Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Mercoledì, 03 Luglio 2024

Premio Pino D'Ettoris: al…

Lug 01, 2024 Hits:184 Crotone

San Giuda Taddeo presenta…

Mag 27, 2024 Hits:849 Crotone

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:1548 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:878 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:1048 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:1093 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:1292 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1614 Crotone

organum seconda fase 2

 

Arte contemporanea e musica, incontri studio e approfondimenti per “Organum Divinum Instrumentum”. Come era nell’obiettivo del progetto “Organum”, lanciato da Site Specific con l’ideazione di Sasha Vinci e Daniela Galesi, Scicli è divenuta “Teatro Vivo” grazie al percorso artistico in più tappe dedicato allo “strumento divino”. Quegli organi che sono gioielli preziosi all’interno delle nostre chiese barocche e che grazie a questa iniziativa vengono opportunamente valorizzati. Ieri sono stati tre i momenti principali. Il primo si è svolto all’interno della chiesa San Michele Arcangelo in via Francesco Mormino Penna con l’intervento iniziale di don Antonio Sparacino la cui grande disponibilità ha reso possibile il progetto. Sparacino si è soffermato sul dialogo importante tra chiesa e arte e sui numerosi punti di contatto. Una tavola rotonda ha approfondito gli aspetti storici ma anche tecnici e musicali riguardanti il patrimonio organistico locale e siciliano, con riferimenti ai musici, ai maestri di cappella del Settecento, agli interventi di restauro di questi preziosi strumenti. Metafore e simboli, ma anche testimonianze tratte dai libri storici negli interventi dei vari relatori. Un interessantissimo spaccato storico è stato offerto dalla relazione della docente universitaria Maria Rosa De Luca che si è soffermata sul tema “Musici, organari e maestri di cappella – il mestiere del musicista nel Settecento in Sicilia”. Nel seguitissimo intervento, la De Luca ha delineato il ritratto del musicista-tipo sullo sfondo della Sicilia settecentesca, termine che indicava l’organista ma anche il compositore alla moda, il violinista, perfino il cantante. La docente, tra l’altro direttore della Fondazione Bellini, si è soffermata su quattro snodi principali riferiti al tema dell’organo: il percorso formativo, il mercato del lavoro, le strategie di solidarietà e le rappresentazioni del “musicista” in seno alla cultura coeva. Ha parlato della formazione dei musicisti che avveniva soprattutto a Napoli e solo nell’Ottocento fu netta la suddivisione tra artigiani organari, musicisti esecutori e maestri di cappella compositori. Interessanti anche gli altri contributi dei vari relatori tra cui il maestro Diego Cannizzaro sul tema “L’organo, l’artifizioso animale”, come riportato da un trattato di fine ‘500. “L’organo era lo strumento che meglio di tutti rappresentava la voce umana perché elaborava suoni con un procedimento simile a quello umano, meravigliosamente ricostruito dalla capacità tecnologica alessandrina prima, medievale poi – ha detto Cannizzaro - La Sicilia fu terra di grande tradizione organaria con strumenti giunti ai nostri giorni risalenti al XVI secolo. Tra il XVII e il XIX l’arte organaria progredì raggiungendo livelli di eccellenza tecnica ed estetica”. Un tema rilanciato anche dalla dottoressa Daniela Galesi che ha ripercorso la storia organaria di Scicli tra i sec. XVIII-XX, luogo di intensa attività organaria e organistica. Durante la tavola rotonda è stato l’artista Sasha Vinci a soffermarsi sulle metafore e i simboli da intendersi come “il respiro dell’arte”. Un respiro manifestato simbolicamente e concettualmente dagli artisti che hanno partecipato al progetto “Organum” avviato già con la sua prima fase. Il pubblico ha così avuto modo di immergersi nuovamente all’interno dell’intenso percorso multisensoriale che alterna istallazioni site specific, pittura, scultura, disegno, appunti e video proiezioni. Un percorso che si snoda all’interno di una chiesa consacrata, la chiesa di Santa Maria della Consolazione, che ha trovato, dopo la sua fase di restauro, anche questa inedita sua prospettiva. L’ultimo segmento della seconda fase del progetto “Organum” si è poi sviluppato all’interno della chiesa di Santa Maria La Nova, dove è custodita la statua del “U Gioia”, il Gesù risorto che viene portato in processione a Pasqua. Suggestivo il concerto del maestro bolognese Andrea Macinanti, eseguito all’organo Polizzi 1893, prezioso esempio di organo ottocentesco siciliano a tastiera singola (61 tasti) “a finestra”, con pedaliera (17 pedali) “a leggio”, 26 registri ed altri accessori tra cui banda turca (grancassa, piatti e rollante) e campanelli. "Lo stile bizzarro, indecente e profano della musica di teatro" è stato tema e titolo del concerto esaltato dalle suggestive sonorità del "re degli strumenti". Macinanti ha spaziato su un vasto repertorio di differenti epoche (dal sec. XVII agli inizi del '900) con brani di grandi autori come Bernardo Storace, Vincenzo Bellini, Marco Enrico Bossi, Giuseppe Verdi. Grande esperto dell'arte organaria e organistica, Macinanti nel 2005 è stato insignito dal presidente della Repubblica, del titolo di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” e da anni conduce una considerevole attività come docente, critico, studioso, nonché concertista nelle sale internazionali. Prima del concerto il maestro ha ricordato il clima culturale nel quale la musica organistica fiorisce improntato, nel corso del sec. XIX, ai sacri modelli del teatro d'opera. Tale repertorio, supportato dalle geniali macchine sonore prodotte dalla scuola lombarda, in particolar modo dalla famiglia Serassi di Bergamo, si trasmetterà in maniera feconda in terra di Sicilia, giungendo a Scicli mediante l'attività di Casimiro Allieri e successivamente di Michele Polizzi. La musica sacra fiorita tra la fine del Settecento e i primi del Novecento non ha potuto prescindere dalle influenze della musica operistica. Entrano a pieno titolo marce, polche, mazurke e ancora arie d'opera famose che si alternano al repertorio dell'Ordinario gregoriano. La chiesa si trasforma in teatro per il popolo, nonostante le disposizioni papali imponessero regole ben precise riguardanti gli organisti e le loro esecuzioni. Il programma scelto con cura dal maestro Macinanti nell’esecuzione di ieri sera è stato un esempio del clima culturale del sec. XIX-XX in ambito ecclesiale. E la chiesa, ancora una volta, è divenuta “teatro per il popolo”. Il progetto “Organum” si concluderà il 27 dicembre con la terza fase che vedrà il concerto per organo del maestro Diego Cannizzaro sempre presso la chiesa di Santa Maria La Nova.

 

ANTICIPAZIONE
3° fase del progetto

ORGANUM DIVINUM INSTRUMENTUM | 27 dicembre 2013

Presso la chiesa di Santa Maria La Nova si terrà il concerto per organo del maestro Diego Cannizzaro.

organum seconda fase 4


Comegym l'assemblea generale di questa mattina

 

Ragusa è stata scelta dall’assemblea Comegym quale sede per la prima edizione dei giochi culturali e ginnici che si disputeranno nell’agosto del 2014 e che vedranno la partecipazione degli staff tecnici e atletici di quattordici Paesi del Mediterraneo, gli stessi che costituiscono la Confederation mediterranéene de gymnastique. La decisione è stata presa questa mattina a conclusione dei lavori dell’assemblea generale della Comegym tenutasi nella Scuola regionale di Sport della Sicilia, sempre nel capoluogo ibleo. Grande soddisfazione per il Coni provinciale di Ragusa capeggiato dal delegato Sasà Cintolo. “Era una scommessa di grande spessore su cui avevamo puntato – ha detto subito dopo la decisione dell’assemblea Comegym – ci eravamo preparati con molta attenzione e siamo naturalmente soddisfatti che la scelta sia caduta sulla nostra città. Ovviamente questo non è il punto d’arrivo ma solo la fase iniziale di un percorso molto più lungo e che ci porterà all’ospitalità degli atleti e dei tecnici che animeranno questa prima edizione dei giochi ginnici e culturali della Comegym che rappresentano, per il territorio, una grande occasione di crescita. Ringrazio i vertici Comegym, il Coni nazionale e regionale e, soprattutto la Federazione ginnastica d’Italia, per avere contribuito a farci ottenere questo speciale riconoscimento. Un grazie anche al Comune di Ragusa, alla Provincia regionale, alla Camera di commercio e all’Università di Ragusa senza la cui sinergia non sarebbe stato possibile presentare la candidatura in maniera unitaria”. A presiedere i lavori dell’assemblea, questa mattina, il presidente della Comegym, il francese Michel Leglise, con la vice presidente Simona Casentini. Presenti i delegati di Tunisia, Serbia, Giordana, Libia, Libano, Slovenia, Cipro, Egitto, Grecia, Malta, Francia, Spagna, Repubblica di San Marino e naturalmente Italia. L’assemblea di questa mattina è stata altresì impreziosita dalla presenza del vicepresidente nazionale vicario del Coni, Giorgio Scarso (c’erano già da ieri il presidente nazionale Fgi, Riccardo Agabio, il consigliere nazionale Franco Musso e il presidente del comitato regionale Fgi Aurelio Buonfiglio). “Questo appuntamento – ha detto Scarso – testimonia come attraverso lo sport ci si possa integrare, come lo stesso possa essere un’occasione di crescita dal punto di vista tecnico e culturale. E poi, in questo momento, del Mediterraneo si parla in tutto il mondo e credo che occorra dare un esempio proprio attraverso lo sport. La Comegym rappresenta uno strumento importante e sono convinto sempre di più che servano eventi del genere proprio per garantire delle ricadute che, in questo caso, rappresentino un ulteriore tassello nella crescita dello sport siciliano. E in tal senso tengo a sottolineare che chi sostiene che i grandi eventi portano problemi al mondo dello sport evidentemente non conosce cosa c’è dietro. I grandi eventi rappresentano un’occasione di crescita. Si tratta di gestirli al meglio, di individuare i passaggi più efficaci dal punto di vista istituzionale. Ma sono convinto che la Sicilia è terra vocata a questo tipo di organizzazioni e quando la gente arriva qui, nonostante qualche pregiudizio, si rende conto che, invece, c’è professionalità, accoglienza, impiantistica, vale a dire, insomma, tutto quello che serve per fare compiere un grosso balzo in avanti dal punto di vista professionistico al mondo dello sport”. Questa mattina, inoltre, un’altra illustre presenza a Ragusa, quella del presidente del Coni regionale di Sicilia, Giovanni Caramazza, assieme ai delegati di altre provincie siciliane. Insomma, una grande festa per il movimento sportivo siciliano che ha accolto con estrema soddisfazione la notizia dell’assegnazione dei giochi culturali e ginnici 2014 alla città di Ragusa. E’ intervenuto anche il sindaco Federico Piccitto che, a nome della città, ha fornito la piena disponibilità per garantire la migliore ospitalità in occasione dell’evento sportivo che si annuncia tra i più importanti del 2014. “Siamo soddisfatti che tutto sia andato per il verso giusto – ha detto il primo cittadino – e adesso ci mettiamo al lavoro per far sì che Ragusa possa esprimere al meglio le proprie potenzialità in occasione di questa grande manifestazione”.

 

Fusco, Cavallo e Trischitta

 

L’arte in mezzo alla gente. E quale modo migliore per poterlo fare se non allestire delle esposizioni artistiche in un centro commerciale come “Le Masserie” di Ragusa che è tra i più frequentati della Sicilia sud-orientale? E’ questa l’idea che ha mosso il direttore del centro, Vincenzo Trischitta, e il curatore Amedeo Fusco nel promuovere un’altra mostra presentata questa mattina in conferenza stampa. La personale di Annalisa Cavallo, dal titolo “fenditure”, si terrà dal 24 ottobre al 10 novembre, con inaugurazione sabato 26 ottobre alle 18,30. “Il centro commerciale diventa così – ha affermato il direttore Trischitta – un luogo in cui si può parlare di arte e cultura, non solo di shopping. Le prime sperimentazioni avviate in questa direzione sono state molto apprezzate dai nostri avventori. Per cui continueremo su questa scia grazie alla collaborazione con Fusco. L’unica richiesta che ho fatto è di puntare solo ed esclusivamente su artisti del nostro territorio perché, secondo me, è opportuno esaltare l’area iblea da tutti i punti di vista”. Saranno 27 le opere di Annalisa Cavallo, originaria di Marina di Ragusa ma residente a Scoglitti, che animeranno la sua prima personale in assoluto. “Non è però la sua prima esperienza espositiva – tiene a precisare Fusco – considerato che ha partecipato a collettive tenutesi ai Dioscuri del Quirinale, al museo archeologico di Buccino, a Istanbul in Turchia e anche al castello di Donnafugata a Ragusa. Le sue opere hanno sempre riscosso molto interesse ed entusiasmo tra i visitatori. Ci tengo a dire, però, che quasi nessuna delle opere che saranno in esposizione è stata mai vista prima. Perché Annalisa Cavallo è da quasi tre anni che lavora per potere portare all’esterno una sua esposizione. E, adesso, finalmente, è arrivato il momento dopo un percorso artistico che l’ha vista prima attratta dal figurativo per poi andare verso l’astratto e ritorno. Vi posso preannunciare che si tratta di opere di straordinario impatto. In cui, tra l’altro, affronta una tematica sociale molto intensa quale quella del dolore delle donne. E, in un periodo come quello attuale, ritengo si tratti di un aspetto che va senz’altro sottolineato. Sensibilizzare la società attraverso le opere d’arte è un fatto importante”. A curare la mostra, oltre a Fusco, anche il critico d’arte Rosario Sprovieri. L’esposizione potrà essere visitata durante gli orari di apertura del centro commerciale “Le Masserie” (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 21, la domenica dalle 10 alle 21). “Sono contenta – ha concluso Annalisa Cavallo – di potere esprimere la mia sensibilità artistica attraverso una mia personale. Ringrazio coloro che hanno creduto in questo progetto, dal direttore del centro commerciale Le Masserie ad Amedeo Fusco. Spero davvero che le mie opere possano comunicare qualcosa a chi avrà modo di visionarle”.

 

Ludopatia don Occhipinti, Giaquinta, Mustile, Benincasa

 

La ludopatia è una delle malattie del nostro tempo. I casi di patologie legate alla pratica compulsiva del gioco d’azzardo sono purtroppo in crescita anche nell’area iblea, creando una vera e propria emergenza sociale. “Per questo motivo, da oltre un anno, la Pastorale della salute – spiega don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano – si sta concretamente interessando della problematica, avviando un processo collaborazione istituzionale. L’unica strada per poter porre rimedio ai casi sempre più gravi che coinvolgono le famiglie e i cittadini in genere”. In questo percorso si inserisce l’incontro tenuto ieri pomeriggio presso la sala conferenze dell’Ordine dei medici, realizzato grazie anche alla collaborazione della Fimmg, della Società italiana di medicina generale e dell’Asp 7. Ad introdurre i lavori il saluto dell’amministrazione comunale, attraverso l’assessore ai Servizi sociali Flavio Brafa, e l’intervento del vice presidente dell’Ordine dei medici Aldo Billone. “La Pastorale della Salute – ha sottolineato l’assessore Brafa – svolge un’azione meritoria attraverso questi incontri che mirano alla sensibilizzazione su una tematica di cui purtroppo ancora si parla davvero troppo poco”. “La ludopatia sta mettendo a rischio la salute – continua il dottor Billone – intesa a 360 gradi. Sempre più spesso avvistiamo dentro i tabaccai persino schiere di casalinghe che giocano in maniera compulsiva nel tentativo di risollevare la famiglia dalla crisi economica. La diffusione del messaggio e l’azione di prevenzione rappresentano il primo passo per la risoluzione di questo nuovo tipo di dipendenza”.

“Occorre mettere in risalto questa problematica – sottolinea Rosa Giaquinta, medico di medicina generale e componente della consulta della Pastorale della salute – che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti non solo a livello sanitario ma ovviamente anche sociale. Un fenomeno in crescendo, in particolar modo per i giochi che si svolgono al chiuso oppure attraverso Internet. In calo invece l’affluenza presso le sale Bingo e similari. Importante quindi informare la classe medica e promuovere il coinvolgimento di altre figure istituzionali. Il medico di famiglia, se agisce da solo, non può certamente aiutare i pazienti o i familiari che a lui si rivolgono per un consulto. Molto spesso il ludopatico non si rende conto della dipendenza e, quando intuisce di soffrire di questa patologia, tende a nascondersi per paura del biasimo e della condanna da parte della società. Attraverso un lavoro di equipe sul territorio si potrà fare invece capire che non si tratta di un fatto da riprovare moralmente ma è qualcosa da cui si può guarire”.

“Dal 2003 il Sert parla di questo problema – aggiunge il dottor Giuseppe Mustile, responsabile del Sert di Vittoria – attraverso la costituzione di un apposito Osservatorio in provincia di Ragusa. Molti i rappresentanti istituzionali che stanno tentando di riordinare le idee poiché sul tema del gioco non esiste una vera e propria normativa. Le istituzioni sia legislative che sanitarie, fino ad oggi, non hanno fatto altro che seguire una prassi consolidata. Adesso si sta cercando di compiere dei passi avanti, il tentativo è quello di mettere insieme numerose realtà che si muovano sincronicamente per riuscire a fare passare il messaggio, fondamentalmente unitario, che il gioco può diventare una dipendenza. La Chiesa, la Prefettura, la Questura, l’Asp, il Provveditorato, la Conferenza dei sindaci, l’ordine dei medici hanno avvertito questa esigenza”.

In apertura dei lavori è stata presentata la nuova locandina sul gioco d'azzardo, e sui rischi che ad esso si associano, realizzata dalla Pastorale della Salute e dall'Asp 7 con la collaborazione delle istituzioni. La locandina sarà distribuita in tutte le strutture pubbliche (ospedali, studi medici, scuole, ricevitorie, sale da gioco, ecc.). “Una nuova iniziativa che si inserisce nel fitto calendario di eventi – conclude padre Giorgio – che avrà il suo culmine l’11 novembre, quando l’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, sarà a Ragusa presso l’auditorium della Camera di Commercio proprio per parlare di queste delicate tematiche. Prima di quella data sono previsti incontri con gli esercenti e le scuole del territorio”.

 

Don Giorgio Occhipinti e il vescovo mons. Paolo Urso

 

La celebrazione religiosa presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso, nella casa di riposo San Giuseppe dell’istituto Sacro Cuore delle suore della Beata Maria Schininà ha di fatto dato il via all’attività, per il nuovo anno, dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute. L’appuntamento, tenutosi ieri pomeriggio, è stato richiesto dalla superiora dell’istituto, suor Giuseppina Alì, e condiviso dal direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti. “Ci siamo rivolti a malati e infermi – afferma don Occhipinti – perché abbiamo voluto iniziare assieme a loro questo cammino che dovrà caratterizzare una maggiore condivisione, da parte nostra, delle loro sofferenze, ma, più in generale, dei problemi di chi soffre”. L’istituto, che ha sede nel capoluogo in via Suor Maria Boscarino, ospita attualmente 32 anziani provenienti dalla provincia di Ragusa mentre sono dieci le suore che vi operano.

Intanto, l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute fa sapere che parteciperà all'interessante iniziativa promossa dall’Avo di Ragusa in occasione della Giornata nazionale dell’associazione ospedaliera che ricorre domani, sabato 19 ottobre. Si tratta di un programma dettagliato che prenderà il via alle 10 con la visita agli ammalati dei presidi ospedalieri Civile e Maria Paternò Arezzo. Alle 11, all'istituto socio-psico-pedagogico “G.B. Vico”, è in programma un importante incontro sulla “Prevenzione del fumo” tenuto dal dott. Rosario Blandino (direttore di Chirurgia generale all’ospedale di Ragusa) e sul volontariato Avo, curato dalla presidente dell’associazione Rina Tardino. “Sono contento – afferma don Occhipinti – di associarmi all'iniziativa. Il nostro ufficio, da alcuni anni, porta avanti un progetto di prevenzione per la salvaguardia della salute attraverso una relazione di aiuto e di solidarietà per arginare le dipendenze da sostanze e non (vedi, in quest’ultimo caso, il triste fenomeno del gioco d’azzardo patologico). Il consumo di tabacco è molto dannoso per la salute. Ogni anno, più di 70.000 persone muoiono prematuramente in Italia a causa di ciò. Un numero così elevato di vite come se ogni giorno si schiantasse un aeroplano con duecento passeggeri a bordo, senza superstite alcuno. L’incontro di domani ci aiuterà a chiarire che cosa si ottiene personalmente smettendo di fumare; a identificare perché si continua a fumare ancora; a conoscere le caratteristiche della dipendenza dal tabacco; ad anticipare le difficoltà; a definire un piano, fatto su misura, per smettere di fumare; e, soprattutto, ad aiutarci a stimarci e a godere del dono della salute. Smettere di fumare, insomma, è possibile se vogliamo. Ringrazio personalmente l'associazione ospedaliera dei volontari Avo alla quale mi sento particolarmente legato, perché prima di essere sacerdote sono stato volontario Avo ed è stata un'esperienza arricchente che mi ha cambiato la vita. Un grazie anche al carissimo amico dott. Blandino che tratterà con la sua bravura e competenza questo argomento particolarmente delicato specialmente rivolgendosi ai giovani che amano il fumo e che magari non conoscono i rischi ad esso collegati”.

Le suore dell'istituto Sacro Cuore casa di riposo San Giuseppe

 

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI