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L'incendio devasta la cattedrale di Parigi

«Allah è grande» inneggia via twitter, Mohammed Noura sotto la foto della cattedrale di Notre-Dame in fiamme. Ovviamente tutti i nomi sono musulmani, anche se il disastro di Parigi sembra non essere stato un atto terroristico. I più sofisticati ironizzano sull'incendio ricordando che gli ultimi giorni sono uscite battute e scherzi sulla Mecca messa a fuoco senza che nessuno si scandalizzasse più di tanto per il sito sacro degli islamici. Se la gente comune si scatena inneggiando al rogo d Notre-Dame figuriamoci cosa verrà fuori nelle prossime ore dai siti jihadisti, che vengono monitorizzati da strutture specializzate come il gruppo americano Site. Non è escluso, come è capitato in passato, che i resti dello Stato islamico rivendichi l'incendio pur non avendo alcuna responsabilità. Nei video montati ad arte per seminare il terrore più volte si raffigurava il crollo della Torre Eiffel o roghi a chiese e cattedrali come Notre-Dame, che rappresentano il simbolo della cristianità.

La procura di Parigi indagherà sui motivi dell'incendio anche se nessuno indica, per ora, una matrice terroristica. Però non si esclude del tutto il dolo ricordando che negli ultimi mesi le chiese di Francia sono state travolte da un'ondata di vandalismi e incendi. La cappella dove è stato girato il famoso film Codice Da Vinci è stata data alle fiamme. In febbraio i vandali hanno fatto a pezzi statue della Vergine Maria e di Gesù.

Sembra un'incredibile coincidenza, ma proprio ieri è stata condannata ad otto anni di carcere, Ines Madani, una giovane aspirante kamikaze francese, che ha cercato di dare fuoco ad un'automobile zeppa di bombole di gas vicino alla cattedrale di Notre-Dame per farla divorare dalle fiamme.

L'incendio che ha devastato Notre-Dame è stato domato ma la volta della navata centrale è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia: è quanto si vede nelle prime immagini riprese dall'interno della cattedrale. Quello che preoccupa, ora, è soprattutto la tenuta strutturale dell'edificio, indebolita dalle fiamme. Il restauro della cattedrale «durerà mesi e anni»: lo ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora «troppo presto» per valutare la durata precisa della ristrutturazione. «In ogni caso - ha detto ai microfoni di France Info - ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti». Riester ha precisato che «i due terzi del tetto sono andati in fumo» e che la «guglia è crollata all'interno della cattedrale, creando un buco nella volta», anche «una parte delle vetrate» è andata «distrutta».

La struttura complessiva della cattedrale di Notre-Dame è «salva», ma per dire l'ultima parola sulla sua effettiva stabilità bisogna attendere il verdetto degli esperti, riuniti stamani. Le fiamme, dopo una lunga notte di lavoro accanito di almeno 400 vigili del fuoco con 18 autobotti, è stato quasi del tutto spento e i pompieri stanno ora lavorando per estinguere gli ultimi focolai, all'interno.

Questa la situazione quando a Parigi è tornata la luce del sole, che prima di tramontare ha impresso al mondo intero le drammatiche immagini del crollo prima della guglia centrale, poi del tetto. Che, stando a quanto affermato dai pompieri, è sprofondato per almeno due terzi.

L'incendio sarebbe partito dall'impalcatura che cinge la cattedrale per i lavori di restauro, diffondendosi sulla guglia e sul tetto che sono stati pesantemente compromessi. A formulare l'ipotesi è Pier Paolo Duce, responsabile della sede di Sassari del Cnr-Ibimet (Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche). «È impossibile entrare nel merito dell'accaduto in dettaglio - afferma - ma dai dati disponibili e dalle immagini diffuse dai media la dinamica pare abbastanza chiara».

Il materiale ligneo, ricorda Duce, «è combustibile. L'altro elemento di propagazione degli incendi è il vento, o meglio l'ossigeno, e a giudicare dalla dinamica della nube che si eleva sopra la cattedrale pare che anche questo agente abbia fatto la sua parte, un pò come quando per alimentare il fuoco si soffia nel camino». Le strutture portanti in muratura di tanti edifici monumentali, come per esempio gli archi a sesto acuto di una cattedrale gotica spesso sorreggono coperture lignee non sempre a vista di dimensioni talvolta enormi.

Secondo i primi elementi dell'indagine, è proprio nel tetto che hanno inziato a divampare le fiamme che hanno poi divorato Notre-Dame. Eppure c'è ancora molto da chiarire perché il tetto è un punto difficile da raggiungere, dal momento che è circondato dalle impalcature. "Al momento dello scoppio delle fiamme - ha fatto sapere il portavoce del monumento - tutti gli operai avevano lasciato il sito". Ai lavori partecipano cinque società, che operano sotto la responsabilità della sovrintendenza architettonica dei monumenti storici e dello Stato, eppure nessuna di queste ha mai pensato alla sicurezza. Il cantiere è stato lasciato incustodito e non è mai stato impiantato un sistema antincendio valido. "Questa mattina - ha spiegato Heitz - sono iniziati gli interrogatori dei dipendenti di queste aziende".

"In un cantiere di questo tipo - spiega al Messaggero l'ingegnere Guido Parisi, direttore centrale emergenza dei nostri vigili del fuoco - un sistema anti incendio normalmente è previsto". Ma qualcosa non deve aver funzionato come si deve. E così le fiamme hanno avuto tutto il tempo per propagarsi e bruciare tutto il tetto. L'ubicazione della cattedrale, in pieno centro e a due passi dalla Senna, ha impedito ai mezzi pesanti di raggiungere il luogo dell'incendio. Al tempo stesso non è stato possibile far alzare in volo i Canadair perché, come spiega le Monde, lanciare "sei tonnellate di acqua ad alta velocità verso il suolo" avrebbe potuto ferire i passanti. "Il fumo verso l'alto riduce la visibilità - aggiunge Parisi - e complica un intervento aereo".

Simbolo della cristianità, della Francia e dell'Europa, la cattedrale di Notre Dame, colpita da un devastante incendio che ha distrutto gran parte dell'edificio, è considerata uno dei capolavori del gotico.

L'inizio della sua costruzione risale al 1163 ed è stata completata intorno al 1250 sull'area dove sorgeva la chiesa di Santo Stefano. Da subito i progettisti avevano pensato di creare un edificio monumentale ma le dimensioni superarono immediatamente quelle di tutte le chiese dell'epoca diventando sa subito unica nel suo genere anche per le peculiarità architettoniche come gli archi rampanti al suo interno, inseriti in un secondo momento per sorreggere i muri ritenuti troppo sottili.

Il suo interno è composto di cinque navate, con doppie navate laterali. Sotto la balaustra della facciata, 28 Statue della Galleria dei Re, distrutte nel corso della Rivoluzione francese, quando la chiesa venne trasformata in "Tempio della Ragione", e ripristinate nel XIX secolo. Al centro della facciata occidentale della cattedrale, il rosone con la Madonna che tiene fra le sue braccia Gesù Bambino con due angeli.

Da subito diventata il cuore pulsante della capitale della Francia, Notre Dame è stata protagonista in questi secoli della storia francese. E quindi del mondo. Dopo la rivoluzione francese, è tornata a essere di proprietà della Chiesa nel 1801 con il concordato tra Papa Pio VII e Napoleone Bonaparte. E qui, Napoleone Bonaparte venne incoronato imperatore dei francesi tre anni dopo, il 2 dicembre 1804. A quell'epoca, la cattedrale versava in condizioni pessime, e nel 1845 venne avviato il programma di restauro sotto la direzione di Viollet-le-Duc, che realizzò i famosi gargoyles. Il 31 maggio 1864, Notre Dame venne consacrata ufficialmente.

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