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Il ministero della Difesa russo ha annunciato l'apertura di un corridoio umanitario per l'uscita in sicurezza delle navi straniere dal porto di Mariupol in direzione del Mar Nero. "Per l'uscita sicura delle navi straniere dal porto di Mariupol è stato organizzato dalle 8 un corridoio umanitario lungo 115 miglia e largo 2 miglia in direzione del Mar Nero", ha annunciato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russa.

"A seguito di una serie di misure adottate dalla Marina russa, il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol è stato eliminato e si stanno adottando misure per ripristinare le infrastrutture portuali", ha affermato. A suo dire, "in sei porti - Kherson, Nikolaev, Chernomorsk, Ochakov, Odessa e Yuzhny - 70 navi straniere provenienti da 16 Stati rimangono bloccate".

L' Ucraina tornerà ai colloqui con la Russia solo dopo che Mosca avrà restituito i territori conquistati dopo il 24 febbraio. Lo ha dichiarato il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, spiegando le sue condizioni per negoziati di pace in un'intervista alla testata giapponese NHK, rilanciata dall'agenzia Unian.

"Vogliamo riportare il nostro territorio ai confini pre-24 febbraio. Solo dopo potremo sederci al tavolo delle trattative", ha detto Zelensky, aggiungendo che senza la liberazione dei territori 'occupati' dalle truppe russe in questi tre mesi di ostilità, i colloqui di cessate il fuoco con la Russia "saranno difficili".

Il leader di Kiev ha ribadito che Donbass e Crimea sono ucraine ma ha ammesso che ora il compito principale e' la liberazione dei territori occupati dopo il 24 febbraio, data di inizio dell'invasione delle truppe di Mosca.

 "A me dispiace che qualcuno si sia convinto di quello che vuole Putin e cioe' che noi abbiamo un problema di grano perche' l'Unione Europea ha colpito la Russia con le sanzioni. Noi abbiamo un problema di grano perché i porti dell'Ucraina sono bloccati, hanno un blocco militare da parte delle navi russe". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso del suo intervento a un evento della Coldiretti sull'educazione alimentare nelle scuole. "In queste ore, grazie alla mediazione delle Nazioni unite e di altri Paesi, si stanno cominciando a sbloccare alcune navi commerciali per portare via quelle quantita' di grano prodotto in Ucraina", ha aggiunto.

 Il ministero degli Esteri italiano non ha spedito alla Russia alcun piano su come risolvere la situazione in Ucraina. Lo ha dichiarato in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

"Questa iniziativa, questa sorta di piano non ci è stata mandata", ha spiegato la portavoce, "abbiamo solo informazioni dai media su un qualche piano che il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha sottoposto alle Nazioni Unite. Ancora, tutte le informazioni che abbiamo sull'argomento le abbiamo apprese dai media". "Che cosa si può dire di un piano se non lo hai visto nemmeno? Nessuno dal ministero degli Esteri italiano ci ha passato alcun piano"

Eppure a Mosca qualcuno deve averIo visto, se il vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev, bocciandolo inequivocabile, lo aveva definito "un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà" e aveva accusato i suoi autori sembrano essersi basati su "giornali provinciali" e "menzogne ucraine" aveva detto martedì

Da Mosca l'ex presidente russo chiarisce che "l'idea di una completa autonomia della Crimea come parte dell'Ucraina sarebbe causa di una guerra a pieno titolo".

Il Donbass "ha finalmente deciso il suo destino" e "non tornerà mai all'Ucraina", sostiene. Più prudenti i toni del Cremlino. "Aspettiamo di ricevere le proposte italiane per via diplomatica", fa sapere il portavoce Dmitry Peskov, facendo capire quindi che a Mosca non sia arrivata ancora alcuna proposta ufficiale.

Da Roma, è Luigi Di Maio a rispondere a Medvedev: l'ex presidente russo, accusa il ministro degli Esteri italiano, "non dimostra di volere la pace". Il titolare della Farnesina parla di piano ancora allo stato "embrionale". "Oggi non ci sono le condizioni per la pace, abbiamo di fronte una guerra lunga e logorante", ammette.

Ma il percorso delineato dall'Italia "parte da un gruppo di facilitazione internazionale e ha l'ambizione di arrivare ad una nuova Helsinki", ovvero la Conferenza del 1975 che segnò la strada per la distensione tra i blocchi.

Intanto, i leader di Pd e Lega, Enrico Letta e Matteo Salvini, vorrebbero favorire un incontro diretto tra Putin e Zelensky. "Saranno gli ucraini a decidere - dice il segretario dem - sono stati loro a subire l'invasione. Ho letto che Zelensky ha chiesto di incontrare Putin, sarebbe importante se tutti noi spingessimo in questa direzione".

Salvini afferma: "Oggi è il terzo mese di guerra, mi rifiuto di pensare che la guerra vada avanti per altri mesi. Kissinger ha detto che l'Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio ed è un passo oltre. Letta ha detto una cosa che condivido e cioè che occorre un incontro Putin-Zelensky. L'incontro è la via migliore, il tavolo abbia da una parte Zelensky e dall'altra Putin".

Letta chiede anche l'avvio di una missione militare che si occupi di prendere il grano bloccato dai russi nel porto di Odessa e distribuirlo ai Paesi che rischiano una catastrofe umanitaria.

"La priorità, secondo me, ora è mettere in piedi un'operazione militare umanitaria per portare via il grano bloccato nel porto di Odessa, per portarlo nei Paesi del Sud del mondo che senza quel grano avranno milioni di morti per fame, e fare in modo che altro grano possa essere portato nei depositi del porto", afferma il segretario del Pd.

Una missione difficile, per stessa ammissione di Letta. Per Letta la risposta di Medvedev rappresenta una "doccia gelata", ma, a suo avviso, il piano dimostra che "Italia ed Europa" sono "in prima fila" per la pace in Ucraina, "e questo è di per sé un ottimo segnale".

 Il piano di pace italiano per l'Ucraina "è un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà" e i suoi autori sembrano essersi basati su "giornali provinciali" e "menzogne ucraine". Lo ha dichiarato, secondo le agenzie stampa russe, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev.

L'ex presidente russo ha sottolineato che "l'idea di una completa autonomia della Crimea come parte dell'Ucraina sarebbe causa di una guerra a pieno titolo".

Secondo Medvedev "la situazione reale si riflette solo nelle bozze di accordo proposte dalla Russia". "L'Occidente ha abbracciato il desiderio di creare 'piani di pace' che dovrebbero portare a una soluzione della crisi in Ucraina. E andrebbe bene se si trattasse di preparare opzioni che almeno in qualche modo tengano conto della realtà. Invece no, questo è solo un puro flusso di coscienza dei grafomani europei", ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram.

A proposito delle notizie di stampa sul piano italiano, l'ex presidente russo ha affermato che "si ha la sensazione che sia stato preparato non da diplomatici, ma da scienziati politici locali che hanno letto molti giornali provinciali e operano solo con falsi ucraini".

 

Fonte Agi

Il primo colloquio telefonico tra i capi di stato maggiore di Usa e Russia dall'inizio della guerra ha acceso una flebile speranza che il dialogo attivato tra i vertici militari dei due Paesi possa facilitare l'avvicinamento a una soluzione diplomatica in Ucraina. Su iniziativa americana, ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca, i generali Valery Gerasimov e Mark Milley, hanno discusso una "serie di questioni di reciproco interesse, tra cui l'Ucraina".

l Pentagono ha confermato la telefonata e il portavoce dello stato maggiore congiunto americano, presieduto da Milley, ha aggiunto che i due militari "hanno discusso diverse questioni di sicurezza che destano preoccupazione e hanno concordato di mantenere aperte le linee di comunicazione". "Secondo la prassi", ha sottolineato, "i dettagli specifici della conversazione rimarranno privati".

Washington, nel riferire del colloquio, non ha menzionato nello specifico alcun problema, a differenza di quanto fatto da Mosca che ha citato esplicitamente l'Ucraina. L'ultima volta che Gerasimov e Milley si erano parlati al telefono era stato l'11 febbraio, quando Washington aveva avvertito pubblicamente dei piani russi d'invadere l'Ucraina e sperava che i suoi allarmi avrebbero scoraggiato Mosca.

Gli Stati Uniti e la Russia hanno istituito una 'linea rossa' - per prevenire errori di calcolo e un possibile allargamento del conflitto - quando il 24 febbraio è iniziata l'invasione dell'Ucraina, che Mosca chiama ancora "operazione militare speciale. La linea permette una comunicazione diretta tra Pentagono e Cremlino, ma non era mai stata utilizzata fino allo scorso 13 maggio quando si sono parlati il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, e il suo omologo russo, Serghei Shoigu; in quell'occasione, gli Usa avevano ribadito la richiesta di un cessate il fuoco immediato, ma il Pentagono aveva rilevato che la chiamata "non aveva risolto in modo specifico alcun problema acuto". La tregua non è arrivata, mentre invece si è registrata la svolta militare a Mariupol con la resa dei soldati ucraini e dei combattenti dell'acciaieria Azovstal.

La 'linea rossa' è aperta presso il quartier generale del comandano supremo alleato in Europa a Stoccarda, in Germania, guidato dal generale dell'aeronautica Tod Wolters, a capo di tutte le forze statunitensi in Europa. Parlando da Bruxelles in conferenza stampa, Wolters ha auspicato che il colloquio tra Milley e Gerasimov possa rappresentare "un passo avanti verso una soluzione diplomatica in Ucraina". Il colloquio con i russi è, comunque, arrivato mentre Washington intensifica il suo sostegno alla fornitura di armi all'Ucraina: proprio oggi il Congresso ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari.

L incontro a Washington tra Biden, il presidente finlandese e la premier svedese in vista dell’allargamento della Nato, è tra le notizie oggi su alcune prime pagine internazionali, dove l’Ucraina è presente con servizi da diverse angolazioni, gli sviluppi della guerra sul campo, l’inespugnabile gelo diplomatico di Mosca, la crisi del grano, le difficoltà dell’Ue a imporre un embargo sul petrolio russo, l’ingresso di Kiev nell’Ue. Solo sulla stampa cinese ha risalto il vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che hanno discusso di un loro impegno comune per la sicurezza globale.

Il Senato Usa ha approvato definitivamente il pacchetto da oltre 40 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitari all’Ucraina mentre il Biden e i leader parlamentari di maggioranza e minoranza esprimevano quasi contemporaneamente il massimo sostegno all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, incontrando il presidente finlandese Sauli Niinisto e la premier svedese Magdalena Andersson.

I sondaggi in Italia già effettuati mostrano invece che la percentuale di contrari alla fornitura di materiale bellico a Kiev resta stabile al 45,8% (l’11 maggio era al 45,9%) e di oltre due punti più alta rispetto al primo sondaggio svolto il 27 aprile, quando si fermava al 43,6%. I favorevoli crescono di 0,2 punti in una settimana (dal 37,5% al 37,7%), mentre si riduce ancora la quota di quelli che non hanno un’opinione definita (dal 19,9% del 27 aprile al 16,5% di oggi). Per quanto riguarda la posizione di Draghi, la percentuale di chi la gradisce “poco o per nulla” resta maggioritaria, anche se in calo di un punto: dal 50,8% dell’11 maggio al 49,8% di oggi. Chi invece la apprezza “molto o abbastanza” è il 39,4%, 1,5 punti in più della settimana precedente: i “non sa o non risponde” sono al 10,8% (erano all’11,3%).

Intanto nel pezzo di apertura della prima pagina il Washington Post monta insieme i due fatti che, sottolinea, “sono arrivati nel momento in cui l'America e i suoi alleati si sono orientati verso la pianificazione di una guerra in Ucraina più lunga, la cui portata si è ridotta dall'inizio dell’invasione russa tre mesi fa, ma la cui durata appare sempre più lunga con i combattimenti che entrano in una nuova estenuante fase”.

Di spalla un lungo approfondimento sui crescenti rischi di recessione dell'economia statunitense, segnalati da vari banchieri e analisti e ben presenti agli investitori, come si vede dall’ondata ribassista delle Borse.

Il fattore chiave è l’inflazione che spinge al rialzo dei tassi, spiega il Post: “Sebbene le principali fasce dell'economia, inclusi il mercato del lavoro e la spesa per consumi, rimangano solide, crescono le preoccupazioni che l'aumento dei costi di finanziamento per consumatori e imprese, dopo anni di tassi di interesse prossimi allo zero, possa causare un improvviso ridimensionamento”.

In risalto ancora l’aborto, con il Parlamento dell'Oklahoma che ha approvato un disegno di legge per vietare l’interruzione della gravidanza fin dal momento della "fecondazione": manca ora la firma del governatore, il repubblicano Kevin Stitt, perché entri in vigore la normativa che sarebbe in assoluto quella più restrittiva a livello nazionale.

Un titolo segnala che Tucker Carlson, il commentatore televisivo amato dalla destra più radicale tanto che se n’è parlato come del possibile erede politico di Trump, chiese al figlio di Biden, Hunter, che oggi bersaglia ferocemente in tv, una raccomandazione per ottenere l’iscrizione del figlio alla Georgetown University.

La Russia è pronta ad annettersi una grossa parte dell’Ucraina sudorientale: così afferma il titolo principale sulla prima pagine del New York Times. “Fresca di trionfo sull'ultima resistenza armata ucraina nella città devastata di Mariupol, la Russia sembra gettare le basi per l'annessione di aree del sud-est dell'Ucraina, descritte da un alto esponente del Cremlino come un ‘posto degno nella nostra famiglia russa’", scrive il giornale, che si riferisce alle dichiarazioni di Marat Khusnullin, vice primo ministro russo per le infrastrutture, che ha visitato la regione questa settimana e “ha delineato i piani per assumere il pieno controllo delle infrastrutture vitali, compresa la più grande centrale nucleare d'Europa”.

Una corrispondenza da Budapest mette in relazione il no del premier ungherese Viktor Orban all’embargo sul petrolio russo con il sostegno economico che l’industria petrolifera statale fornisce al suo partito e in generale alla destra europea e americana: “Le sue promesse populiste e un flusso finanziario per la guerra culturale in Europa e negli Stati Uniti sono stati entrambi alimentati dai profitti che l'Ungheria ricava dal greggio russo”, scrive il Nyt, che spiega: “Rimpinzata di contanti grazie alle forniture a basso costo di petrolio e gas russi, il conglomerato energetico ungherese Mol, una delle società più grandi e redditizie della nazione dell'Europa centrale, il mese scorso ha annunciato che avrebbe pagato dividendi per 652 milioni di dollari ai suoi azionisti” e “più di 65 milioni di dollari andranno a una fondazione per l'istruzione gestita privatamente che l'anno scorso ha ospitato il conduttore di Fox News Tucker Carlson a un festival di esperti di destra in Ungheria” e a pagare “stipendi e borse di studio a americani ed europei conservatori”.

La “seduta turbolenta” che ieri ha segnato un nuovo ribasso della Borsa di New York è in risalto sulla prima pagina del Wall Street Journal: “Un crollo spinge l’indice S&P vicino al territorio dell’orso”, titola il giornale usando il gergo borsistico in cui orso significa mercato ribassista.

L’ondata di vendite è alimentata “dai timori degli investitori che l'economia possa precipitare in una recessione” e così “l'S&P 500 ha perso 22,89 punti, o lo 0,6%, a 3900,79, avvicinandosi al territorio del mercato ribassista, che si presenta quando c’è un  calo del 20% da un recente massimo.

Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 236,94 punti, o dello 0,8%, a 31253,13. Entrambi gli indici hanno chiuso al livello più basso da marzo 2021”, riferisce il giornale, ed evidenzia che in questo quadro “gli investitori hanno acquistato titoli di Stato, percepiti come un bene rifugio in tempi di incertezza economica”, sicché il rendimento dei buoni del Tesoro americano a 10 anni è sceso al 2,854% dal 2,884% di mercoledì, perdendo ancora terreno come ha fatto in sette degli ultimi nove giorni.

Un altro titolo è per il raffreddamento del mercato immobiliare americano, dove il rialzo simultaneo tanto dei prezzi quanto dei tessi di interesse sui mutui gela gli acquisti di nuove case, in aprile scesi al minimo degli ultimi due anni.

A centro pagina, l’Ucraina con l’accento sulle prospettive di lunga durata della guerra, entrata in una fase di logoramento, in cui “le battaglie campali di carri armati sono state sostituite da scambi di artiglieria” a lunga distanza.

Biden che riceve alla Casa Bianca il presidente finlandese Sauli Niinisto e la premier svedese Magdalena Andersson per appoggiare l’ingresso dei due Paesi nella Nato e promettere che gli Usa “contrasteranno” nel frattempo ogni minaccia alla loro integrità territoriale è la notizia evidenziata con una fotografia nella fascia alta della prima pagina del Financial Times, che nel titolo vede “amici uniti”.

A centro pagina, un’intervista a Jonathan Kanter, capo della sezione Antitrust del Dipartimento della Giustizia Usa, che annuncia una stretta sulle grandi centrali di private equity che manovrano le compravendite di società: la strategia sarà quella di bloccare le operazioni ritenute in violazione della concorrenza piuttosto che di cercare complicati accordi per risolvere i nodi in modo da dare il via libera.

Kanter, tra le altre cose, stigmatizza lo scarso numero di cause per comportamenti monopolistici negli ultimi 20 anni negli Usa. Più in basso, un titolo per l’acquisto da parte della piattaforma di scambio criptovalute FTX di una quota della società di servizi finanziari Robinhood.

Il ‘partygate’, lo scandalo delle feste a Downing Street durante il lockdown che hanno messo in imbarazzo il premier Boris Johnson, torna in apertura sul Times, con la notizia che Scotland Yard non ha collaborato con l’inchiesta amministrativa condotta da Sue Gray, alta funzionaria governativa.

Facendosi scudo del segreto investigativo, riferisce il giornale, la polizia non ha fornito alla Gray le informazioni richieste, ad esempio su chi tra i collaboratori del premier sia stato multato per aver violato il confinamento partecipando alle feste nella residenza ufficiale di Johnson. Sono 126 le ammende comminate dalla polizia a 83 persone in totale: ma su chi siano resta il riserbo.

A centro pagina, l’approvazione da parte del Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) di un’app per la terapia dell’insonnia. Si chiama Sleepio ed è il trattamento medico virtuale inserito della tabella delle prescrizioni mediche nel Regno Unito. Secondo il Times, sono un milione i pazienti che potranno farne uso in sostituzione di farmaci, come sonniferi o ansiolitici.

Ucraina declinata in chiave francese nell’apertura di Le Monde che titola sull’”impasse del dialogo Macron-Putin”. Lo spunto è l’espulsione dalla Russia di 34 diplomatici francesi, in parallelo con quella di italiani e spagnoli: “La Francia vuole mantenere aperto un canale di comunicazione con Vladimir Putin, che al momento si mostra impenetrabile a ogni forma di apertura diplomatica”, osserva il giornale.

“Dopo quasi quasi tre mesi di un conflitto i cui effetti devastanti si fanno sentire in tutto il mondo, non c'è alternativa. Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina, e prima di tutto militarmente, affinché si trovi nella posizione migliore quando finalmente tornerà il momento della diplomazia”, scrive Le Monde.

A centro pagina, un approfondimento sulla siccità in Francia, dove comincia la “guerra dell’acqua” tra gli agricoltori per l’irrigazione dei campi: si moltiplicano i conflitti per l’uso delle poche risorse idriche disponibili.

“Vola il prezzo del grano, minaccia di crisi alimentare”: Le Figaro apre con questo titolo su un approfondimento del commercio mondiale di cereali devastato dalla guerra in Ucraina, che assieme alla Russia è tra i maggiori produttori. Il grano che prima dell’invasione si vendeva a 253 euro la tonnellata adesso ne costa 438. Si tratta dell’alimento base per miliardi di persone in Africa, Asia e Medio Oriente, e la Banca Mondiale ha già stanziato 30 miliardi di dollari di aiuti per l’agricoltura.

Ma difficilmente basteranno per rimediare a una crisi causata dalla riduzione delle forniture ucraine e russe che rappresentano insieme il 29% del totale mondiale.

A centro pagina, la politica con la prima visita ufficiale della neo premier Elisabeth Borne, che ha scelto la cittadina di Les Mureaux: “Intanto aspettiamo il governo”, titola il giornale, polemico sulla mancata formazione dell’esecutivo a tre giorni dalla nomina della Borne, che è anche candidata alle elezioni legislative di giugno e, suggerisce implicitamente Le Figaro, sembra più assorbita dalla campagna elettorale.

Il re emerito Juan Carlos, in esilio volontario ad Abu Dhabi dopo gli scandali che lo hanno travolto e tuttora indagato, ha rimesso piede in Spagna per la prima volta dopo due anni: è la notizia del giorno per El Pais. L’ex sovrano è atterrato a Vigo, dove a riceverlo la figlia Elena era l’unico membro della famiglia reale, e si fermerà per cinque giorni durante i quali ha accettato di attenersi alle regole fissate dal governo e dal re: sarà ospite di un club nautico e non soggiornerà nel palazzo reale della Zarzuela.

In evidenza ancora gli abusi sessuali commessi in Spagna da sacerdoti cattolici, con la decisione del difensore civico Angel Gabilondo di attrezzare un ufficio per raccogliere in ambiente protetto le testimonianze delle vittime. Tra gli altri titoli, il vaiolo delle scimmie, per il quale il ministero della Sanità sta pensando a una campagna di vaccinazione.

La Frankfurter Allgemeine Zeitung concede anche oggi la sua apertura alla vittoria dell’Eintracht Francoforte in Europa League, con foto sulla lunga festa notturna dei tifosi e un titolo dal sapore militante, “L’aquila nel cuore”, e il rafforzativo di un editoriale di colorazione intonata, “L’ultimo pezzo di anima”.

A centro pagina, il no ribadito dal cancelliere tedesco Olaf Scholz a un processo accelerato per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. In vista del vertice europeo di fine maggio, Scholz ha sottolineato che il rifiuto di aprire una scorciatoia per Kiev è "anche un fatto di equità nei confronti dei sei Paesi dei Balcani occidentali", ossia Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord e Albania, che sono candidati all'adesione all'Ue da molti anni, e  Kosovo e Bosnia-Erzegovina che vogliono candidarsi.

Scholz ha annunciato un viaggio nei Balcani occidentali a giugno. Opposizione della Cdu all’attacco, con il leader Friederich Merz che accusa il cancelliere di “fare il doppio gioco”. In rilievo anche l’allargamento della Nato a Svezia e Finlandia su cui si è messa di traverso la Turchia. Erdogan, scrive la Faz in un editoriale, “fa il gioco di Putin”, ma non vanno sottovalutate le “differenze strategiche” che esistono tra Ankara e gli altri Paesi dell’alleanza.

Il vertice Brics, formato comprendente Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, in primo piano sul China Daily, con il messaggio di Xi Jinping all’apertura del summit, ospitato quest’anno a Pechino. Xi ha invitato i partner “a iniettare stabilità e positività nelle relazioni internazionali in un periodo di turbolenza e trasformazione”, scrive il giornale. Tra i temi centrali dell’intervento in video del leader, la sicurezza. Xi ha rilanciato la sua proposta di un’iniziativa globale per la sicurezza esposta un mese fa al Forum Boao per l'Asia, e ha sottolineato che “sia la storia che la realtà ci dicono che cercare la propria sicurezza a spese degli altri creerà solo nuove tensioni e rischi”.

Fonti Agi e varie agenzie

L'Unione Europea, rifiutando le risorse energetiche russe, sta commettendo un autodafè economico. È il pensiero del presidente russo Vladimir Putin, espresso durante un incontro sulla situazione nel settore petrolifero. "Oggi vediamo che per ragioni assolutamente politiche, a causa delle proprie ambizioni e sotto la pressione del signore americano, i Paesi europei stanno imponendo sempre più nuove sanzioni sui mercati del petrolio e del gas. Tutto questo porta all'inflazione, e invece di ammettere i loro errori, cercano i colpevoli dalla parte russa".

Secondo il capo del Cremlino, tra l'altro, "molti Paesi europei non potranno rinunciare per molto tempo alle materie prime russe" ma creano "danni alle loro popolazioni" ignorando le leggi economiche. "I colleghi europei hanno già adottato sanzioni o annunciato che vogliono rinunciare al petrolio russo, il risultato è che i prezzi sui mercati stanno aumentando notevolmente, con i più alti costi energetici al mondo. La situazione non cambierà e anzi, secondo gli analisti, potrebbe aver un impatto senza ritorno sulla concorrenzialità dell'industria europea".

L'Unione Europea, rifiutando le risorse energetiche russe, sta commettendo un autodafé economico: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro sulla situazione nel settore petrolifero. "Oggi vediamo che per ragioni assolutamente politiche, a causa delle proprie ambizioni e sotto la pressione del signore americano, i Paesi europei stanno imponendo sempre più nuove sanzioni sui mercati del petrolio e del gas. Tutto questo porta all'inflazione, e invece di ammettere la loro errori, cercano i colpevoli dalla parte russa".

Secondo il capo del Cremlino, tra l'altro, "molti Paesi europei non potranno rinunciare per molto tempo alle materie prime russe" ma creano "danni alle loro popolazioni" ignorando le leggi economiche. "I colleghi europei hanno già adottato sanzioni o annunciato che vogliono rinunciare al petrolio russo, il risultato è che i prezzi sui mercati stanno aumentando notevolmente, con i più alti costi energetici al mondo. La situazione non cambierà e anzi, secondo gli analisti, potrebbe aver un impatto senza ritorno sulla concorrenzialità dell'industria europea".  

"Per quanto riguarda l'aggressione russa all'Ucraina, il presidente della Repubblica (francese) e il premier israeliano hanno deciso di continuare a coordinare i loro sforzi per giungere a un cessate il fuoco e a un negoziato nel rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina". Così si legge in una nota dell'Eliseo diffusa in seguito a una telefonata fra Emmanuel Macron e Naftali Bennett. I due leader, viene precisato, "agiranno di concerto nell'ambito delle iniziative destinate a garantire la sicurezza alimentare mondiale".

La guerra in Ucraina "è il secondo cigno nero che si presenta in un paio anni" per l'economia europea, ma "la nostra reazione all'invasione da parte della Russia è assolutamente necessaria e sta creando grandi difficoltà all'economia russa che quest'anno dovrebbe perdere il 10%, secondo le nostre stime". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, nel suo intervento al Brussels Economic Forum.

Il presidente Usa, Joe Biden, riceverà giovedì prossimo alla Casa Bianca la premier svedese, Magdalena Andersson, e il presidente finlandese, Sauli Niinisto. I tre leader, si legge in una nota della presidenza americana, "discuteranno delle domande di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia e della sicurezza europea, ma anche di come rafforzare le nostre strette partnership su diverse questioni mondiali e sul sostegno all'Ucraina".  

Mentre si intensificano i combattimenti nel Donbass, i soldati del reggimento Azov hanno stretto un accordo con le forze russe per l'evacuazione dei feriti, circa 300, dall'acciaieria Azovstal di Mariupol, nei cui sotterranei resistevano da settimane.

Il comandante della formazione nazionalista, Denis Prokopenko, ha auspicato il "sostegno del popolo ucraino", dando a intendere che l'iniziativa non sia stata concordata con le autorità centrali.

Secondo quanto annunciato con un videomessaggio dalla vice ministra ucraina della Difesa Ganna Malyar "il 16 maggio, 53 feriti gravi sono stati evacuati dall'Azovstal verso Novoazovsk per ricevere assistenza medica e 211 altri sono stati trasportati a Olenivka attraverso un corridoio umanitario". L'esponente del governo di Kiev ha aggiunto che successivamente ci sarà uno scambio.

Il presidente ucraino: "Le forze armate ucraine stanno fronteggiando i continui attacchi nelle aree in cui la Russia sta ancora cercando di avanzare. Severodonetsk e altre citta' del Donbass rimangono i principali obiettivi degli occupanti. Stiamo facendo di tutto per proteggere la nostra terra e la nostra gente"

 I nazionalisti che si sono rifugiati nel territorio delle acciaierie Azovstal e si sono arresi dovrebbero ricevere la pena dell'ergastolo: lo ha detto all'agenzia russa RIA Novosti il deputato della Duma, Sultan Khamzaev.
"Credo che dopo aver fornito loro le cure mediche necessarie, tutti i nazionalisti dovrebbero essere condannati alla pena piu' grave per i crimini che hanno commesso, ricevere l'ergastolo. I nazionalisti dovrebbero essere processati, e poi pentirsi delle loro azioni e chiedere perdono per molti anni". Secondo il parlamentare, nessuna azione "cancella i crimini commessi dai criminali del battaglione Azov".

"Non ci sono catene che possono legare il nostro spirito libero. Non c'è occupante che possa mettere radici nella nostra terra libera. Non c'è invasore che possa governare il nostro popolo libero". Lo ha dichiarato nel suo ultimo messaggio su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Prima o poi vinceremo", ha concluso

Il deputato russo Leonid Slutski ritiene che i soldati del battaglione Azov, usciti dai sotterranei delle acciaierie, meritino la pena di morte e ha proposto di fare per loro un'eccezione alla moratoria sull'applicazione della pena capitale in Russia.
"Le bestie vanno processate, a maggior ragione se si provano i loro mostruosi crimini contro l'umanità. Ribadisco la mia proposta: occorre fare un'eccezione nella moratoria sull'applicazione della pena di morte in Russia", ha scritto sul suo account Telegram.

fonte agi

L'Europa dev'essere all'altezza dei tempi. Lo chiedono i suoi cittadini. E per farlo deve cambiare le proprie regole, a partire dal vincolo dell'unanimità in Consiglio. E, in generale, dei Trattati che spesso finora l'hanno resa un gigante dai piedi d'argilla. Dovrà inoltre allargarsi, aprirsi ai Paesi che vorranno farne parte ma dovrà farlo in modo più celere, senza per forza passare dall'odissea del processo di adesione.

Ma questa rivoluzione è tutt'altro che semplice. I leader delle istituzioni europee, riuniti a Strasburgo per la cerimonia conclusiva della Conferenza sul Futuro dell'Europa, davanti ai cittadini che dopo un anno di lavoro partecipativo hanno presentato 49 proposte e 300 raccomandazioni su come realizzarle, hanno aperto le porte a tutte le riforme necessarie.

Con la promessa di affrontare la questione "con la necessaria audacia e libertà" con i leader dei 27 Stati membri al vertice previsto per il 23 e 24 giugno. Dovrà quindi convincere i tredici che si sono già detti contrari, tra cui Polonia, Romania, Finlandia, Svezia e Ungheria. Il 9 maggio di Strasburgo, in cui si celebra la Giornata dell'Europa, non poteva non essere condizionato dal 9 maggio di Mosca.

"Due volti molto diversi" dello stesso giorno, ha affermato Macron. A Mosca "il desiderio di mostrare forza, intimidazione e un discorso decisamente guerriero" del presidente Vladimir Putin. Invece a Strasburgo "l'associazione di cittadini, parlamentari nazionali ed europei" per "pensare al futuro" del Continente.

"Questo progetto di pace, stabilità, prosperità, aggiungerò oggi di giustizia sociale e ambizione ecologica, è un progetto che dobbiamo continuare a completare, per renderlo più democratico, più unito e sovrano", ha esortato Macron. E non può non farne parte l'Ucraina. Anche al costo di trovare una nuova collocazione considerato che "il processo di adesione di Kiev potrebbe richiedere anni o addirittura decenni".

Per questo Macron ha proposto la creazione di una "Comunità politica europea" che "permetterebbe alle nazioni europee democratiche che aderiscono alla nostra base di valori di trovare un nuovo spazio per la cooperazione politica, la sicurezza, la cooperazione energetica". "Farne parte non pregiudicherà la futura adesione all'Unione europea, nè sarebbe chiusa a coloro che l'hanno lasciata", ha spiegato Macron porgendo la mano anche alla Gran Bretagna.

Putin ha assicura che "come nel 1945, la vittoria sara' nostra". In occasione degli auguri per la Giornata della Vittoria in Europa, Putin ha assicurato che "come nel 1945, la vittoria sarà nostra" paragonando la guerra in Ucraina alla la seconda guerra mondiale. Lo si legge nel sito del Cremlino come riporta la Tass. "Oggi i nostri soldati, come i loro antenati, stanno combattendo fianco a fianco per la liberazione della loro terra natale dalla feccia nazista, con la certezza che, come nel 1945, la vittoria sarà nostra".

Quest'anno, in occasione del 77esimo anniversario, l'evento assume un significato speciale visto che il Paese è impegnato in una sanguinosa guerra in Ucraina.

La parata miliatre avrà inizio alle 10 ora di Mosca (le 9 in Italia) e sarà trasmessa in diretta televisiva in tutto il Paese. Sono coinvolti 11mila tra ufficiali, sergenti, soldati, cadetti, membri del movimento giovanile Yunarmiya, unità del ministero delle situazioni di emergenza, della Guardia nazionale russa e degli agenti di frontiera dell'Fsb.

Sfileranno in 33 colonne in marcia. Coinvolte anche 131 unità di armamenti ed equipaggiamenti, 77 aerei ed elicotteri."La mia preoccupazione riguarda la situazione in e attorno gli impianti nucleari di Zaporizhzhia, il sito piu' grande d'Europa. Sei reattori, una struttura molto importante che e' stata occupata dall'inizio delle operazioni militari e dove nella notte tra il 3 e 4 marzo, ci sono state azioni militari a duecento metri da un reattore nucleare. E' impensabile, non era mai successo". Lo ha dichiarato Rafael Mariano Grossi, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) in audizione alla sottocomissione Sicurezza e difesa del Parlamento europeo. "Siamo stati fortunati: l'integrita' fisica di quelle parti nucleari non e' stata intaccata. Ma e' successo. E da quel momento in poi abbiamo vissuto in una situazione direi molto fragile per quanto riguarda Zaporizhzhia", ha aggiunto.

"L'impianto continua a essere gestito dagli operatori ucraini Energoatom ma c'e' un controllo di difurezza delle forze armate russe. E in aggiunta a cio' c'e' la presenza dentro le strutture di esperti russi la cui funzione non e' completamente chiara ma sono persone di alto grado che si occupazione anche delle operazioni dell'impianto ed e' una cosa che va contro qualsiasi principio di sicurezza che noi abbiamo a livello di organigramma e di come gli impianti devono essere gestiti", ha spiegato Grossi.Per giovedi' e' attesa una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'Ucraina, alla luce del deteriorarsi della situazione umanitaria. Lo hanno riferito fonti diplomatiche, precisando che l'incontro - richiesto da Francia e Messico - sarebbe il 16esimo dall'inizio dell'invasione russa e si terrebbe nello stesso giorno in cui e' previsto il Consiglio per i Diritti Umani a Ginevra. La Commissione europea sta valutando l'ipotesi dell'emissione di un debito comune per 15 miliardi di euro da destinare come aiuto all'Ucraina, per il sostegno finanziario immediato ma anche in vista della ricostruzione che richiedera' centinaia di miliardi. Si tratterebbe di prestiti che sarebbero garantiti dagli Stati membri, sulla falsa riga del Next Generation Eu. E' quanto si apprende a Bruxelles. Il pacchetto dovrebbe essere presentato il 18 maggioIl Regno Unito aiuterà l'Ucraina a ricostruire e difendersi dall'aggressione anche in futuro. Non sono mai stato così sicuro che l'Ucraina vincera': sara' libera e un'Ucraina sovrana rinascera' di nuovo, sostenuta per il tempo necessaria dalla Gran Bretagna". 

Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson in un video pubblicato nella notte sul suo profilo Twitter e riportato con enfasi dalla stampa ucraina. "Con il loro coraggio, gli ucraini hanno mostrato al mondo intero che nessuna forza puo' sopraffare le persone che hanno deciso di essere libere - ha detto Johnson - "Nel 75 giorno dall'attacco, gli ucraini stanno combattendo con forza e coraggio senza paura, respingendo l'attacco russo a Kiev, contrastando il piano di invasione di Putin e mostrando al mondo che nessuna forza puo' sconfiggere una nazione determinata a essere libera". Johnson si e' detto "orgoglioso" del sostegno offerto a Kiev "fin dall'inizio", con la fornitura di armi e attrezzature militari, oltre a un miliardo di sterline di aiuti economici.Mosca non ha intenzione di chiudere le ambasciate dei Paesi europei per rispondere alle nuove sanzioni: la smentita arriva dal viceministro degli Esteri Alezander Grushko, che lo ha dichiarato all'agenzia russa Ria Novosti. "Riteniamo che il lavoro delle missioni diplomatiche non sia importante e una decisione del genere non e' nella nostra tradizione", ha detto, rispondendo a una domanda su questa possibilita'. "Non abbiamo iniziato una guerra diplomatica o una campagna di espulsioni - ha aggiunto il viceministro. 

Fonte agi

Un edificio residenziale di Kiev è stato colpito da missili russi mentre era in corso la visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Carlos Guterres.

Il Consiglio di sicurezza, ha ammesso Guterres,  "ha fallito" nei suoi sforzi per "prevenire e porre fine" alla guerra in Ucraina. "Vorrei essere molto chiaro: il Consiglio di sicurezza non è riuscito a fare tutto ciò che era in suo potere per prevenire e porre fine a questa guerra. E questo è fonte di grande delusione, frustrazione e rabbia", ha detto in una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

La battaglia del Donbass resta il principale obiettivo strategico della Russia per raggiungere lo scopo dichiarato di assicurarsi il controllo degli oblast di Donetsk e Lugansk". Così l'intelligence britannica nel suo quotidiano aggiornamento della guerra in Ucraina. Negli oblast di Donetsk e Lugansk, nell'est dell'Ucraina, "i combattimenti sono stati particolarmente forti intorno a Lysychansk e Severodonetsk, con un tentativo di avanzare a sud da Izium verso Slovyansk", continua il bollettino britannico, sottolineando che a "causa della forte resistenza ucraina, le conquiste territoriali russe sono state limitate e ottenute a un costo significativo per le forze russe".

Due volontari britannici sono stati "catturati" dai soldati russi in Ucraina. Lo ha riferito il Presidium Network, un'organizzazione no profit con sede nel Regno Unito.
"Due cittadini britannici, che lavorano come volontari estranei a noi ma a noi noti, Paul Urey (nato nel 1977) e Dylan Healy (nato nel 2000)", sono stati "catturati lunedì dall'esercito russo a un posto di blocco in Ucraina", ha detto Dominik Byrne, uno dei fondatori di questa Ong, aggiungendo che i due uomini "si sono recati in Ucraina di propria iniziativa". 

"Il nostro Paese sta sostenendo e aiutando l'Ucraina, il suo popolo e le sue forze armate. Lo sta facendo partecipando allo sforzo di altri Paesi della comunità internazionale, sostenendo l'Ucraina dall'aggressione ingiustificata e ingiustificabile a cui è sottoposta, implementando e rafforzando ogni sforzo per la ricerca di una via negoziale e per giungere a una pace vera, costruttiva, equa e rispettosa". A ribadirlo, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della cerimonia di giuramento degli allievi della Scuola Militare Aeronautica all'Istituto Scienze Militari Aeronautiche di Firenze. "Lo stiamo facendo partecipando alle decisioni assunte dalla comunità internazionale e accogliendo i rifugiati ucraini, le famiglie, i ragazzi, gli anziani, le donne, che qui nel nostro Paese si sono recate. Sono 100.000 i rifugiati che stiamo ospitando", sottolinea. Inoltre, aggiunge il ministro della Difesa, "lo facciamo attraverso il sostegno diretto allo sforzo militare che l'Ucraina sta mettendo in campo e anche attraverso la presenza delle nostre forze armate in questo contesto di difficoltà e di tensione nell'attività di rafforzamento della prontezza e della deterrenza sul fianco Est dell'Alleanza".

"Voglio ringraziare l'Aeronautica militare che è impegnata in questo sforzo (per l'Ucraina ndr) con il dispiegamento di otto Eurofighters nella base di Costanza in Romania nell'attività di sorveglianza dello spazio aereo sul fianco Est; e, anche, da pochi giorni, con l'invio di quattro F35 in Islanda per la sorveglianza aerea sul fianco Nord e nella regione Baltica". Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della cerimonia di giuramento degli allievi della Scuola Militare Aeronautica all'Istituto Scienze Militari Aeronautiche di Firenze. "Grazie al capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, Luca Goretti, per il lavoro che sta svolgendo con competenza, con professionalità e con generosità. Lo state facendo anche incarnando i valori delle nostre Forze Armate", aggiunge.

Il rublo russo passa di mano a 74,0525 nei confronti dell'euro, al top da oltre 2 anni mentre nei confronti del dollaro, ha toccato i massimi da 6 mesi venendo scambiato a 70.3075 sul biglietto verde.

 

Anche i Paesi Bassi hanno deciso di riaprire l'ambasciata a Kiev, oltre due mesi dopo essere stati costretti a ritirare il personale dal Paese il 20 febbraio, pochi giorni prima dell'invasione russa. Dal 16 aprile la rappresentanza diplomatica ha ripreso a funzionare a Leopoli, nell'ovest del Paese. "Un piccolo numero di membri dell'ambasciata tornerà nella capitale", ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Amsterdam, precisando che l'ufficio consolare resterà chiuso. "Abbiamo una relazione di lavoro stretta con l'Ucraina e li sosteniamo diplomaticamente, umanamente e militarmente. E' importante che possiamo sostenerlo con un'ambasciata che si trovi sul posto a Kiev", ha commentato il capo della diplomazia, Wopke Hoekstra.

 

Fonte Agi

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