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In quel tempo: una storia quotidiana delle origini del Cristianesimo

Quant’è grande la Palestina? Quante persone vivevano in Galilea ai tempi di Gesù? Da un punto di vista demografico come era composta la popolazione? Chi meglio di uno statistico di professione può rispondere a questi interrogativi? Infatti, è Roberto Volpi che risponde a queste domande grazie alla sua esperienza nel mondo della statistica specialmente legata alle dinamiche demografiche. È un approccio originale alla vita e alla predicazione di Gesù Cristo “figura storica e divina” nei suoi rapporti con la piccola regione che lo vede predicare, infine Gerusalemme, culmine della predicazione e protagonista della passione, morte e resurrezione. Volpi, da statistico ci spiega la demografia dell’epoca che vede una popolazione “giovane”, ma che a trent’anni, è, mediamente “nel mezzo del cammin”. Gesù è un uomo adulto, maturo e autorevole anche per questo. I bambini sono a frotte, riempiono le strade e in un attimo attorniano il predicatore. Oggi sarebbe impensabile, visto l’inverno demografico che stiamo attraversando e che Volpi ha ben descritto in altri suoi lavori di successo. E di successo sarà anche questo intitolato In quel tempo. Da Gesù a Paolo attraverso i numeri del Nuovo Testamento (Solferino libri, 2023). Numeri che indagano le dimensioni della Galilea, la sua popolazione, le distanze tra i luoghi della predicazione col “ministero di Gesù (che) si concentra in un area ancor più circoscritta” della già piccola Galilea, per una piccola popolazione che spesso è la stessa che rapidamente, grazie alle brevi distanze tra i vari posti, Lo raggiunge. Gesù si trova così a dover rinnovare la sua predicazione “perché non si rivolge a gente sempre nuova (…). Un calcolo (…) ci suggerisce che già dopo qualche mese, tre o quattro al massimo, la maggior parte degli abitanti della Galilea già avuto l’occasione, o se la fosse creata, di ascoltarlo almeno una volta”. E se gli spostamenti di Gesù sono limitati e consentono alle “folle” (un capitolo è dedicato ai numeri di queste folle) di raggiungerlo rapidamente ci sarà chi, nella storia degli inizi del cristianesimo, e parliamo di Saulo di Tarso, che diventerà Paolo dopo la conversione, in 11-12 anni e tre lunghi viaggi, porterà la buona novella in tutto il “Mediterraneo orientale e le sue regioni, le sue città e civiltà” trasformando la predicazione in “cittadina, urbana e insieme globale” portando il messaggio di Gesù Cristo nel mondo. Nella prefazione del card. Camillo Ruini si leggono anche delle riflessioni critiche ma che si concludono in un invito alla lettura di questo volume scritto da una persona che evidenzia il suo essere credente e il suo coinvolgimento personale. Ma la conclusione del cardinale è eloquente: “I lettori di questo libro sono quindi stimolati a consolidare e approfondire il proprio rapporto con Gesù”. E questo è un grande risultato che fa del libro di Roberto Volpi una lettura utile, curiosa e edificante.

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