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Ue, con il semestre italiano, un nuovo percorso verso la crescita

Che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi sia animato dalle più grandi ambizioni non c’è dubbio; e la passione con cui si è presentato all’Europarlamento lo ha confermato. Come, anche, non c’è dubbio che l’Unione europea di oggi, abbia bisogno di ritrovarsi e ritrovare un coerente disegno del suo futuro, a cominciare da una auto-riforma che costruisca un dinamismo economico e uno “spirito di famiglia”, dentro e fuori casa, dei popoli europei. In primis, a nostro modesto avviso, entro i prossimi sei mesi, la scommessa sull’Europa deve partire da un progetto: investimenti in ricerca; non a caso i Fondi strutturali, ad esempio, sono in parte consistente, destinati all’innovazione, in regioni in ritardo di sviluppo. Ancora, la sfida che attende i nuovi organi europei sta proprio qui: nel creare una nuova organizzazione statuale senza conflitti, soprattutto, sociali. Ma c’è di più. Il nuovo semestre italiano, in particolare, dovrà consentire che l’Europa dei Popoli metta in condizione i Popoli di sentirsi rappresentati dall’Europa che deve aggiungere qualcosa: in termini di efficienza, di comuni politiche strategiche infrastrutturali ed energetiche; di armonizzazioni fiscali e delle politiche del lavoro, dirette, in primis, all’occupazione giovanile; di politiche di investimenti consistenti, in ricerca e innovazione; e, dulcis in fundo, di comuni politiche per una sacrosanta “solidarietà transfrontaliera”. In tal senso, anche, la “questione mediterranea” richiede investimenti navali e non solo in cooperazioni umanitarie. In conclusione, diciamo che si può e si deve agire subito, con coraggio e determinazione, iniziando un nuovo percorso, verso la crescita.

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