Non serviva certo la visita dei deputati cinque stelle, per avere contezza delle criticità del sistema sanitario locale e nello specifico dell’ospedale di Crotone. Per quanto nelle loro prerogative, la visita di ieri ci è sembrata una critica più rivolta a raccogliere un immediato risultato mediatico che un confronto su come poter costruire insieme agli attori istituzionali una proposta seria sulla tutela della salute nel territorio crotonese. L’elencazione delle inefficienze e dei disservizi – ampiamente conosciuta e dibattuta - è del tutto priva di proposte concrete e a nostro avviso tiene in poco conto che in Calabria e non solo a Crotone, il problema alla base di tutto il ragionamento si chiama piano di rientro. La situazione in cui versa la sanità crotonese è drammatica, solo parzialmente afferisce alla carenza strutturale, essa è in larga parte legata alla mancanza di risorse economiche che non consente di sbloccare il turn over e le assunzioni a concorso e costringe il personale medico e infermieristico a turni pesantissimi e a lavorare con strumentazioni spesso inefficienti e datate, con un inevitabile peggioramento dei servizi erogati. È nota a tutti la questione afferente al laboratorio analisi, ed in tal senso abbiamo accolto favorevolmente già subito dopo la sua nomina, le dichiarazioni del neo commissario Arena, nelle quali si è data priorità assoluta alla ristrutturazione e alla riorganizzazione dei locali e del personale (insufficiente ad oggi a coprire le richieste sia provenienti dal pronto soccorso che dai reparti). Sarebbe stata più utile un’interlocuzione dei deputati penta stellati con le istituzioni locali su come frenare i tagli ai posti letto oltre che in oncologia, in tutti i reparti del nosocomio ospedaliero. Su questo tema, riteniamo che vada “consegnata” al Commissario regionale Scura, una proposta nuova che nell’ incertezza di salvare i posti letto in ospedale, dia maggiore spazio all’assistenza domiciliare dei malati oncologici (che come tutti gli altri, preferirebbero essere curati in un ambiente domestico e familiare e non asettico come quello di un ospedale). Un’assistenza oggi largamente diffusa in altre regioni in grado di supportare anche le famiglie la cui vita è inesorabilmente e traumaticamente modificata dalla malattia di un proprio familiare. A Parentela e Nesci avremmo voluto chiedere, nella loro veste di parlamentari, un aiuto fattivo per velocizzare l’iter di l’attivazione dell’emodinamica e non solo una sottolineatura del ritardo e dell’assenza. Come è facile intendere la sanità crotonese ha tante e tali questioni aperte che vi è solo l’imbarazzo della scelta. È necessario quindi rafforzare la fase della proposta istituzionale già nell’immediato attraverso la conferenza dei Sindaci sulla sanità convocata per i prossimi giorni che dovrà servire ad imprimere una velocità maggiore alle azioni messe in essere dal Commissario Arena e garantire quell’indispensabile sostegno di cui lo stesso ha bisogno e che in tempi altrettanto brevi il partito promuova una conferenza programmatica sulla sanità nel territorio crotonese, momento indispensabile per consegnare ai cittadini una proposta seria e nuova sulla sanità che sia frutto di una riflessione largamente condivisa.
Michela Cortese
Enrico D’Ettoris
Alessandro Giancotti