Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 18 Maggio 2024

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:526 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:162 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:456 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:488 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:704 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1107 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1099 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1472 Crotone

Nuovi guai per Nicolas Sarkozy. La corte d’appello di Parigi ha condannato l’ex presidente francese a un anno di reclusione, compresa una sospensione di sei mesi per avere sostenuto spese eccessive durante la campagna presidenziale del 2012, poi perse al secondo turno contro il socialista François Hollande. A proposito dell’affaire “Bigmalyon”, i giudici hanno ritenuto che Sarkozy fosse stato informato del fatto che le fatture relative in particolare all'organizzazione dei suoi incontri stavano lievitando oltremisura. 

 Nel 2021 il 68enne era stato condannato in primo grado a un anno senza condizionale. I sei mesi saranno scontati con misure alternative - compreso il braccialetto elettronico – decise tra i giudici e l’imputato nei prossimi trenta giorni.

 Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, è stato condannato ad un anno di carcere per finanziamento illegale della sua campagna presidenziale del 2012. L'indagine, nota col nome "Bygmalion", è partita dopo che gli inquirenti hanno scoperto che le spese elettorali hanno superato quasi del doppio il limite legale.
Oggi, per la lettura della sentenza, l'ex presidente non si è presentato nell'aula del tribunale penale di Parigi. Per le elezioni del 2012, perse contro Francois Hollande, Sarkozy spese 42 milioni di euro, a fronte del tetto legale di 22,5 milioni. Spese giustificate, secondo l'imputato, dal fatto che gli impegni presidenziali non gli avrebbero permesso di prestare attenzione ai dettagli finanziari. 

 Il giudice, nel pronunciare la condanna, ha spiegato che l'ex presidente "ha proseguito l'organizzazione di meeting" dopo essere stato "avvertito per iscritto del rischio di superamento dei limiti", cosa di cui non poteva non essere a conoscenza visto che si trattava della sua seconda campagna presidenziale. Sarkozy, che ricorrerà in appello, non sconterà la condanna in carcere, ma sarà sottoposto a un regime di sorveglianza elettronica. In tutto sono tredici i condannati: il direttore della campagna elettorale è stato condannato a 3 anni e mezzo.

 

È morto Ugo Intini, lunedì sera a Milano, dopo una lunga malattia. L'ex parlamentare, che aveva 82 anni, lascia la moglie Carla e il figlio Carlo.
Addio a Ugo Intini, addio a un amico che grazie a lui, all'epoca era capo ufficio stampa del partito socialista in via del Corso, ho realizzato l'intervista a Bettino Craxi che ho messo sul mio libro "l'Italia dei Giganti".

 "La scomparsa di Ugo Intini è per me un dolore profondo", scrive su Facebook la senatrice Stefania Craxi. "Un altro pezzo della mia vita, della mia comunità, che ci lascia. Un amico e un compagno che da Roma a Milano, da giornalista, saggista e politico, ha servito laicamente con amore e dedizione la causa del socialismo libertario. È stata una penna straordinaria, acuta, pungente e intelligente, il direttore de L’Avanti che meglio di chiunque altro seppe interpretare lo spirito innovatore, riformista e garibaldino del “nuovo corso” socialista, un parlamentare infaticabile, un amico sincero di mio padre. Sapevo del male con cui da mesi stava combattendo con forza e con tanta speranza, dei suoi viaggi della salute al San Raffaele di Milano di cui egli stesso volle informarmi e di cui mi teneva al corrente. Ma anche in tutti questi mesi, ogni chiacchiera finiva sempre con lo sguardo proiettato al futuro, alle iniziative da fare per tenere viva quella lui chiamava la 'nostra storia', e non mi ha mai fatto mancare le sue riflessioni sulla politica, in particolare sul fronte internazionali, a cui guardava con apprensione per i tanti conflitti in atto. Il dolore dei suoi cari, a cui non posso che unirmi in un abbraccio fraterno, è il dolore di un'intera comunità per una perdita grande. Ciao Ugo, mi mancherai!".

 Intini fu esponente storico del Partito Socialista Italiano, poi dirigente nazionale dei Socialisti Democratici Italiani, confluiti nel rinato Partito Socialista Italiano del 2007: si è spento nella sua Milano ieri sera dopo una lunga malattia, all’ospedale San Raffaele dove era ricoverato.
A lungo direttore del giornale socialista Avanti!, de Il Lavoro di Genova e deputato per quattro legislature, Intini ha ricoperto incarichi di governo nel secondo governo Amato (2000-2001) e nel secondo governo Prodi (2006-2008), in entrambi nel ruolo di sottosegretario agli Esteri.
"Da socialista - ricorda una nota - Ugo Intini ha raccontato pagine importanti della storia del nostro Paese dall'osservatorio privilegiato qual era la segreteria del Psi negli anni '80", dove ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'Informazione, di portavoce del Psi, rappresentante del partito all'Internazionale Socialista, a fianco a Bettino Craxi.
"Negli anni difficili del dopo tangentopoli, Ugo Intini non lascia mai il Psi, ma continua a dare con generosità il suo contributo di idee, accompagnando negli anni seguenti il partito e i suoi militanti in un difficile percorso di riaffermazione riformista, sino ai giorni attuali, dove non è mai mancata la sua presenza", si sottolinea sempre nella nota Psi.
"Di Intini si ricorda la nutrita produzione letteraria, attraverso la quale ha approfondito i contorni di un Paese in continua trasformazione, mettendo in luce tratti di storia anche sconosciuti, che hanno riguardato molti degli attori politici del nostro recente passato. L'ultimo libro, 'Testimoni di un secolo' è del 2022", si legge ancora.

 

È rientrata poco prima delle 14:30 (ora Italiana) di oggi, con ammaraggio a largo di Daytona (Florida), la navetta Dragon di SpaceX con a bordo il Colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei, membro dell’equipaggio della missione Ax-3 di Axiom Space, che per l’Italia prende il nome Voluntas.

Dando al Col. Villadei il bentornato a nome di tutti i colleghi e colleghe dell’Aeronautica Militare, il Capo di Stato Maggiore Generale di Squadra Aerea Luca Goretti ha commentato: “La partecipazione dell’Aeronautica Militare a questa missione internazionale, a forte connotazione europea, ha reso possibile il coinvolgimento di nuovi soggetti, sia pubblici sia privati, in un settore, quello spaziale, in questo momento soggetto a nuova espansione. Questo ha confermato il ruolo chiave che l’Arma Azzurra ha in questo dominio, in cui già è fortemente impegnata sia con l’esperienza di volo umano spaziale sia con capacità legate alla sua sicurezza. L’Aeronautica Militare – ha sottolineato il Gen. Goretti – mette la propria professionalità e competenze a disposizione della comunità scientifica, tecnica e industriale, a favore dell’intero Sistema Paese”.

Partita dal Kennedy Space Centre (Cape Canaveral, Florida) lo scorso 18 gennaio, con un razzo Falcon 9 di SpaceX, la missione Ax-3 ha visto un equipaggio di quattro astronauti europei salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Nelle tre settimane di permanenza in orbita, il Col. Villadei ha svolto 13 esperimenti, promossi dall’Aeronautica Militare in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che hanno coinvolto università, centri di ricerca e industrie, per amplificare la grande esperienza nazionale in ambito operativo, medico e tecnologico, applicata allo spazio. Ulteriori 2 esperimenti, anche loro volti a studiare l’effetto della microgravità sul corpo umano, saranno portati avanti nei prossimi giorni nei laboratori a terra, contribuendo – insieme a quelli svolti sulla ISS – a raccogliere dati provenienti dall’attività di sperimentazione che avrà ricadute positive nello studio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, della fertilità umana, del sistema cardiovascolare, oltre che l’aumento del livello tecnologico e applicativo legato al settore.

Per l’Italia, Ax-3 ha rappresentato il trait-d’union abilitante nell’ambito di una visione strategica che lega sinergicamente, sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (con delega allo Spazio), il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, l’Aeronautica Militare e l’ASI, e ha rappresentato un’occasione privilegiata per continuare a promuovere l’impegno verso un accesso nazionale sicuro ed efficace allo Spazio.

 Fonte Aeronautica Militare

 

 

 

Da domenica 11 febbraio la Finlandia ha un nuovo Presidente della Repubblica, Alexander Subb, proveniente del partito conservatore, che apre una nuova fase nel Paese nordico, nel momento in cui il Presidente uscente, Sauli Niinistö , esce di scena dopo un doppio mandato durato 12 anni. In occasione della sessione presidenziale del 9 febbraio scorso, il Governo ha ringraziato il Presidente della Repubblica per l'eccellente collaborazione realizzata durante il suo mandato, che termina ufficialmente il 1° marzo 2024. “Ci sono stati molto trambusto in Finlandia e nel mondo. Questi tempi incerti hanno richiesto una guida in politica estera e di sicurezza e capacità di agire. La posizione della Finlandia in termini di politica di sicurezza come membro della NATO è oggi migliore che mai”, ha affermato nell’occasione il Primo Ministro Petteri Orpo. Il governo ha reso omaggio al presidente Niinistö regalandogli una delle bandiere sventolate in onore del centenario della Finlandia,; il regalo è una delle cento bandiere finlandesi sventolate durante la cerimonia ufficiale di apertura del centenario dell'indipendenza della Finlandia presso la piazza del Mercato di Helsinki il 5 dicembre 2017. Il presidente Niinistö prese parte all’alzabandiera durante la cerimonia. Il Governo ha anche regalato al Presidente una scatola per riporre la bandiera; le sue parti in legno sono realizzate con pezzi di assi di legno del 18° secolo residui dalla riparazione delle finestre sul lato Ritarikatu del Palazzo del Governo. Niinistö ha lavorato con governi guidati da sei diversi primi ministri.

Il nuovo Presidente Stubb che, per i suoi 56 anni, ha un curriculum sia nazionale che internazionale di tutto rispetto ed una ampia esperienza europea sia politica che professionale, si trova a rappresentare sulla scena mondiale un piccolo Stato con una grande reputazione. Tra le altre cose, è docente e direttore, in aspettativa della Florence School of Transnational Governance  istituita nel 2017 come parte dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze.

Il programma elettorale di Alexander Stubb, e presumibilmente quello come Presidente, si basa su tre pilastri: aperturasicurezza e internazionalizzazione. In qualità di leader, Stubb si impegna a promuovere un dialogo aperto sulla politica estera, rendendola comprensibile e accessibile a tutti. La Finlandia è una società di benessere aperta, che si fonda su principi di democrazia liberaleeconomia di mercato e globalizzazione. Stubb è orgoglioso del successo della Finlandia nel periodo post-indipendenza e si impegna a preservare le tradizioni che hanno contribuito a costruire il paese. Inoltre, sottolinea l’importanza della collaborazione con gli alleati sia nell’Unione Europea che nella NATO. In s sintesi, il programma di Stubb si concentra su un’apertura basata su valori democratici, una sicurezza garantita da una forte difesa e una visione internazionale che tiene conto dei cambiamenti globali e delle sfide del mondo moderno.

Il Presidente della Repubblica in Finlandia è responsabile della politica estera ed ha compiti non meramente di rappresentanza ed è probabile che non si discosterà dalla linea prudente del suo predecessore. Ma la Finlandia di cui Niinistö prese la guida nel 2012 è alquanto cambiata dopo 12 anni.

la Russia, e prima l’URSS, è stata sempre un vicino ingombrante che, dopo l’aggressione all’Ucraina. è ancora di più temibile e pericoloso, ragione principale per la quale la Finlandia ha lasciato la sua storica politica di neutralità per aderire alla Nato. Paradossalmente, i finlandesi si sentivano più sicuri quando c’era l’Unione Sovietica che non durante il regime di Putin.

Le prospettive

Dal 2012 a oggi, la Finlandia ha affrontato diverse sfide e cambiamenti in termini di situazione sociale, welfare e debito pubblico, quest’ultimo è aumentato rispetto al PIL. Secondo le previsioni della Banca di Finlandia, il debito pubblico rispetto al PIL si avvicinerà al 75% entro la fine del 2025. Questo richiederà tagli significativi alla spesa e aumenti delle tasse nei prossimi mandati parlamentari. La Finlandia ha bisogno di rafforzare le finanze pubbliche per affrontare le sfide future e garantire spazio di manovra per le generazioni successive.

Welfare e servizi sociali: la spesa per la protezione sociale in Finlandia è aumentata costantemente dal 2012 al 2022, raggiungendo circa 63,1 miliardi di euro nel 2023. Nel 2024, sono previsti cambiamenti significativi nel sistema di sicurezza sociale finlandese, compresi tagli al welfare e regole più chiare per i costi abitativi. La Finlandia è un Paese guida internazionale nel benessere e nella sostenibilità, ma ci sono ancora sfide da affrontare per garantire un benessere completo e inclusivo.

Situazione sociale: la Finlandia si trova ad affrontare, come del resto l’Italia, cambiamenti demografici, come l’invecchiamento della popolazione, che aumentano la necessità di servizi sanitari e sociali. La disoccupazione a lungo termine rimane un problema, nonostante la crescita economica degli ultimi anni. In sintesi, la Finlandia sta cercando di bilanciare la crescita economica, la spesa pubblica e le sfide sociali per garantire un futuro sostenibile e inclusivo.

Le difficili Sfide tra il 2012 e il 2024

Il governo ha adottato misure per aumentare l'età pensionabile, non diversamente dall’Italia. La Finlandia è uno dei paesi più colpiti dai cambiamenti climatici, con un aumento delle temperature e delle precipitazioni. Il governo ha adottato misure per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l'utilizzo di energie rinnovabili; è impegnata nella lotta contro i cambiamenti climatici a livello internazionale. Sul problema immigrazione ha accolto un numero significativo di migranti negli ultimi anni, soprattutto dalla Siria e dall'Iraq, il che ha posto sfide all'integrazione dei migranti e al sistema di accoglienza. Il governo ha adottato misure per migliorare l'integrazione dei migranti e contrastare l'immigrazione illegale.

Instabilità geopolitica

La Russia è il vicino più grande della Finlandia e, con la sua annessione della Crimea nel 2014 ed invasione dell’Ucraina, ha aumentato le tensioni nella regione; il Paese sta quindi rafforzando la sua difesa, e l’ingresso nella NATO fa parte di questa nuova politica. Oltre a queste sfide, la Finlandia ha anche fatto grandi progressi in diversi settori: l'istruzione finlandese è considerata una delle migliori al mondo, è un leader globale nell'innovazione e nella tecnologia, è un paese con un elevato tenore di vita e un forte senso di coesione civica. Durante la gestione della pandemia di COVID-19 la Finlandia ha adottato un approccio "morbido", basato sulla fiducia e la responsabilità individuale con misure di contenimento quali chiusura delle scuole e università per alcune settimane, ma non è stato imposto un lockdown completo, il tutto facilitato da un alto livello di fiducia nelle istituzioni e nella scienza, forte senso di coesione sociale e popolazione abituata a seguire le istruzioni. Di conseguenza, la Finlandia ha avuto un numero relativamente basso di casi di COVID-19 e di decessi, la sua'economia ha sofferto meno di altre economie europee.

In definitiva, il nuovo Presidente, sincero europeista, ha energie, competenze e ‘sisu’ (forza e resistenza) per affrontare una nuova fase della storia del suo Paese, anche confidando nella tradizionale coesione dei suoi cittadini. 

Ho qualche perplessità nell'affrontare certi argomenti di attualità, non tanto perchè non meritevoli di attenzione, ma perchè vedo dalle “visite” che sono poco apprezzati dai miei lettori. E' probabile che gradiscono altri argomenti, tipo le recensioni dei libri possibilmente di Storia.

Tuttavia a volte non riesco a sorvolare su certi argomenti che meritano certe polemiche. Mi riferisco all'increscioso “stupro” della ragazzina a Catania

Come è stata trattata dal meinstream la terribile violenza sessuale di gruppo sulla tredicenne di Catania, compiuta da sette giovani egiziani entrati illegalmente in Italia qualche anno fa. La prima cosa che si nota è il “silenzio” della sinistra, che fa di tutto per oscurare la notizia, i media cosiddetti “progressisti”, in modalità riduzione del danno, la mettono a pagina 20, minimizzandola. Perché? La risposta sta nella nazionalità degli stupratori. Immaginate scrive oggi Daniele Capezzone su Libero, “se la nazionalità dei responsabili, fossero stati sette ungheresi, sette naziskin o sette militanti di destra...". Invece, “Gli assalitori non sono italiani, non c’è un Filippo Turetta, sono sette giovani egiziani, minorenni o poco più che maggiorenni. I giornaloni hanno a malapena riportato la notizia, nei titoli è stato ovviamente omesso il riferimento alla nazionalità”.(Federico Punzi, “Ai finti minori licenza di immigrazione illegale: ora rivedere la legge Zampa”, 5.2.24, nicolaporro.it/atlanticoquotidiano.it) Il Giornale definisce “sette bestie” questi giovani egiziani. La stessa barbarie ha dovuto subire una ragazza il 7 luglio dello scorso anno a Palermo. A violentarla era stato un branco, anche in quell'occasione formato da sette bestie. “Una sola differenza: allora gli stupratori erano tutti italiani, ora abbiamo a che fare con egiziani precedentemente sbarcati nel nostro Paese e ospitati nei centri accoglienza”. (Andrea Indini,  Il silenzio della sinistra se il branco è di immigrati...", 5.2.24, Il Giornale)

E le femministe dove sono? Sicuramente non vedremo sfilare manifestanti al grido “bruciate tutto”, non leggeremo articoli né ascolteremo prediche sul “patriarcato” e il “privilegio bianco”. In buona sostanza non vedremo le manifestazioni che sono state orchestrate in occasione del caso Giulia Cecchettin. A proposito di patriarcato, esiste certamente eccome “in tutti i Paesi da cui stiamo importando giovani maschi adulti a ritmi da invasione e sostituzione etnica.

Certo stanno scrivendo, dopo aver accusato tutti i maschi italiani, che non bisogna strumentalizzare, non bisogna fare letture xenofobe. Pare che soltanto i giovani dem di Catania hanno commentato la notizia, la Schlein ancora non l'abbiamo sentita, ma lo hanno fatto per attaccare il centrodestra: «Verrà strumentalizzata la nazionalità degli stupratori ma la verità è che gli stupri non hanno nazione e gli stupratori non hanno nazionalità». Per questi giovani piddini, l'orrore dei sette egiziani è «il risultato di una violenza strutturale e di una cultura dello stupro di cui la nostra società è impregnata».

Dopo le violenze sessuali di Palermo e di Caivano era stato uno stillicidio di commenti e denunce, di editoriali e indici puntati. Siamo «un Paese maschilista», l'accusa. Un Paese da curare. Tutti gli uomini, nessuno escluso. Perché, giorno dopo giorno, assistiamo ad «una regressione nei loro comportamenti nei confronti delle donne». E perché, a conti fatti, ogni maschio è un bruto. Nei prossimi giorni, come già fatto dai giovani del Partito democratico catanese, altri maître à penser della sinistra potrebbero accodarsi a incolpare la «virilità tossica». “Nessuno di loro, nemmeno questa volta, coglierà però l'occasione per un mea culpa su anni di politiche migratorie troppo buoniste, sull'ottusa ostilità ai centri per i rimpatri e soprattutto su tutte quelle volte che la belva era uno straniero e loro hanno voltato lo sguardo dall'altra parte pur di non vedere”.

Siamo d'accordo che uno stupro resta uno stupro, sia che lo commettono italiani che stranieri. Però, la nazionalità c’entra, se guardiamo le statistiche ufficiali. Tuttavia fa notare Punzi,“gli stranieri commettono reati in percentuali doppie, quadruple rispetto agli italiani, in alcuni casi 7 volte tanto. In particolare, il 40 per cento delle violenze sessuali pur essendo il 7-8 per cento della popolazione”. Quindi  inevitabilmente, è un vero problema quando lo stupro lo commette chi è entrato illegalmente e non avrebbe dovuto avere titolo a trovarsi nel nostro Paese. Infatti secondo il direttore di atlantico occorre guardare alla legislazione vigente del nostro Paese sulla questione “minorenni”. “In ragione della minore età, vige il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della questura del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età”.

Il caso di Catania dovrebbe quindi riaprire la questione dei migranti “minori non accompagnati” a cui i governi di sinistra hanno garantito di fatto licenza di immigrazione illegale con due leggi del 2015 e 2017 (Legge Zampa). Non si possono respingere, non si possono espellere, hanno ogni tutela e un’accoglienza “rafforzata”, molto difficilmente si può accertarne l’età e comunque non contro la loro volontà. Inoltre non sorprende che spesso siano finti minorenni, che si dichiarino tali proprio perché sanno di non poter essere espulsi, anche se non hanno diritto alla protezione internazionale. E peraltro non stiamo certo parlando di bambini. Chiaro il giochino. In troppi si dichiarano minori per approfittare delle tutele italiane: permesso di soggiorno garantito e rinnovabile anche dopo i 18 anni, vitto, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria gratuite.

Punzi conclude il suo editoriale sostenendo che un governo di destra dovrebbe cancellare questa Legge Zampa che vieta in assoluto il respingimento e l'espulsione. Alla fine se ti dichiari minore, l’immigrazione illegale in Italia è di fatto legalizzata.

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI