressivamente allineata con le nuove vaccinazioni.

•          Per tutte le informazioni è possibile contattare il Numero Verde della App Immuni 800.91.24.91, attivo tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

•          I cittadini già dai prossimi giorni potranno ricevere notifiche via email o sms.

•          La Certificazione sarà disponibile per la visualizzazione e la stampa su pc, tablet o smartphone.

•      In alternativa alla versione digitale, la Certificazione potrà essere richiesta al proprio medico di base, pediatra o in farmacia utilizzando la propria tessera sanitaria

Da Palazzo Chigi sarebbero arrivati segnali che propendono per la proroga, in quanto allo Stato di Emergenza sono legati la tenuta di tutta la struttura di missione del Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, il Comitato Tecnico Scientifico, ma anche provvedimenti che riguardano lo smart working, la dad e alcune disposizioni lavorative nel caso di classi scolastiche in quarantena. 

Considerata la mutata situazione epidemiologica, la proroga non avrebbe comunque lo stesso significato di quelle precedenti: si tratterebbe soprattutto di una modalità per continuare a velocizzare alcune procedure. Anche se tecnicamente il rinnovo è possibile fino al 31 gennaio 2022, una delle ipotesi sarebbe quella di far terminare il provvedimento il 31 dicembre: una data che avrebbe anche il valore simbolico di lasciare la pandemia alle spalle con la fine dell'anno.

Il trend sul calo dei contagi continua la sua discesa: sono 1.400 i nuovi positivi al Covid e 52 le vittime in un giorno mentre il tasso di positività è stabile allo 0,7%. Si ritorna ai numeri dello scorso ottobre anche per le cifre sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva, solo nove in 24 ore e sono 101.855 le persone attualmente positive al virus in Italia.

Già in altri Paesi stanno togliendo l'obbligo di mascherina, "spero che nell'arco non dico poche ore, ma magari di pochi giorni l'Italia possa tornare alla libertà di respiro". Lo ha detto Matteo Salvini uscendo da Palazzo Chigi dopo un incontro con il premier Mario Draghi.  "L'incontro con Draghi è stato utile, positivo e costruttivo.

Durante il faccia a faccia - fa sapere Palazzo Chigi - sono stati passati in rassegna gli sviluppi positivi della situazione economica e le prospettive di ripresa e crescita del Paese.

Salvini aveva detto in mattinata che avrebbe chiesto al premier di valutare lo stop alla mascherina all'aperto: "Ne parlerò con Draghi - sottolinea a Radio Anch'io - sarà una nostra proposta sicuramente. Se tutta Europa sta andando in questa direzione, anche in realtà messe meno bene di noi, dobbiamo considerare anche noi questa opportunità". "Entro fine luglio - ha detto Salvini sempre a Radio Anch'io in un altro passaggio - contiamo che Figliuolo abbia assolto al suo compito in maniera egregia grazie alla collaborazione di tutte le Regioni, nessuna esclusa e il Cts, se la situazione è sotto controllo, può rimanere in standby. Ma non è necessario che per tutto il resto della nostra esistenza ci sia il Comitato tecnico scientifico. Ripeto, guardiamo alla realtà che ci dice che i sacrifici degli italiani sono stati premiati anche se occorre ancora avere prudenza e buon senso".

"Togliere la mascherina all'aperto a partire da questa estate è l'obiettivo del governo, ed è vicino. È da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare", scrive su Facebook il ministro degli esteri Luigi Di Maio.

"Tempo fa ho detto che la mascherina all'aperto avremmo potuto metterla nel taschino quando saremo arrivati a metà della popolazione vaccinata, ora ci siamo. Dai primi di luglio sarebbe opportuno far cadere l'obbligo". Così il sottosegretario alla Salute a 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. E sul mix di vaccini. "Le evidenze scientifiche, benchè iniziali - dice Sileri - dimostrano una risposta immunitaria superiore".

 

fonti p.Chigi / Ansa

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