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Sabato, 01 Giugno 2024

Il ministro Daniela Santanchè ha partecipato alla riunione informale dei ministri del Turismo dell’Unione europea. Un incontro che, riferisce il ministro, è stato improntato al rafforzamento della cooperazione e all’adattamento delle politiche settoriali e in cui si sono definiti i pilastri sui quali fondare la crescita e lo sviluppo del comparto che, nel 2019, a livello europeo, ha visto coinvolte complessivamente quasi 21 milioni di persone rappresentando il 5% del valore aggiunto totale lordo.

Al centro della riunione, la prima dell’era post-Covid, temi come resilienza, sostenibilità – nelle sue varie declinazioni –, digitalizzazione e innovazione, miglioramento delle competenze professionali, tutti affrontati in un clima di fattiva e proficua collaborazione.

“Questa ministeriale sul turismo ha offerto l’opportunità di scambiare opinioni e affrontare temi cruciali per il futuro del turismo. Uno su tutti la sostenibilità ambientale ed economica, ma anche sociale, che è imprescindibile – in queste sue tre forme – per garantire la prosperità dell’industria. Un altro tema qualificante è stato quello del turismo come strumento di scambio, crescita e formazione, nonché come mezzo di dialogo, partecipazione e finanche di diplomazia; una riflessione di estrema attualità visto il contesto geopolitico che stiamo attraversando. Il turismo può essere un elemento prezioso e strategico, in questo momento complesso” ha commentato il ministro Santanchè, che prosegue: “Le discussioni affrontate sono state importanti e in linea con la nostra visione strategica. È quindi fondamentale continuare a mantenere alta la discussione a livello europeo affinché il turismo non sia lasciato marginale, ma diventi sempre più protagonista e veicolo di interscambio. In linea con questo obiettivo, il mio ministero sta organizzando il primo forum internazionale che metterà in luce, appunto, la trasversalità del turismo – che in Italia vogliamo rendere assoluto punto di forza e prima leva economica della Nazione”.

I contenuti dei lavori dei ministri sono stati sintetizzati nella Dichiarazione di Palma “Il percorso verso la sostenibilità sociale del turismo nella UE” adottata a conclusione della riunione.

Fonti  Ministero del Turismo

"Giggetto al Portico d’Ottavia", icona della tradizione gastronomica giudaico-romanesca, compie 100 anni e ha invitato tutta la “città eterna” a celebrare questo importantissimo anniversario. La festa, nell’ambito della quale è stato possibile assistere alla master class sulla preparazione dei famosi “carciofi alla giudia” e ascoltare le canzoni romane, si è svolta lunedì scorso.

La storia dell’autentico ristorante inizia dopo la Prima Guerra Mondiale al Ghetto ebraico, nel cuore pulsante di uno dei quartieri più antichi di Roma, quando Luigi Ceccarelli, noto come "Giggetto", e sua moglie Ines decisero di acquistare una vecchia osteria. Oggi da Giggetto si è già arrivati alla terza generazione. Un tuffo nella storia culinaria: un viaggio alla “città eterna” è incompleto senza una visita al "Giggetto". È il luogo ideale dove immergersi nella cultura e nella storia di Roma attraverso la sua straordinaria cucina. “Nel 1923 la comunità locale era molto forte e molto unità. Pur non essendo della religione ebraica, mio nonno, grazie alla sua ottima reputazione, è stato ben accolto al Ghetto in quell’epoca”, spiega Marco Ceccarelli, nipote del fondatore e co-proprietario del locale, “I suoi primi clienti erano i fagottari che si portavano da mangiare da casa. La gente era molto esigente e l’oste era molto disponibile. Mio nonno era una persona affabile e aveva pure il vino buono. Mia nonna invece era la grande risparmiatrice. Durante la Seconda guerra mondiale, all’epoca fascista, loro hanno salvato tantissimi ebrei. Mia nonna sapeva cucinare molto bene, mio nonno veniva dalla Ciociaria ed era un grande intenditore di vino. Hanno unito le due forze e le due capacità e si sono dedicati ai piatti tradizionali e alla cucina ebraica-romana. In quell’epoca qui al Ghetto c’erano tantissime osterie ma loro si distinguevano sia per la buona cucina che per il vino buono. Dopo un secolo, cerchiamo di farlo anche noi nonostante le sfide che affrontiamo.

La vera essenza di Giggetto risiede, naturalmente, nei suoi piatti. Sin dal 1923, questo luogo divenne celebre per la sua cucina ricca di sapori genuini e il calore dell'accoglienza romana. Con duecento coperti interni e 120 all'aperto, Giggetto offre il delizioso vino di Frascati e le prelibate pietanze preparate con tanta cura, tra tutte, gli ineguagliabili "carciofi alla giudia" e il baccalà di altissima qualità.

L'accoglienza calorosa e familiare del personale contribuisce a rendere l'esperienza ancora più speciale, facendo sentire i clienti come a casa. "La nostra clientela è principalmente composta da romani, affiancati dai turisti italiani, soprattutto provenienti dal Nord", spiega Claudio Ceccarelli. "La vera prova del nostro DNA ci è stata fornita durante la pandemia: quando abbiamo riaperto dopo il lockdown, abbiamo lavorato intensamente, ma senza stranieri, e quei pochi presenti erano residenti a Roma. Continuiamo a proporre la cucina romana e abbiamo clienti che ci dicono: “Qui veniva mio nonno”. Questo dice tutto!"

Qualche statistica interessante: nel weekend il locale riesce a ospitare fino a mille di persone; durante la settimana: 200-300 coperti al giorno; enorme consumo dei carciofi: 300 unità al giorno. Ma qual è il segreto della longevità di Giggetto? Affrontando le guerre, la pandemia, le crisi finanziarie ed energetiche i proprietari di Giggetto hanno sempre saputo attirare l'attenzione di notabili, artisti, personaggi storici, soprattutto dei romani comuni e dei turisti, rendendolo il locale un luogo dove il passato si fonde armoniosamente con il presente.

Nel corso degli anni i proprietari di Giggetto hanno dedotto “una formula vincente” che funziona perfettamente da oramai 100 anni e si basa su: presenza dei proprietari 7 giorni alla settimana; il rispetto della tradizione (le ricette sono sempre le stesse tramandate da Luigi (Giggetto) Ceccarelli); il personale fedele che fa parte della famiglia allargata, con camerieri che lavorano al locale da oltre mezzo secolo; attenzione verso la qualità dei prodotti: per esempio, il Giggetto è l’unico ristorante a Roma che ordina il baccalà direttamente dall’Islanda e punta sui produttori piccoli, come il guanciale della Valnerina, per sostenere le realtà locali; mantenimento del giusto equilibrio tra prezzo e qualità nonostante l’aumento dei prezzi.

“La nostra forza è quella di essere qui sempre presenti. Non siamo quei ristoratori che non ci sono mai. Come mio padre siamo maniacali nella cura nel nostro locale. Mio padre mi diceva: “Ricordati bene, compri i prodotti di qualità perché così già stai al 50%. E se poi dopo la cucini bene, hai fatto il massimo. E poi se le cose vanno male non ti affacciare a vedere gli altri perché non è la colpa degli altri, ma la colpa è tua”, spiega Claudio Ceccarelli, che aggiunge: “I prezzi per le nostre materie sono raddoppiati e per mantenere la stessa qualità abbiamo fatto una via di mezzo, un aggiustamento del 15%”.

Ad Maioram “Da Giggetto”!

Presentato in una conferenza stampa al cinema Barberini di Roma, introdotta dalla Direttrice del MIA Gaia Tridente e alla quale hanno partecipato Francesco Rutelli, Presidente ANICA, Chiara Sbarigia, Presidente APA, Luca Di Persio, Direttore Centrale Marketing e Innovazione ICE, e Lorenza Lei,Regione Lazio,  è partito il MIA 2023 il  Mercato Internazionale Audiovisivo diretto da Gaia Tridente che si svolge a Roma dal 9 al 13 Ottobre nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini.

Il Mercato romano si presenta alla sua 9a edizione  con oltre 80 eventi tra dibattiti e incontri, interventi, interviste e corsi, 5 content  showcase - da quest'anno tutti internazionali , 4 pitching forum,  50 proiezioni per il merrcato e 11 presentazioni di film ancora in fieri. E ancora, 9 premi, 5 esperienze immersive in realtà virtuale, una sala tecnologica dotata di uno schermo LED curvo Absen Cinema passo 2.5 di 8 metri per 4 e di un tappeto sensoriale per le demo di virtual production, 2 live podcast. 121 i progetti selezionati che saranno presentati tra Co-Production Market & Pitching Forum e Content Showcase, con titoli in sviluppo e work in progress, provenienti da ben 47 paesi.

L’edizione del MIA di quest’anno porta a compimento un processo di maturazione sviluppatosi nel corso degli anni che ha garantito al mercato una crescita continua e il riconoscimento internazionale da parte di tutta l’industria audiovisiva. Il MIA 2023 si presenta ricco e ampio in termini di contenuti e di ricerca, con un programma ambizioso ed “esteso”, che coniuga un attento lavoro di studio e ricerca del comparto industriale nelle varie categorie di formato e di generi di cui il MIA si occupa, per trasformarlo in uno strumento chiave per lo sviluppo del mercato nazionale e internazionale. Una fucina di discussione e confronto per i maggiori player del mercato, un fondamentale snodo di co-produzione e di vendita, con potenzialità di crescita ancora ampie per soddisfare le necessità del complesso ecosistema audiovisivo.

Il MIA rappresenta un unicum nel settore, uno dei pochi appuntamenti professionali a mettere realmente insieme industria e creatività. E’ dedicato a un'ampia gamma di generi e formati, rappresentando le istanze di tutti gli interlocutori della filiera e anticipando i temi e gli spazi del futuro, che troveranno una nuova sede proprio in questa edizione del mercato. Un teatro ideale per un business che si basa sulla visionarietà degli imprenditori, sulla loro passione e dedizione e sul rischio che si corre quando si lavora su un prodotto immateriale.

Tra le opere italiane presentate nei content showcase del MIA 2023, troviamo Sono ancora vivo, con la regia di Roberto Saviano, un progetto di animazione tratto dal suo racconto grafico autobiografico. Sempre tra i progetti di animazione anche il lungometraggio Fiammetta con la sceneggiatura di Enzo D’Alò, sulla storia di Fiammetta e Boccaccio. In ambito Doc, l’esordio alla regia dell’attrice Kasja Smutniak con Walls dedicato alla drammatica questioni dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Per i Drama, Miss Fallaci, nuova serie originale di Paramount+ per l’Italia prodotta da Minerva Pictures e Paramount Television International Studios, in associazione con RedString Pictures, che vede Miriam Leone come protagonista nei panni della giovane Oriana Fallaci; e ancora Fireworks di Susanna Nicchiarelli prodotta da Fandango e Rai Fiction. Tra i film Per amore di una donna di Guido Chiesa prodotto da Colorado Film Production e Vivo film con Rai Cinema.

Tra le opere internazionali, la serie A Prophet, co-produzione internazionale di  CPB Films e Media Musketeers Studios, Co-prodotta da UGC, Orange Studio, Entourage Series e Savon Noir, per OCS tratta dall’omonimo film di Jacques Audiard del 2009;  l’attesa serie The Count of Monte Cristo, diretta da Bille August e prodotta da Palomar, in collaborazione con DEMD Productions, Rai Fiction e France TV.  E ancora il nuovo atteso progetto di animazione del creatore di Paw Patrol Keith Chapman, PaddyPaws; e Savages! il nuovo lungometraggio in stop-motion del pluripremiato regista Claude Barras candidato all’Oscar nel 2017.  Per i film, Persona non grata di Antonin Svoboda, fondatore del collettivo austriaco Coop99 filmproduktion insieme ai colleghi registi e produttori Jessica Hausner e Barbara Albert; En vigília, opera prima di Vigília Collective, Clara Serrano Llorens e Gerard Simó Gimeno, prodotto da Ringo Media e ancora il terzo lungometraggio del portoghese André Gil Mata, Sob a chama da candeia/The Flame of a Candle.

Il MIA è oggi uno dei principali appuntamenti di mercato internazionali dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, gode del supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e del contributo di Creative Europe MEDIA. Riceve inoltre il sostegno del Ministero della Cultura, del Sponsor ufficiale della manifestazione è Unicredit. Il MIA 2023 ha ricevuto anche per questa edizione il patrocinio di Eurimages, il fondo del Consiglio d'Europa per la co-produzione, la distribuzione, esposizione e la digitalizzazione delle opere cinematografiche europee.

Anche per questa edizione è attiva la piattaforma MIA Digital che consentirà agli accreditati di accedere anche da remoto a tutte le sessioni (in diretta e a richiesta).(gn)

Fra le tante forme di prestito personale che è possibile richiedere, una delle più note è sicuramente la cessione del quinto, una forma di finanziamento rivolta a due specifiche categorie di persone: pensionati e lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati). Nel primo caso si parla più specificamente di cessione del quinto sulla pensione, mentre nel secondo caso di caso di cessione del quinto sullo stipendio, oggetto di questo articolo.

Questa particolare tipologia di prestito è una forma di prestito non finalizzato. Ciò significa che il richiedente può utilizzare la somma ricevuta nel modo che ritiene più opportuno.

La curiosa denominazione di questo finanziamento deriva dal fatto che chi ha contratto il debito lo rimborsa mensilmente con una trattenuta in busta paga che non può superare il 20% (ovvero un quinto) dello stipendio netto.

Nella pratica la rata mensile stabilita per contratto viene pagata dall’azienda (privata o pubblica) tramite una trattenuta sullo stipendio. Questa caratteristica rende la cessione del quinto un prestito che ha un profilo di rischio inferiore rispetto ad altri.

Cessione del quinto sullo stipendio: chi può richiederla?

Come per qualsiasi tipo di prestito a titolo oneroso, sono diversi i requisiti necessari per la richiesta di una cessione del quinto.

Per quanto riguarda i requisiti anagrafici, è sempre necessario essere maggiorenni, mentre per l’età massima possono esserci differenze fra una banca e l’altra. Di norma i limiti massimi vanno dai 75 agli 81 anni.

Altri requisiti necessari sono l’essere residenti nel territorio italiano e titolari di un reddito certo e documentabile. Infine, è necessario essere dipendenti di Amministrazioni statali, pubbliche e parapubbliche oppure di società private con almeno 16 dipendenti (S.p.A., S.r.l., S.c.a.r.l., Enti, Fondazioni, Onlus).

Quanto è possibile richiedere con la cessione del quinto e quale può essere la durata del prestito?

Anche in questo caso potrebbe esserci qualche differenza fra un istituto bancario e l’altro, ma in linea generale l’importo massimo che essi concedono ammonta a 75.000 euro (che peraltro è il limite massimo previsto per i prestiti personali dal Decreto Legislativo 141 del 13 agosto 2010). Per quanto concerne la durata del prestito di solito si va dai 24 a i 120 mesi.

A chi richiedere la cessione del quinto sullo stipendio?

Tutti gli istituti bancari prevedono la possibilità di richiedere questa tipologia di finanziamento. Per avere un’idea dell’impegno che andremo ad assumerci per tutta la durata del prestito, le banche mettono a disposizione sui loro portali dei simulatori con i quali è possibile effettuare una prova che, a seconda dell’importo richiesto, permette di conoscere anticipatamente quale sarà l’importo della rate mensile, il numero di rate nonché il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).

Il TAEG è un indicatore che riveste un’importanza fondamentale quando si richiede un qualsiasi tipo di finanziamento e non soltanto una cessione del quinto, è infatti un indice che mostra percentualmente il costo effettivo di un prestito perché oltre agli interessi – che sono il costo più rilevante dei finanziamenti – prende in considerazione anche tutte le altre spese. Il TAEG è quindi molto utile anche per confrontare le varie proposte di finanziamento di istituti diversi.

Quanti volti custodisce una città? E quante storie si celano dietro ognuno di essi? Quante possono rivelarsi essere straordinarie pur nella loro semplicità? A volte, poi, basta uno scatto per raccontare una vita intera, per raccontarne l’essenza, come quel salto rubato quasi per caso da Henri Cartier-Bresson dietro la stazione ferroviaria di Saint-Lazare. Ogni scatto fotografico può così trasformarsi in un'istantanea di momenti umani autentici e Xiaomi traduce tutto questo all’interno del suo ultimo progetto “Italia Riflessa”, dedicato all'arrivo sul mercato di Xiaomi 13T Series, in grado di offrire al pubblico un’esperienza fotografica di livello professionale grazie alla collaborazione con Leica. Un viaggio alla scoperta delle città di Roma, Napoli e Milano, un omaggio all’arte della fotografia capace di catturare la vita nella sua essenza più pura, rivelandone la bellezza, una storia alla volta.

Scatti che raccontano una storia

Partendo dal titolo della nuova serie di smartphone ‘Il capolavoro in ogni storia’, il progetto vede tre fotografi Certified by Leica, Carmine Benincasa, Nicola D'Orta e Federica Cocciro, catturare con lo smartphone gesti e vite di persone comuni nelle varie città. Il giro è partito il 10 ottobre e vede, tra i protagonisti dei primissimi scatti, tre creatori di contenuti immersi nei loro contesti urbani: Francesca Noè conosciuta come amilanopuoi, Carolina Cosentino in arte Piaceridiroma e Ilmenestrelloh alterego di Marco Marfella, insieme ai quali le storie vengono scoperte nelle varie città e raccontate tramite i canali sociali.

Gli scatti che emergono in questo viaggio sono testimonianze di storie genuine, per l’occasione selezionate e raccontate da una voce e una penna d’eccezione. Il narratore Francesco Oggiano, infatti, nel corso delle tappe italiane, trasformerà gli scatti in parole tessendo insieme le storie individuali per creare narrazioni collettive, suddivise per tematiche, che prenderanno poi vita nella pagina dedicata al progetto “Italia Riflessa”: https://event.mi.com/it/italia-riflessa.

“Il capolavoro in ogni storia. Questo recita lo slogan della serie Xiaomi 13T, ed è lo spunto usato per dare vita a questo progetto. Una riflessione, fatta dei ritratti firmati Leica e delle parole di Francesco Oggiano, sulle storie che ci circondano nel quotidiano. Storie in cui rivedersi e dalle quali imparare qualcosa di nuovo, che aspettano solo di essere catturate” - afferma Davide Lunardelli, responsabile Marketing Xiaomi Italia.

Il progetto, già in diretta sui canali sociali di Xiaomi Italia con il video di avvio prende vita inoltre in una delle puntate del podcast Xiaomi ‘Storie di Smart Life’, che vede Oggiano come ospite e in cui si metteranno a confronto i legami, le passioni e le storie raccontate nelle tre città.

A chiusura, la realizzazione dell’evento fisico e aperto al pubblico ‘Talk in Store’ - presso lo Xiaomi Store Italia di Arese i giorni 11 e 12 novembre - durante il quale Francesco Oggiano racconterà le storie di “Italia Riflessa”, insieme ai fotografi e ai creatori, per poi inaugurare una mostra per dare la possibilità al pubblico di immergersi nelle storie dei protagonisti della campagna.

Il progetto “Italia Riflessa” è la declinazione sociale di una campagna multimediale più ampia ed articolata che, partita il giorno del lancio della nuova Xiaomi 13T Series, andrà avanti fino alla fine di ottobre. Xiaomi porta lo slogan "Il capolavoro in ogni storia" sulle principali emittenti TV (con una concentrazione sui grandi eventi sportivi), in DOOH, nelle principali stazioni ferroviarie d'italia, e sul digital e social con campagne di impatto.

Per rimanere aggiornati sulle attività del marchio in Italia, si segua Xiaomi su Facebook, Instagram, Twitter, Telegram, TikTok e sulla Xiaomi Community

Xiaomi

Xiaomi Corporation è stata fondata nell'aprile 2010 e si è quotata al Main Board della Borsa di Hong Kong il 9 luglio 2018 (1810.HK). Xiaomi è un'azienda di elettronica di consumo e di produzione intelligente che ha come fulcro gli smartphone e l'hardware intelligente collegati da una piattaforma IoT.Abbracciando la visione di "stringere amicizia con gli utenti e diventare l'azienda più cara nel loro cuore", Xiaomi afferma di perseguire costantemente innovazione, esperienza utente di alta qualità ed efficienza operativa. L'azienda costruisce senza sosta prodotti a prezzi onesti per consentire a tutti nel mondo di godere di una vita migliore grazie alla tecnologia innovativa.

Xiaomi è una delle aziende leader al mondo nel settore degli smartphone. Nel giugno 2023, la MAU di MIUI ha raggiunto circa 606 milioni a livello globale. L'azienda ha anche creato la piattaforma AIoT (AI+IoT) leader a livello mondiale, raggiungendo 654,5 milioni di dispositivi intelligenti connessi alla sua piattaforma (esclusi smartphone, laptop e tablet) al 30 giugno 2023. I prodotti Xiaomi sono presenti in oltre 100 Paesi e regioni del mondo. Nell'agosto 2023, Xiaomi è stata inclusa nella lista Fortune Global 500 per il quinto anno consecutivo, posizionandosi al 360° posto. Xiaomi fa parte dell'Hang Seng Index, dell'Hang Seng China Enterprises Index, dell'Hang Seng TECH Index e dell'Hang Seng China 50 Index. (gn)

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