Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 20 Maggio 2024

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:610 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:182 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:472 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:505 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:722 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1119 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1111 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1484 Crotone

Cerrelli: un nuovo ordine tecnocratico

I provvedimenti emanati, in queste ultime ore, da due distinte Corti di giustizia evidenziano l’esistenza di un “paradigma tecnocratico” volto a promuovere un nuovo ordine sociale, non rispettoso, tuttavia, della realtà e del diritto. Il primo provvedimento è di ieri e riguarda la sentenza della Cassazione n. 15138/2015, che concedendo a ciascuno il diritto di mutare la propria identità sessuale anagrafica soltanto sulla base della propria percezione, propizia l’avvento di una società sempre più fluida, anche dal punto di vista dell’identità sessuale. Tale sentenza, tra l’altro, depotenzia l’affidamento che ognuno di noi normalmente ripone sull’identità sessuale dell’altro. L’identità sessuale, infatti, non sarà più da intendere come un dato obiettivo, ma sarà un elemento lasciato del tutto alla volontà dell’individuo che potrà mutarlo ogni qualvolta vorrà.

La Cassazione con tale pronuncia non ha fatto altro che commettere uno stupro ai danni della realtà.

L’altro provvedimento risale a quest’oggi ed è la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) «Oliari e altri contro Italia». - sentenza di primo grado, dunque non definitiva e suscettibile di appello - che, sulla base del ricorso di cittadini italiani omosessuali, impone al nostro Paese di riconoscere in qualche modo le convivenze omosessuali. Tale sentenza è una sentenza aberrante e pessima, che, comunque, non impone al Parlamento italiano di approvare la legge Cirinnà, come molti - per ignoranza o malizia - sostengono.

È il caso di sottolineare che la Corte EDU non è un organo europeo, le cui sentenze non sono direttamente applicabili nei Paesi membri.

La pessima sentenza della Corte EDU – che possiamo ritenere inaccettabile - va dunque letta così: gli Stati sono tenuti a riconoscere in qualche modo le convivenze omosessuali, ma sui modi del riconoscimento i Parlamenti - e ci mancherebbe altro - restano sovrani.

Se poi qualcuno in Parlamento volesse chiedersi quali obblighi la sentenza, pure non definitiva, della CEDU impone all'Italia, la risposta giuridica e non emotiva è che impone un qualche riconoscimento dei diritti che derivano dalle convivenze ma non impone le adozioni, il richiamo alle norme sul matrimonio, le cerimonie pubbliche, la reversibilità della pensione, radicali innovazioni nella normativa ereditaria. Cioè non impone la Cirinnà.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI