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I fattori che fanno persistere il divario tra Sud e Nord d’Italia

A nostro modesto avviso, ci sono dei fattori che fanno persistere il divario tra il Sud e il nord del Paese Italia, ovvero, la storica “Questione meridionale”. In primis, noi mettiamo in evidenza il divario tra le Università del Sud e le Università del Nord. Un Rapporto statistico ha pubblicato i risultati dei “Dipartimenti di eccellenza”, 180 Dipartimenti di vari atenei italiani che si divideranno un finanziamento di 1,3 miliardi di euro messi in campo dal Ministero della Pubblica Istruzione, per premiare, l’eccellenza delle Università. A questo punto, va detto, senza mezzi termini, che i risultati statistici risultano, piuttosto, scoraggianti per le Università del Mezzogiorno: infatti, dei 180 Dipartimenti vincitori, solo 25, sono delle Regioni del Sud. Ancora, un altro fattore che allarga il divario tra Sud e Nord del Paese è la “qualità della vita”; secondo l’ultimo Rapporto de “Il Sole 24 Ore”, il divario Nord-Sud del Paese, si va allargando, non solo sul piano strettamente economico ma, anche, per quel che riguarda alcuni elementi di “vitalità sociale”: ricchezza e consumi, lavoro ed innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. In tal senso, va detto, anche, che non c’è nessun tentativo in atto, a livello nazionale, per ridurre le distanze tra i due poli estremi del Paese: ovvero una linea di sviluppo basata sugli investimenti pubblici, nel Sud, per l’innovazione tecnologica e la infrastrutturazione strategica, sulla capacità di attrarre e trattenere le migliori risorse umane; sulla eccellente valorizzazione delle vocazioni territoriali: agricole, turistiche, artigianali o legate alle tradizioni e alla cultura. E, dulcis in fundo, noi ci auguriamo che nel programma della politica nazionale entri, in via definitiva, questo obiettivo politico importante: una visione nazionale della “Questione meridionale”.

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