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Elezioni, l'allarme di Juncker: "In Italia scenario peggiore"

Allarme Ue in vista del voto del 4 marzo. "C'è un inizio di marzo - ha detto Commissione Ue Jean Claude Juncker - molto importante per l'Ue. C'è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd".

Per Juncker "dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia". Assieme all'incertezza in Spagna, é possibile "una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo, ci prepariamo a questo scenario".

 Il presidente della Commissione Ue non usa giri di parole e lancia un allarma sul nostro Paese: "C'è un inizio di marzo molto importante per l'Ue. C'è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd. Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia". Di fatto Juncker lega gli scenari del voto anche agli equilibri sui mercati internazionali: "È possibile una forte reazione dei mercati nella seconda metà di mazro, ci prepariamo a questo scenario".

Le parole di Juncker arrivano poco prima della conferenza sul Sahel che si terrà domani a Bruxelles. Al centro del vertice i rapporti tra Ue e Africa: "Siamo il primo partner del Sahel e dell'Africa in generale. Vogliamoi aiutare questa Regione a essere più sicura e più forte e offrire opportunità per il futuro dei suoi abitanti, in particolare i giovani". L'Ue dunque guarda all'Africa ma si preoccupa anche degli scenari elettorali in casa propria. In cima alla lista, appunto, c'è l'Italia che andrà alle che andra alle urne il prossimo 4 marzo. Un appuntamento che quasi certamente avrà ripercussioni anche in sede europea.

Puntuale come un orologio suona l'allarme: c'è un pericolo all'orizzonte che si chiama ingovernabilità. Da Juncker arriva la sentenza sulle elezioni italiane. Invece di parlare a ruota libera sarebbe bene che il presidente della Commissione Ue si occupasse dei disastri combinati anche sotto il suo mandato". Lo afferma Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. "Vorremmo sentire dall'Europa qualche parola - prosegue il leader di SI - e vedere qualche atto che dia risposte ai lavoratori e alle lavoratrici di Embraco, vorremo risposte sulla necessità di una Europa solidale e responsabile sul grande tema dell'immigrazione. Vorremmo risposte e iniziative sul clima e sui diritti sociali che nel vecchio Continente hanno conosciuto in questi anni solo arretramenti". "Invece - osserva Fratoianni - la preoccupazione di Juncker si rivolge ai mercati, quelli su cui nessun controllo in materia fiscale e contro la speculazione è stato messo in atto. Ci faccia il piacere - conclude - di tacere".

"A Juncker diciamo che non si deve mai avere paura del voto dei cittadini. La sovranità appartiene al popolo, come recita la nostra Costituzione. Visto il ruolo che ricopre, consigliamo al Presidente della Commissione di evitare dichiarazioni che appaiano come vere e proprie ingerenze nella vita politica di uno dei Paesi fondatori dell'Unioni europea. Meritiamo rispetto. La politica dei moniti e dei diktat di Bruxelles è morta e sepolta". Così l'europarlamentare del M5s Fabio Massimo Castaldo commenta le dichiarazioni di Juncker su una possibile reazione dei mercati al voto italiano.

"Juncker dice quello che dicono tutti i commentatori. Del resto, è intervenuto anche su Brexit e sulla Catalogna. Non è che stiamo facendo una grande figura di serietà...". Lo afferma Emma Bonino di +Europa a CorriereTv commentando e affermazioni del presidente della Commissione Ue. "Se riusciamo - sostiene - a convincere una parte consistente del mare di astensionisti il 5 marzo può esserci una sorpresa nonostante una legge elettorale fatta perchè nessuno avesse una maggioranza". 

Juncker ha parlato delle prospettive sulle prossime settimane dell'Europa ad un evento organizzato dal think tank Ceps, rispondendo a una domanda dell'ex commissario alla concorrenza Joaquin Almunia.

Almunia gli chiedeva quanto fosse ottimista sulle riforme dell'Ue in vista del 4 marzo, appuntamento con le elezioni italiane e con il referendum Spd.

"Quando si tratta di Europa mi impedisco di avere illusioni - ha detto Juncker - perché tutte le volte che ce le ho le perdo subito, quindi non c'è da essere troppo ottimisti", ha detto il presidente.

Juncker ha poi sottolineato come l'inizio di marzo sarà molto importante per l'Ue, e ha citato tra i fattori di instabilità anche il Governo di minoranza in Spagna, con i socialisti "sempre più deboli.

Punto a vincere seguendo il programma del centrodestra, senza raccattare i transfughi e profughi politici dei Cinque Stelle": così Matteo Salvini, in una conferenza stampa al Senato, commenta l'apertura di Berlusconi ai fuoriusciti pentastellati. "I 5 stelle - aggiunge - potevano selezionare meglio prima i loro candidati, è il primo caso della storia dove se ne vanno prima di essere eletti". Salvini è convinto che governerà il centrodestra e sottolinea: "No ai minestroni fuori stagione". 

"Ci presentiamo con il simbolo Lega con Salvini. L'obiettivo è portare il primo leghista al governo del paese, altri nomi non ci interessano", ha aggiunto Salvini commentando l'ipotesi di Tajani premier.

Silvio Berlusconi chiude oggi la due giorni a Bruxelles. Annunciando la volontà di 'rispettare la regola del 3% del deficit'. Stamane alla conferenza stampa nella sede del Ppe a Bruxelles ribadisce "Escludo la possibilità di una grande coalizione, non c'è nessuna possibilità che accada,avremo la maggioranza alla Camera e al Senato". Secondo Berlusconi "i moderati, i liberali e i cattolici in Europa non hanno più come avversario diretto la sinistra ma i partiti populisti: in Italia c'è una situazione uguale, la sinistra si è tolta dalla sfida che oggi è tra Cinque Stelle e coalizione di centrodestra". 

I leader di Fi torna ad attaccare i M5S e paragona gli 'ordini di scuderia' di Grillo e Casaleggio al proverbiale 'contrordine compagni' raccontato da Giovannino Guareschi. "Oggi la sinistra è una scatola vuota di idee di progetti, i temi che ricorrono sono lo statalismo e l'assistenzailismo - dice Berlusconi - la sfida è tra noi e i Cinque Stelle, che non è un partito democratico ma una setta che riceve ordini dall'alto, da Grillo o dal figlio dell'altro socio di Grillo e c'è un preoccupante atteggiamento dei parlamentari del M5S a cambiare parere secondo convenienza". Berlusconi ribadisce che la flat tax proposta dal programma elettorale del centrodestra "ha una certa progressività". "Della Corte Costituzionale nessuno può essere sicuro in partenza, ma la Costituzione parla di progressività. 

E la flat tax ha una certa progressivita'". Salvini,se danneggia Italia 3% per noi non esiste Sui parametri Ue è scontro nel centrodestra: Salvini afferma ad Agorà su Rai3 "Su 3 per cento Berlusconi sbaglia? "Lui dice che è discutibile. Io sono più diretto" e poi precisa "Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste". "Se ci sono regolamenti Ue che danneggiano le famiglie italiane quei regolamenti per il governo Salvini non esistono:come la Bolkestein, la direttiva Banche", citando il "punto tre" del programma del centrodestra. 

"Voglio riportare in Italia tranquillità, rispetto delle regole e dignità del lavoro. Nessuna violenza, nessuna xenofobia, nessun razzismo. Un'immigrazione limitata e controllata garantirà una conviveva serena e pacifica. Per questo ho chiesto un incontro ai rappresentanti di Amnesty International per spiegar loro quel che la Lega è e fa dove governa per garantire diritti di tutti. Spero di poter avere quest'incontro già nelle prossime ore", ha detto il segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini.

A scattare la foto di un'Italia cupa è Amnesty International, in occasione della presentazione a Roma del suo Rapporto 2017-2018 sulla situazione dei diritti umani di 159 Stati del mondo. Se nel 2014 l'Italia era "orgogliosa di salvare le vite dei rifugiati e considerava l'accoglienza un valore importante", oggi "è intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, di paura ingiustificata dell'altro", ha sottolineato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia. Secondo l'organizzazione, questa ostilità "non riguarda solo i migranti, ma anche i rom, le persone Lgbt, le donne" e anche "i poveri".

C'è una parte di Paese che si ritiene "bella, pura, italiana, mentre il resto non merita di condividere il territorio", denuncia Rufini. Un fatto che "sta rendendo il clima impossibile in questo Paese, uccidendo ogni possibilità di confronto". In occasione della presentazione del rapporto, Amnesty ha riferito i primi risultati del 'Barometro dell'odio', iniziativa dell'organizzazione che prevede il monitoraggio delle dichiarazioni sui social di 1.425 tra candidati ai collegi per le elezioni di Camera e Senato, 17 leader politici in corsa alle elezioni e i candidati a presidenti delle regioni Lazio e Lombardia. Da un primo monitoraggio, la quasi totalità delle oltre 500 dichiarazioni discriminatorie o che incitano all'odio segnalate di 117 candidati, sono da attribuire a Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Dal rapporto annuale dell'organizzazione emerge che l'Italia nel 2017 "si è messa alla guida della politica europea di contenimento dell'immigrazione a tutti i costi, e il costo pagato dai migranti in carcere in Libia è terrificante", ha spiegato all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Questa politica di "contrasto all'immigrazione" è il dato che maggiormente "preoccupa" l'organizzazione. Infine, Amnesty continua a esprimere insoddisfazione per il caso di Giulio Regeni: la collaborazione con le autorità per ottenere la verità sul ragazzo ucciso in Egitto più di 2 anni fa, "a circa sei mesi dalla decisione di rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, è ancora del tutto insufficiente", ha sottolineato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

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