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Hanno concluso il corso con lo stesso entusiasmo con cui l’avevano iniziato, e una certezza in piu'! I primi fortunati partecipanti al corso “Il gelato Smartfood” hanno espresso un evidente apprezzamento per il corso appena concluso. A gennaio altre due sessioni, la prima delle quali in lingua inglese, dedicata ai gelatieri non italiani.

 

Il corso “Il gelato Smartfood” è stato possibile grazie all’intuizione di Donna Brown, affermatissima lifestyle designer, scrittrice e appassionata di cucina, e alla collaborazione tra Carpigiani Gelato University e SmartFood (un progetto dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano – IEO - finalizzato a individuare, negli alimenti di origine vegetale, i composti dotati di un ruolo benefico per la salute, e a educare i consumatori ad un’alimentazione salutare e preventiva).

 

Il corso risponde alla recente e sempre più frequente richiesta di alimenti con specifiche caratteristiche, sia per quanto riguarda la selezione degli ingredienti e della materie prime, sia per la qualità nutrizionale del prodotto: cibo più salutare ma senza rinunciare al gusto! Anche il settore del gelato rimane al passo coi tempi e modella la propria offerta per farla gustare a tutti quanti.

 

Ho avuto un’ottima impressione del corso,” dice un corsista “Carpigiani Gelato University offre sempre più spesso programmi prospettici che guardano all’innovazione e al futuro, e' utile poterne far parte. Il gelato Smartfood è sicuramente un canale su cui investire e lo svilupperò nella mia gelateria, istruendo anche il mio staff. Per il prossimo corso, consiglierei di sviluppare maggiormente l’aspetto di promozione e comunicazione di un prodotto tanto salutare quanto difficile da far comprendere. La sfida di portare i consumatori a chiedere un gelato buono per il palato e al contempo per la salute è ancora aperta".

 

Nella mia gelateria (Oleggio, Novara) eravamo già orientati verso un'ideologia di gelato per il benessere psico-fisico. La scorsa estate avevamo ampliato la nostra offerta con frullati e centrifugati, riscuotendo un notevole successo. Ci piacerebbe importare le conoscenze acquisite in questi giorni su quel tipo di prodotto.” Commenta una corsista “Il corso è stato in sé molto buono anche se aumenterei l’attenzione su tipologie di clienti e alimenti particolari, come il latte di soia.”

 

Il corso “Il gelato SmartFood” ha fornito le conoscenze di base necessarie per sviluppare una linea di gelati con specifiche caratteristiche salutari, rigorosamente certificate da SmartFood, con un’attenzione particolare alla qualità nutrizionale delle materie prime e alle tecniche di preparazione del gelato. Ciò ha permesso agli operatori di offrire al consumatore un’alternativa più sana dal punto di vista nutrizionale, e allo stesso tempo di mantenere uno stretto legame con la tradizione gastronomica classica. Sono state proposte ricette pensate da Donna Brown in collaborazione con Gianpaolo Valli, docente Senior della Carpigiani Gelato University. Le lezioni sono state condotte dallo stesso Gianpaolo Valli e da Lucilla Titta, nutrizionista della Fondazione Istituto Europeo di Oncologia.

 

Il corso appena terminato è stato tenuto in lingua italiana ma il prossimo, il 23 e 24 gennaio 2014, sarà in lingua inglese, sempre presso la sede centrale della Carpigiani Gelato University di Anzola dell’Emilia (Bologna). E’ rivolto a gelatieri esperti che desiderino ampliare la gamma dei gusti offerti al pubblico, ma anche ad aspiranti gelatieri che intendono conoscere le novità più rivoluzionarie nel settore del gelato.

Realizzato appena dopo il Sigep (Fiera di Rimini, 18-22 gennaio 2014), il secondo appuntamento de “Il gelato Smartfood” rappresenta un’ottima opportunità per ampliare le conoscenze dei gelatieri di oggi e domani.

 

DONNA BROWN

Canadese di nascita, italiana di adozione, si occupa da più di vent’anni di lifestyle. I suoi lavori spaziano dalla decorazione floreale all’arredamento d’interni, dal paesaggismo al design e al benessere, ma il suo primo amore è la cucina. Autodidatta e cuoca appassionata, ama lasciarsi ispirare dalle culture di tutto il mondo. Ha condotto una serie di puntate per il programma Natale a casa Brown su Gambero Rosso Channel, scrive libri di decorazione e cucina e collabora con testate specializzate. Appare regolarmente sul programma Detto Fatto su RAIDue con Caterina Balivo, è una firma del nuovo sito dedicato al food di RCS, "Leifoodie". Il suo primo libro di lifestyle, Food & Flowers (Mondadori), di grande successo, è stato tradotto in quattro lingue.

La collaborazione con la IEO ( Fondazione Istituto Europeo di Oncologia) e la formazione presso la Carpigiani Gelato University, le ha dato lo spunto per studiare un gelato salutare in maniera quanto mai attiva e che, allo stesso tempo, fosse il più buono possibile, poiché tale alimento è prioritariamente legato all'allegria, alla felicità e ai momenti di condivisione.

 

IEO

Per poter ottenere una ricerca sempre di altissima qualità e serietà non bastano l’esperienza e la dedizione dei singoli ricercatori, ma è necessario anche garantire a questi ultimi la possibilità concreta di lavorare a livelli sempre più alti. Per questo motivo, l’Istituto Europeo di Oncologia è affiancato dalla Fondazione IEO, ente senza scopo di lucro attiva nella raccolta fondi. Per lo IEO e la sua Fondazione, la lotta ai tumori si concretizza in tre modi:

· l’attività clinica concentrata nelle tre aree di Prevenzione e Diagnosi, Chirurgia e Cure mediche;

· la ricerca sperimentale che da noi ha priorità assoluta;

· la formazione, cui da sempre diamo la massima importanza.

La certezza di riuscire a dare sempre un importante impulso alla lotta di uno dei mali più gravi dei nostri tempi, che ora grazie ai numerosi passi avanti della ricerca non è più incurabile, si traduce in numerose speranze in più per tutte le persone che ogni anno vengono colpite da questa malattia, che solo in Italia sono 270.000.

 

Carpigiani Gelato University è oggi riconosciuta a livello internazionale come fucina dei gelatieri di successo. La mission è educare alla cultura del gelato artigianale di qualità. Dalla sua nascita nel 2003, ha quasi triplicato le iscrizioni. Nell’ultimo anno accademico 2012-13 sono stati organizzati in tutto il mondo oltre 600 corsi in 10 lingue, oltre 15.000 le docenze totali. La sede principale è ad Anzola dell’Emilia (Bologna), ma la formazione avviene in altre 12 sedi nel mondo. Da settembre 2013 e per tutto l’anno accademico ‘13-‘14, è attivo il nuovo percorso formativo “Diventa Gelatiere”, della durata di 4 settimane e caratterizzato da una massiccia implementazione di lezioni pratiche.

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Rachele e Damiano

 

Il giorno delle nozze è il giorno dei dettagli: dall’abito al bouquet, dalla macchina al ristorante, dall’anello alla torta nuziale, dall’acconciatura alla bomboniera, dal fotografo ai festeggiamenti, tutto ciò che adorna e completa il momento del fatidico sì deve essere magico, sublime, emozionante, per far diventare perfetto il giorno della coronazione di un sogno e della promessa eterna. Mentre alcune coppie si affidano al successo di un’evento classico, altre provano ad osare con idee più innovative. Altre ancora, come Rachele e Damiano, coppia calabrese che convolerà a nozze il prossimo agosto, puntano tutto sull’originalità e si sposano ‘con gli sponsor’. L’idea arriva direttamente dall’America, dove negli anni passati la crisi ha fatto aguzzare l’ingegno di alcune coppie che, in cambio di un aiuto economico, offrivano alle aziende pubblicità. L’idea innovativa si sta diffondendo anche in Italia, dove sono stati già celebrati alcuni matrimoni. Così, anche Rachele, 27enne di Rosarno e Damiano, 33enne di Cittanova, hanno deciso di rompere e sfidare la tradizione e di immergersi in questo mare di novità.

Ma che cos’è esattamente un matrimonio con lo sponsor? Per addentrarci nel vivo dei preparativi lo abbiamo chiesto direttamente ai futuri sposi calabresi durante un’intervista:

«L’idea del matrimonio con sponsor arriva dagli Stati Uniti, dove si è ampiamente diffusa. Negli ultimi anni ha avuto successo anche in Francia e finalmente sta diventando un fenomeno anche in Italia, grazie alle prime temerarie coppie che hanno deciso di portare avanti la loro iniziativa di organizzare un matrimonio con lo sponsor! Per sposarsi con lo sponsor occorre trovare delle aziende che vogliano fare da sponsor in cambio di pubblicità. La sponsorizzazione consiste nel dare visibilità ai nostri Sponsor, a tutti coloro che quindi saranno disposti a partecipare all'evento, reso pubblico tramite Facebook, Twitter, blog, sui giornali, rassegna stampa, ecc.. a cui tutte le persone potranno prendere parte e seguirci fino al giorno del nostro matrimonio. Daremo le nostre recensioni e opinioni personali dei servizi che ci verranno offerti cosicché chi deve sposarsi possa avere da noi delle informazioni utili e dei consigli per le scelte del loro matrimonio. Quante volte ci si ritrova a cercare su internet le opinioni e le recensioni sui servizi per il matrimonio? In generale, credo che lo facciamo tutti. Noi offriremo questo a tutte le coppie che intendono sposarsi, grazie agli sponsor del nostro matrimonio.»

La futura sposa, spiegando da dove è nata l’idea per le loro nozze, racconta:

«Volevamo rendere partecipi quante più persone possibile al giorno del nostro sì, così per caso, mentre ero alla ricerca di qualcosa di originale, ho scoperto su internet le coppie di sposi con sponsor e sono rimasta letteralmente folgorata! Quindi ho proposto subito l'idea a Damiano, al quale è subito piaciuta anche se era un po’ scettico, ma sarebbe stato sicuramente qualcosa di originale che avrebbe reso unico il nostro matrimonio.»

Qual è stata la reazione di amici e famiglia?

«Famiglia subito favorevole all'iniziativa, sicuramente dei gran sostenitori! Ne siamo veramente felici. Gli amici all'inizio si chiedevano il perché di tutta la pubblicità intorno al nostro matrimonio e quando poi abbiamo spiegato di cosa si trattava ci hanno detto che siamo stati geniali. Alcuni amici sono scettici al riguardo, ma non per l'iniziativa in sé, piuttosto perché credono che qui in Calabria sia difficile portare avanti un evento di questo genere e che le aziende non ne capiscano la portata. E' un evento che incuriosisce davvero tanto. Soprattutto interessa conoscere i risultati che otterremo e sono in tanti già a seguirci sulle nostre pagine social: Facebook, Twitter e sul nostro blog.»

Quali sponsor fino ad ora parteciperanno al vostro matrimonio e quali altre aziende del settore nozze volete contattare?

«Ad oggi abbiamo già quattro sponsor. Avremo il nostro servizio fotografico da Foto D'autore di Antonino Bevacqua che è davvero un artista in questo campo; Fair Store, un sito di vendita on line, ci fornirà un bellissimo cake topper personalizzato; PaìdiaEvent&Wedding Planner, come weddingplanner, ci sta dando un grande aiuto per organizzare un matrimonio originale come il nostro; EfferreCommunication ci offrirà servizi social e di comunicazione, pubblicità su web e media.Cerchiamo Sponsor per tutto quello che riguarda il matrimonio, niente in particolare. Ci può contattare chiunque ci voglia sponsorizzare! Alcune aziende rispondono piuttosto bene a questa nostra iniziativa, altre non ne comprendono il valore. Ma chiunque ci sponsorizza avrà sicuramente dei vantaggi!»

Come avete intenzione di continuare la vostra "caccia allo sponsor”?

«Ci sposeremo ad Agosto 2014. Speriamo che in molti leggendo della nostra iniziativa si offrano di farci da sponsor. Di sicuro anche noi ci presenteremo personalmente alle aziende spiegando la nostra iniziativa. Siamo certi sarà una ricerca con esito positivo.»

Siete la prima coppia in Calabria. Cosa consigliereste alle coppie future desiderose di seguire le vostre orme?

«Siamo certi che il matrimonio con sponsor ha un futuro e siamo a disposizione per dare consigli a tutti coloro che vorranno seguire il nostro esempio. Sicuramente non è facile, le cose da fare in un normale matrimonio sono già tante, un matrimonio con sponsor richiede maggior tempo e impegno. Ma bisogna crederci e i risultati ci saranno immancabilmente. La nostra forza è la determinazione. Non ci si deve mai scoraggiare!»

Rachele e Damiano hanno creato un blog(http://matrimonioconsponsorcalabria.blogspot.it/)e una pagina Facebook (https://www.facebook.com/SposiConSponsorInCalabria) dove creano visibilità al loro evento e dove è possibile seguire i loro preparativi fino al giorno del matrimonio.

Antonella Nano

foto-anziani

 

La senescenza o vecchiaia o, quarta età, come oggi viene definita, è sempre stata una questione particolarmente dibattuta. Allo stato attuale rappresenta un problema di generale interesse, in quanto l’odierna realtà sociale offre, alla persona, maggiori probabilità di pervenire ad una età elevata.

Oggi si registra un notevole incremento degli ultrasessantenni, infatti negli anni ’90 la popolazione che aveva superato i sessantacinque anni era costituita da circa sette milioni di persone, nel 2000 da poco più di 10 milioni, per il 2020, invece, si prevede un incremento di oltre il 7%.

Questo incremento della popolazione anziana condizionerà, di certo, in un futuro ormai prossimo, l’attuale contesto sociale, determinando questioni particolarmente complesse sia di ordine economico, sia di natura etica, sanitaria, assistenziale.

Nelle passate società la persona anziana era il custode degli usi, dei costumi, delle tradizioni di un popolo; garantiva il rispetto dei ruoli e delle leggi. Si desume, di conseguenza, la notevole considerazione che veniva attribuita all’anzia­no ed il rapporto esistente con le giovani generazioni.

Nella odierna società, invece, il rapporto giovani/anziani appare profondamente cambiato. Oggi, si impongono con sempre maggiore vigore i valori della produzione e del consumismo, quelli pratici e concreti, per cui l’assegnazione e la ripartizione delle risorse avviene in relazione alla capacità e alla possibilità produttiva. Questo vuol dire che l’anziano appare sempre più soccombente, dipendente dai familiari, estromesso dalle decisioni e dalle scelte che la famiglia assume. E’ di questi giorni la notizia che in Cina è stata promulgata una legge che obbliga i figli, trasferitisi in città per lavoro, ad andare a far visita ai genitori anziani rimasti, nelle campagne, soli e privi di mezzi. È sintomatico che questo accada nella terra dove la famiglia, per tradizione, è sacra e dove, fino a pochi anni fa, vigeva un vero culto del genitore anziano che doveva essere venerato ed ubbidito.

La fuoruscita dall’attività lavorativa e il subentrare dell’età della pensione, determinano la perdita dei ruoli svolti per decenni e questa nuova dimensione non solo riduce gli ambiti di operatività della persona, quanto conduce ad una progressiva inerzia.

Questo vuol dire che non si tratta di mancanza di potenzialità, di attitudini, di competenze, ma sono le aspettative del contesto sociale che impongono all’anziano di occupare ruoli subalterni e lo costringono a sentirsi inadeguato e incapace di svolgere alcuni compiti.

Bisogna riconoscere, comunque, che lo sviluppo continuo di sempre nuove e più sofisticate tecnologie connesse alle esigenze di una sempre maggiore produttività a costi più contenuti ed il ritmo incessante richiesto dalle attività lavorative, mettono l’anziano nella condizione di non poter competere con le giovani generazioni. Inoltre, anche le disposizioni normative privilegiano i giovani nelle attività lavorative, sollecitando gli anziani a lasciare la funzione fino a quel momento svolta.

Con il trascorrere del tempo l’anziano riduce i rapporti sociali; perde interessi, diventa, talune volte, insofferente e tende ad isolarsi; spesso è affetto da sentimenti di depressione che conducono all’insorgere di patologie mentali e fisiche. Qualora la vecchiaia, o quarta età, dovesse essere intesa in questo senso, si finirebbe con il perdere di vista ogni aspetto produttivo o positivo dell’anziano. È opportuno, perciò, rivedere e riconsiderare il concetto di vecchiaia, intesa, soprattutto, come una fase dell’esistenza umana alquanto differenziata e ancora fiorente e fervida. Una età basata non solo sui sentimenti affettivi, ma anche come una fase particolarmente carica di elementi innovatori. La vita umana, in definitiva, è un processo in continua evoluzione; ha origine nel momento del concepimento e termina con il momento del trapasso.

I processi di invecchiamento sono maggiormmente evidenti se la persona percepisce la sua situazione, il suo stato, con sensazioni di declino, di decadenza, di un ormai prossimo tramonto. Finisce, così, con l’avvertire un forte senso di impotenza, di sconforto, di demoralizzazione, di afflizione, anticamera di un probabile e incombente stato di depressione.

Questo declino fisico e psichico determina, generalmente, instabilità affettiva, irritabilità, suscettibilità. Ma la senescenza, vecchiaia, o quarta età, non va considerata e vista solamente come una fase di declino, come il momento del tramonto dell’esistenza umana, ma soprattutto come continuazione del processo di sviluppo della persona. Ed ecco che la quarta età può essere definita come la sintesi dell’esistenza della persona, come momento di verifica della propria vita presente e passata. È proprio una siffatta concezione della senescenza che contribuisce a dare alla persona fiducia in se stessa e nelle proprie risorse e, nello stesso tempo, un nuovo valore e significato all’esistenza umana in tutti i suoi aspetti e periodi. Si finisce, così, con il riscoprire e valorizzare l’importanza della vita in ogni sua fase.

Spesso si sostiene che la persona anziana non è più nella ottimale condizione di poter svolgere talune attività riservate, invece, solo ai giovani; questo è vero, ma è anche vero che l’anziano può assolvere ad impegni, forse, ancora meglio di chi anziano non è, in quanto non sempre è necessaria la possanza fisica e la rapidità di riflessi, ma vi sono attività che richiedono, invece, avvedutezza, prudenza, discernimento, ragionevolezza.

È proprio mediante il possesso di siffatte doti che, spesso, si portano a compimento progetti e attività di notevole importanza. Si tratta, comunque, di qualità che l’anziano possiede e in forma, forse, maggiore rispetto ai giovani.

Il vigore posseduto dalla persona anziana non è affatto la forza fisica, ma quella intellettiva, quella razionale. Si tratta, comunque, di una forza che intanto esiste, si conserva e si arricchisce, in quanto viene continuamente esercitata e mantenuta viva.

Ovviamente esistono anche taluni anziani alquanto possessivi, collerici, stizzosi, arteriosclerotici e particolarmente legati ai beni materiali e al denaro. Questo, però, non è una prerogativa specifica della vecchiaia, ma scaturisce e deriva dall’indole, dalla personalità e dal temperamento della persona. L’anziano dotato di indole buona e tranquilla conduce una quarta età in modo disteso, lieto, sereno.

È certamente importante rimanere impegnati a livello sociale il più a lungo possibile, in quanto il continuare ad essere utili sia a se stessi che agli altri rappresenta una importante condizione per la persona anziana. Infatti, garantisce e rappresenta una occasione e una possibilità per continuare a svolgere, ancora, quelle funzioni sociali maggiormente sentite e gratificanti. È un modo intelligente per essere e sentirsi felici e soddisfatti.

E’ certamente per questo che, in genere, le donne invecchiano “meglio” degli uomini: doversi comunque occupare della casa, della spesa, della cucina, dei nipotini, le preserva da ogni forma di noia o malinconia.

Infatti, continuare ad essere operosi ed efficienti in ambito sociale conferisce valore e senso all’esistenza. Vivere la vita nella sua interezza vuol dire, anche, assumere comportamenti di distacco dai ruoli svolti durante l’attività lavorativa per assumerne altri orientati a funzioni alternative. E’ questo processo di “riqualificazione” che risulta particolarmente difficile e che andrebbe, in qualche modo, gestito ed organizzato dalla comunità sociale, in base alle esigenze dell’utenza. In alcune città, per esempio, hanno avuto molto successo “gli orti comunali”: appezzamenti di terreni incolti che vengono divisi in “piccoli orti” ed affidati, gratuitamente, agli anziani che ne fanno richiesta. Una attività simile riempie molte ore, dà una “produzione”, cioè un riscontro del lavoro svolto, e, soprattutto, fornisce un punto di ritrovo e di scambio fra persone della stessa età.

Ursula Lehr sosteneva: «Se l’invecchiare per il singolo assurge a problema, ciò dipende essenzialmente dal­la società che determina una svolta nel ruolo dell’anziano, ma dipende anche dal carat­tere di ogni singolo individuo”.  

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