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I giornalisti della Stampa Estera ospiti di “Officina L’Aquila”

Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio insieme con l’architetto Lucio Zazzara e l’artista Franco Summa, ha ricevuto sabato 30 Giugno la visita a Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila di una delegazione della Stampa estera composta da trenta giornalisti provenienti da tutto il mondo. Ospiti di “Officina L’Aquila”, i rappresentati della stampa estera hanno visitato l’Emiciclo inaugurato la settimana scorsa. 

“Ho accolto i giornalisti esteri, giunti nel capoluogo dell’Abruzzo, con piacere e soddisfazione per aver mostrato loro la bellezza di questo rinnovato e restaurato monumento restituito alla collettività italiana. L’occasione è stata utile inoltre – ha sottolineato Di Pangrazio – per formulare il segno della gratitudine verso tutti quegli Stati esteri che dopo il 6 aprile del 2009 hanno mostrato attenzione alla ricostruzione dell’Aquila e soprattutto per la partecipazione che i nostri connazionali all’estero hanno avuto nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma”. 

Grande la curiosità mostrata da parte dei giornalisti esteri sul nuovo sistema di isolamento di tipo elastomerico con le congratulazioni per il lavoro svolto nell’opera di restauro e la nuova tecnologia antisismica  utilizzata

Un programma fitto d'incontri per noi giornalisti della stampa estera  che siamo stati all’Aquila, ospiti di “Officina L’Aquila”, che si aggiungono ai 25 già ospitati nella sezione di maggio nell'ambito della manifestazione organizzata da Carsa srl in collaborazione con Ance Abruzzo, insieme ad Ance L’Aquila, Ance Chieti, Ance Pescara, Ance Teramo.

Il primo appuntamento era alle 10. E partito tutto con la visita al Palazzo dell’Emiciclo accompagnati dall’architetto Lucio Zazzara e dall’artista Franco Summa; e poi a seguire e stato un incontro alle 11 al Parco del Sole con l’artista americana Beverly Pepper e alle 12 appuntamento al rettorato del Gran Sasso science institute (Gssi) con la prorettrice Alessandra Faggian; mentre alle 14:30 visita ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Architettura, ingegneria, arte, scienza e la seconda università dell’Aquila la proposta per gli ospiti internazionali.

Innanzitutto, la visita al Palazzo dell’Emiciclo, un progetto di restauro e recupero con caratteristiche antisismiche molto innovative.

Il manufatto è stato sollevato e appoggiato su “ammortizzatori” (61 dispositivi di tipo elastomerico e 47 appoggi scorrevoli) per isolarlo dal suolo e proteggerlo da nuovi, eventuali terremoti.

A queste caratteristiche innovative da un punto di vista antisismico e ingegneristiche si aggiunge “la magnifica vetrata artistica - opera del maestro Franco Summa - che con la maestosità della sua policromia e delle sue proporzioni oggi esalta lo spazio dell’antica chiesa del Convento, attribuendole il valore di spazio centrale adatto a qualunque manifestazione collettiva o culturale, come una piazza coperta dentro il Colonnato”.

Il secondo appuntamento e stato con l’artista americana Beverly Pepper e del suo lavoro che rientra nel progetto “Nove Artisti per la Ricostruzione”, proposto dal critico d'arte Roberta Semeraro al Comune dell'Aquila nell'anno 2010, in seguito al dibattito apertosi alla Biennale d'Architettura del 2009.

Il progetto, che rientra nel programma complessivo di recupero e riqualificazione del Parco del Sole (di proprietà del Comune dell’Aquila) sostenuto da Eni e con la direzione dei lavori della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, nella sua fase organizzativa si è avvalso di un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio dell'Aquila e dall'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia.

Al sopralluogo con l'artista Pepper sono stati presenti il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e l'assessore all'Ambiente Emanuele Imprudente.

Alle 12 si e stato l’incontro con la prorettrice del Gssi, Alessandra Faggian che ha illustrato il percorso virtuoso di quella che è la seconda università dell’Aquila che in pochi anni è diventata un’eccellenza della formazione in Italia e nota in tutto il mondo.

Siamo stati ricevuti e accompagnati dal coordinatore di “Officina L’Aquila” Roberto Di Vincenzo e il direttore editoriale di Carsa, Oscar Buonamano.

Nel pomeriggio e stata la visita guidata ai Laboratori nazionali del Gran Sasso, operativi dal 1987 e centro di ricerca sotterraneo più grande del mondo : 

Per dimensioni e ricchezza della strumentazione scientifica i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS)  sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo. I LNGS sono stati progettati e costruiti con lo scopo di sfruttare la protezione dalla radiazione cosmica, ottenuta con gli oltre mille e quattrocento metri di montagna sovrastanti, principale requisito per l’attività scientifica a cui sono dedicati. 

I LNGS sono finanziati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’ente che in Italia coordina e finanzia la ricerca in fisica nucleare, subnucleare e della fisica delle particelle elementari.

L’idea di dotare l’INFN di un grande laboratorio sotterraneo dedicato alla fisica subnucleare nasce nel 1979 grazie al prof. Antonino Zichichi, all’epoca Presidente dell’INFN. Le opere di scavo per la costruzione delle sale sotterranee hanno avuto inizio nel 1982.

Situati tra le città di L’Aquila e Teramo, a circa 120 km da Roma, i Laboratori  sono utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti  da 29 paesi diversi; attualmente ne sono presenti 1100 impegnati in circa 15 esperimenti in diverse fasi di realizzazione.

Le strutture sotterranee,  tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di  lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza e tunnel di servizio, per un volume totale di circa 180.000 metri cubi, sono collocate su un lato di un tunnel autostradale,  lungo 10 Km, che attraversa il Gran Sasso, in direzione Teramo-Roma.

A causa delle grandi quantità d’acqua presenti all’interno del Gran Sasso, la temperatura naturale è circa 6-7 °C e l’umidità quasi del 100% durante tutto l’anno. Per ottenere una climatizzazione ottimale per le attività che vi si svolgono, le sale sperimentali sono impermeabilizzate e coibentate. La ventilazione, assicurata da una lunga tubazione che corre lungo la galleria autostradale, convoglia dall’esterno circa 35.000 m3 di aria all’ora. 

La Terra è continuamente colpita dai raggi cosmici, particelle di origine galattica ed extragalattica, che costituiscono un segnale di disturbo da cui i fisici devono proteggere i propri apparati sperimentali per studiare fenomeni estremamente rari o particelle dalle proprietà ancora per lo più sconosciute come i neutrini o le particelle di materia oscura.

I 1400 m di roccia che sovrastano i Laboratori costituiscono una copertura tale da ridurre il flusso dei raggi cosmici di un fattore un milione; inoltre, la radioattività naturale in galleria è migliaia di volte inferiore rispetto alla superficie grazie alla minima percentuale di Uranio e Torio presente nella roccia di  tipo dolomitico che costituisce la montagna del Gran Sasso.

Principali argomenti di ricerca dell’attuale programma sono: la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel Sole e in esplosioni di Supernova, la ricerca di particelle di materia oscura e lo  studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari.

Ho imparato come giornalista qualcosa sulla fisica che non sapevo prima,non posso scrivere tutta la bellissima lezione che e stata fatta dal ricercatore che ci ha accompagnato ma qualcosa di appunti ho preso sulla materia oscura :
Oggi noi sappiamo di che cosa è fatto poco meno di un quinto della materia presente nel nostro universo. Della restante parte siamo in grado di dire solamente che è costituita da un altro tipo di materia, diversa da quella ordinaria di cui è composto tutto ciò che conosciamo, e che chiamiamo materia oscura, perché non emette o assorbe nessun tipo di radiazione osservabile con i nostri strumenti. Nonostante finora sia rimasta completamente invisibile, sappiamo però che esiste perché osserviamo gli effetti gravitazionali che essa esercita sulla materia ordinaria. Negli anni sono state formulate varie teorie sulla sua natura. Alcune di queste ipotizzano che le particelle di materia oscura possano essere le cosiddette WIMP, Weakly Interacting Massive Particles, particelle massive che interagiscono debolmente. 

Sono una classe di particelle che potrebbero comporre la materia oscura, e sono ricercate “disperatamente” da molti esperimenti: dall’acceleratore LHC del CERN, a rivelatori a terra, in laboratori sotterranei come i LNGS, o in orbita nello spazio o a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Anche se ci si attende un flusso di un miliardo di WIMP per secondo in un’area di un metro quadrato, queste particelle sono comunque estremamente difficili da rivelare. I risultati di XENON1T mostrano che, se le WIMP davvero compongono la materia oscura della nostra galassia, la loro interazione è così debole che anche il rivelatore più grande realizzato fino ad ora non riesce a osservarle direttamente.

Si basa su una camera a proiezione temporale a xenon liquido: è un rivelatore cilindrico, di circa un metro di diametro e altezza, riempito di xenon liquido alla temperatura di -95 °C, con una densità tre volte maggiore di quella dell’acqua. In XENON1T la prova della interazione di una WIMP con un nucleo di xenon è data da un debole lampo di luce di scintillazione accompagnato da una “manciata” di elettroni, i quali a loro volta sono convertiti in un lampo di luce. Entrambi i segnali luminosi sono registrati grazie a fotosensori ultrasensibili, ottenendo l’informazione sulla posizione 3D e l’energia evento per evento.

Nello sviluppo di questo particolare tipo di rivelatori per la ricerca del raro segnale da WIMP è necessario superare molte sfide sperimentali. Prima e più rilevante è la riduzione del fondo proveniente da diverse sorgenti, dalla radioattività dei materiali fino ai raggi cosmici. Oggi giorno XENON1T è il più grande rivelatore per la ricerca di materia oscura, e presenta il più basso fondo mai ottenuto, conteggiando solamente 630 eventi in una tonnellata di xenon in un anno, nella regione di bassa energia tipica delle WIMP. 

I risultati della ricerca, sottomessi alla rivista Physics Review Letters, provengono da un bersaglio di 1300 kg (dei 2000 kg totali attivi) e 279 giorni di acquisizione dati: per la prima volta un rivelatore a liquidi nobili ottiene una esposizione di 1 tonnellata per anno. Ci si attendono solamente due eventi dal fondo nel volume più interno, la regione più pura del rivelatore, ma non ne è stato osservato nessuno, permettendo così di ottenere il miglior limite per le WIMP di massa superiore a 6 GeV/c2. XENON1T continua ad acquisire dati di alta qualità, e la ricerca proseguirà fino a che il rivelatore sarà migliorato con uno analogo di dimensioni maggiori, sviluppato sempre dalla collaborazione XENON. Con un incremento in massa di un fattore quattro, e un’ulteriore riduzione del fondo di un ordine di grandezza, XENONnT sarà pronto nel 2019 per iniziare una nuova esplorazione della materia oscura, con un livello di sensibilità che nessuno poteva immaginare quando il progetto è iniziato ai LNGS nel 2002.

La delegazione della stampa estera che ha visitato Palazzo dell’Emiciclo era composta da: 

Wolfang Achtner (AmericanoTV), Anna Buj (La Vanguardia – Spagna), Cheng Chieh-Yi ( New&market – Taiwan), Carmen Cordoba (Semana – Colombia), Niccolò e Raimondo D’Aquino ( America oggi – USA), Gina De Azevedo Marques ( Globo News – Brasile), Eva Fernandez Huescar ( Cadena Cope – Spagna), Tassilo Forchheimer ( Ard – Germania), Lucy Gordan Rastelly ( Inside The Vatican – USA), 

Giorgio Lambrinopulos (Stampa Ellenica ), Ljupka Lazic (Catena Europa Press – Serbia), Hamid Masoumi Nejad ( I.R.I.B. – Iran), Dario Menor Torres ( El Correo – Spagna), Tomè Monzon Ismael ( Mediaset Spagna), Elena Pouchkarskaia ( Kommersant – Russia), Luciano Rastelli ( Inside The Vatican – USA), Dennis Redmond (Politico E. U.), Ursula e Witold Rzepczak ( TV Polacca), Almut Siefert ( Stuttgarter Zeitung – Germania), Margaret Stenhouse ( The Herald – Scozia), Silvije Tomasevic ( HTV – Croazia), Redmont Zeynep Tinaz (AP-USA), Pietro Pesce ( Fotografo Free Lance), Aminda Leigh ( East West), Francesca Biliotti (TV di San Marino), Ahmadi Ejaz (Pakistan Tequiq Nama), Stefano Monetsi (Agenzia Getty), Sagarrio Ruiz de Apodaca ( Radio Nacional de Espana), Diego Menor Torres (La Razon).

 

 

 

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