Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Domenica, 19 Maggio 2024

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:537 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:164 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:458 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:490 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:706 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1109 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1101 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1474 Crotone

La cerimonia di phase out si è svolta sull’aeroporto militare di Grazzanise (CE), sede del 9° Stormo “Francesco Baracca”

Si è tenuta oggi, giovedì 22 febbraio, presso l'aeroporto militare di Grazzanise (CE), sede del 9° Stormo “Francesco Baracca”, la cerimonia di "phase-out" dell'elicottero HH-212A, che dopo oltre 40 anni di attività in numerose missioni fuori dai confini nazionali ed  in campo nazionale, termina la sua vita operativa in Aeronautica Militare.  

Entrato in servizio all’inizio degli anni ’80, l’iconico elicottero ha concluso oggi la sua vita operativa dopo aver volato per oltre 180 mila ore e aver contribuito al salvataggio di centinaia di persone in pericolo di vita.  La cerimonia è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, ed ha visto la partecipazione del Comandante della Squadra Aerea Generale di S.A. Alberto Biavati, del Comandante della 1^ Brigata Aerea Operazioni Speciali, Generale di Brigata Riccardo Rinaldi, del Comandante del 9° Stormo, Colonnello Salvatore Florio, e di autorità civili, militari e religiose locali, oltre al personale dello Stormo ed agli equipaggi di volo e personale specialista che nel corso degli anni hanno operato su questo iconico elicottero militare. Nel corso di questi quattro decenni, l’elicottero è stato protagonista, insieme agli equipaggi dell’Aeronautica Militare, in numerose missioni operative oltre i confini nazionali (Afghanistan) ed in campo nazionale, partecipando a missioni di ricerca e soccorso in particolari eventi che hanno colpito la popolazione civile, come le alluvioni del Piemonte, quella di Sarno e quella in Friuli o anche a seguito del terremoto che ha colpito l’Isola di Ischia. Il Comandante del 9° Stormo, Colonnello Salvatore Florio, nel suo discorso ha ricordato gli anni di vita operativa del 212: “[…] anni in cui l’assetto dell’AM ha garantito un’eccellente affidabilità  e consentito agli equipaggi che si sono succeduti nelle diverse generazioni di operare in ogni circostanza con tempestività, efficacia e massima sicurezza.”

Nel corso del suo intervento ha voluto ”dedicare un pensiero a colleghi ed amici che, in pace ed in guerra, hanno sacrificato la propria esistenza nell’esercizio della nostra professione, in servizio, nel rispetto del giuramento prestato”. “I risultati ottenuti sono stati raggiunti perché poggiati su solide fondamenta e sulla meticolosità, all’unisono, dei gesti quotidiani dei suoi equipaggi.” Ha poi concluso il Col. Florio. “Questo è forse il miglior augurio che possiamo fare a coloro che continueranno, senza soluzione di continuità, questo difficile e silenzioso lavoro. Solo tenendo sempre presente quanto è stato fatto per arrivare fino a qui, ma rimanendo sempre concentrati sui prossimi obiettivi, potremmo raggiungere i traguardi futuri e superare le sfide che la nostra Forza Armata ci chiederà di affrontare.” 

Il Generale Goretti, nel corso del suo intervento, ha voluto sottolineare l'importanza di questo particolare evento: "noi oggi salutiamo orgogliosamente una macchina che ha fatto la storia dell’Aeronautica, ma soprattutto il personale che ha reso eccezionale questo elicottero." Riferendosi poi a tutti gli equipaggi ed il personale che hanno operato su questo aeromobile ha evidenziato: "Quando c’è un’alluvione, un’emergenza, quando c’è da recuperare qualcuno, anche con il brutto tempo, voi ci siete sempre  in maniera incondizionata, anche mettendo a rischio la vostra vita, perché state andando a salvare la vita di qualcun altro."  "E questo"  ha poi continuato "come Forza Armata lo facciamo perché convinti che, quando c’è da salvare un nostro collega o concittadino, lo sentiamo intimamente come un nostro compito e non perché obbligati dalla legge." 

Il Capo di SMA ha poi concluso dicendo: "Cambiano le macchine, cambiano le persone, ma lo spirito rimane: quello spirito vincente che contraddistingue l’Aeronautica ed è stato dimostrato nel corso del Centenario. Passione, forza, gioco di squadra. Siatene fieri." L’HH-212A è un elicottero medio con rotore a due pale mosso da due turbine Pratt & Whitney PT6T da 1.342 Kw. È derivato sostanzialmente dal modello 205 da cui si differenzia per la fusoliera allungata. L’Aeronautica Militare acquistò i primi tre esemplari nel 1979 per il poligono di Decimomannu (Cagliari), dove furono inquadrati nella 670ª Squadriglia del Reparto Standardizzazione e Sperimentazione Tiro Aereo. Nel 1984 furono ordinati 32 esemplari, destinati alle nuove sezioni soccorso delle squadriglie collegamenti 603ª (Villafranca), 604ª (Grosseto), 609ª (Grazzanise), 632ª (Brindisi), 651ª (Istrana), 653ª (Linate), 660ª (Amendola). A seguito del programma ICO (Implementazione della Capacità Operativa), nel 2006, l’assetto ha operato in Afghanistan con il 21° Gruppo “Tiger” del 9° Stormo con compiti di ricognizione, trasporto di personale, trasporto sanitario, evacuazione sanitaria d’urgenza e controllo del territorio, totalizzando in territorio afghano oltre 2.000 ore di volo in oltre 1.800 missioni. 

La cerimonia di “Phase-out” dello storico elicottero HH-212A, oltre ad avere una connotazione commemorativa, rappresenta anche un simbolico passaggio di consegne tra l’HH-212A e il nuovo HH-101A, che continuerà a fornire il supporto alle operazioni speciali. Nuove macchine con nuove tecnologie per l'Aeronautica Militare sempre pronta ad operare negli scenari operativi moderni a difesa del Paese, degli interessi nazionali e a protezione della collettività.

 

Fonte Aeronautica Militare

A pochi giorni dal suo insediamento ufficiale (1° marzo), il neo eletto Presidente della Repubblica finlandese, Alexander Stubb. è volato a Firenze per definire la chiusura del suo rapporto di docente e direttore, dal primo maggio 2020, della School of Transnational Governance, istituto, con sede a Firenze,  inserito nell’Istituto Universitario Europeo, EUI,  con sede a Fiesole.

Stubb, incontrando docenti, studenti ed invitati, ha svolto quella che può definirsi una lezione di saluto, definendo il periodo trascorso in Toscana come i migliori anni della sua vita e considerandosi orgoglioso di quanto aver realizzato a scuola, insieme a tutta la struttura dell’istituzione, esprimendo gratitudine per l’opportunità di aver fatto parte di qualcosa di nuovo, simile a una impresa innovativa.

Nel intervento di commiato, inframmezzato da qualche battuta scherzosa, ha svolto anche una riflessione su come il mondo era configurato nel 1989, anno in cui lui studiava negli USA, e che segnò la fine della guerra fredda, suscitando speranze, mentre, attualmente “si vive un periodo di maggiore disperazione: ci sono due grandi guerre in corso e numerosi conflitti minori. La storia non si è fermata, e non tutti i paesi si sono indirizzati verso una democrazia liberale”. Per Stubb gli studenti del nostro tempo si trovano ad affrontare  una “missione molto più grande” nel mondo rispetto a quella che aveva lui all’epoca, evidenziando che se gli studenti stessi si sentono scoraggiati vuol dire che gli insegnanti non hanno ben trasmesso il messaggio che sono loro studenti a poter cambiare la situazione, invitandoli  a non semplicemente sperare ma anche ad agire, con un impegno nei settori della società loro più congeniali. A chi gli chiedeva quali possano essere le tre priorità del suo mandato, Stubb ha risposto che sono “pace, pace e pace” Il principale obiettivo di un Presidente è quello di mantenere la pace, se se ne presenta la possibilità e, terminato il suo mandato, di voler esser certo di lasciare la Finlandia come uno dei migliori Paesi al mondo, basato su una società aperta, una democrazia liberale e con sistema sociale ben funzionante.

In occasione del suo incontro di commiato, Stubb ha anche inaugurato nel palazzo Buontalenti, sede della Suola, una “sala della pace” intitolata a Martti Ahtisaari, già Presidente della Repubblica finlandese e premio Nobel per la pace nel 2008. Presente all’inaugurazione c’era anche il figlio di Ahtisaari, Marko Ahtisaari. Nella circostanza, Stubb ha affermato che “Martti Ahtisaari è stato per me un mentore, una figura paterna ed un insegnante. Una persona che ho ammirato. Il suo premio Nobel è stato motivo di grande orgoglio per noi finlandesi.” Nel suo profilo Facebook ha così commentato il suo saluto: “bello rivedere colleghi e amici a Firenze. Un addio emozionante. Nostalgico. Quattro anni meravigliosi con studenti, compagni, personale e docenti. Abbiamo costruito insieme le basi di una Scuola unica. Quando ho iniziato nel 2020 noi della Florence School of Transnational Governance eravamo una start-up di meno di 30 persone. Oggi siamo una famiglia di poco meno di 300 persone. Veniamo da tutto il mondo, con percorsi di vita diversi. All'inizio non avevamo un nostro edificio. Ora siamo nel centro di Firenze, al Palazzo Buontalenti, uno dei più grandi progetti di restauro pubblico dello Stato italiano. Sono così orgoglioso di ciò che il nostro gruppo ha raggiunto. Allo stesso tempo penso che questo sia solo l’inizio ed auguro il meglio certo che porterete  la Scuola al livello successivo”

Stubb era giunto a Firenze proveniente da Monaco di Baviera ove si trovava in occasione della Conferenza sulla Sicurezza, un incontro annuale riservato a governanti e politici mondiali. Durante l’evento, alla domanda di giornalisti se l'Occidente avesse fallito nel sostenere l'Ucraina, Stubb aveva risposto che  "se l'Occidente non fosse riuscito a sostenere l'Ucraina, esso non esisterebbe più”.  Per Stubb, che fu ministro degli Esteri nel 2008, quando la Russia invase la Georgia, la Georgia probabilmente era una questione minore per Vladimir Putin, mentre la guerra in Ucraina non lo è, ritenendo che  "questa guerra è troppo grande perché Putin possa fallire, e questo è ciò che la rende piuttosto problematica". Stubb ritiene che il sostegno all’Ucraina debba essere continuo, sia economicamente che militarmente, sottolineando che le consegne di armi rappresentano una sfida attuale poiché  l'unica cosa che Putin capisce è il potere. Se si mostra qualsiasi debolezza - qualsiasi elemento debole - lui attacca.  Ha anche sottolineato che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra in Ucraina e della morte di Alexei Navalny Ha auspicato un coinvolgimento della Cina nella soluzione del conflitto poiché ha un ruolo primario nelle relazioni con la Russia.

Stubb ha descritto come utili i suoi incontri informali a Monaco, comprese le discussioni con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stöhre, oltre all’ex segretario di Stato americano Hillary Clinton e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.  L'incontro di Monaco ha contrassegnato le prime dichiarazioni pubbliche di Stubb da quando ha vinto le elezioni presidenziali.

 

  Mentre sulla stampa quotidiana -cartacea e on line- campeggiano titoli come “Accoltella tre volte la professoressa”, “Abusi sulla 13enne”, “Il papà picchia il professore”, “Lite tra studentesse quattordicenne finisce in ospedale”, “Prof ferita da 17enne”, “ Accoltellato a 16 anni da un rivale fuori dalla scuola”, “Stupro di gruppo a …”, Un altro preside picchiato”, e così pressoché all’infinito,  il dottor Giuseppe Massaro, sessuologo, che da anni si interessa delle problematiche legate alla sessualità maschile e femminile: interviene con entusiasmo alla ricerca sul disagio giovanile e con una forte carica emotiva, subito osserva: <Parlare di sesso non è facile sia per motivi religiosi e morali, sia perché è altrettanto difficile nell’infrangere tabù, pregiudizi, falsi miti, consolidati da secoli e sia perché le conoscenze sulla corretta sessualità non sono affrontate né in famiglia, né nella scuola o in ambenti formativi per i giovani, da parte di specialisti di un ambito così delicato>.

<Nonostante i mass-media abbiano inciso notevolmente -continua con foga Massaro- nel rompere il silenzio millenario sull’argomento, tra i giovani impera grande confusione, anche perché la mancanza dell’insegnamento di questa disciplina nella scuola dell’obbligo, favorisce pregiudizi e fantasie varie che incidono negativamente sulla formazione giovanile. Perciò c’è necessità di iniziare, già dalla scuola media, lo studio di sessuologia per la formazione delle coscienze dei giovani>.

<Intanto proporrei -continua il sessuologo- che nel nostro territorio (Pollino e Sibaritide) venissero intraprese iniziative di studio e approfondimento congiunto tra operatori della sanità, psicologi, psicoterapeuti e docenti della scuola secondaria inferiore per varare utili progetti sperimentali educativi>.

Cosa bisogna fare affinché il sesso diventi amore? <Non più sessualità fine a sé stessa, ma intesa come amore verso l’altro: l’amore implica comprensione, tolleranza, solidarietà, perdono e rispetto reciproco>.

E le cause sul diffuso disagio giovanile? <Sin dall’infanzia si sviluppa aggressività per disgressione, a volte la droga è il fallimento e il rifugio. La “generazione Z” non riesce ad inserirsi nel mondo contemporaneo perché le agenzie educative sono inadeguate in toto: rivedere tutto con coscienza>.

 Perché è difficile il rapporto tra giovani? <Il rapporto degli adolescenti con coetanei e familiari è sempre più difficile perché c’è egoismo, chiusura in sé stessi: manca il buono esempio. La disgregazione sociale -aggiunge Massaro- tra gruppi di adolescenti è dovuta alla pubertà che va valutata e guidata per un giusto distacco e quindi una giusta formazione per una personalità forte>.

 Numerosi giovani aggrediscono i coetanei e le coetanee: è solo questione mentale? <No, è questione di coscienza, di idee, dei costrutti personali di George Kelly (illustre psicologo comportamentale, ndc) che uno ha. Tale disagio non si può guarire solo con l’intervento dello psicoterapeuta: l’intervento dello psicoterapeuta è troppo tardi! Spesso i giovani aggrediscono in malo modo le proprie compagne di studio: il fenomeno è dovuto all’idea del possesso collegata alla crescita>.

 

Il dott. Massaro in conclusione, da sessuologo, sostiene che <bisognerebbe ripristinare i dieci comandamenti che per secoli ci hanno uniformati anche se ognuno ne ha fatto quello che ha voluto. Oggi è tutto contro! Tutto utile, ma viene dopo. Questa è la via laica. La via religiosa e laica insieme in merito possono fare tanto. Avere intelligenza a prendere il buono degli altri; è anche un fatto educativo. La terapia? Subito buoni esempi. Il bambino impara ciò che vive>.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI