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Incontriamo Dario Argento

L’Università eCampus incontra Dario Argento. In occasione della presentazione del libro di Mauro D’Avino e Lorenzo Rumori “Dario Argento, si gira!” (Gremese Editore) l’ateneo ospiterà il noto regista per una serata speciale, Il Corriere del Sud, presente giovedì 18 dicembre a partire dalle ore 18.


Dopo i saluti di apertura di Rita Neri, Responsabile della sede di Roma dell’Università eCampus, dialogheranno con il regista Dario Argento gli autori Mauro D’Avino e Lorenzo Rumori e l’editore Gianni Gremese.

 

Il volume rappresenta un affascinante itinerario alla scoperta dei luoghi che hanno reso celebre nel mondo l’opera del Maestro del brivido e sono stati a loro volta resi celebri dai suoi film. Un viaggio a ritroso che ci riporta indietro nel tempo a quell’indimenticabile e felice stagione del thriller all’italiana, tra l’inizio degli Anni ’70 e la fine degli Anni ’80, in cui bastava poco per creare suspense e il terrore si annidava nei recessi pigri e apparentemente rassicuranti della vita di tutti i giorni. Gli autori conducono il lettore per mano laddove Argento ambientò nove tra i suoi capolavori d’esordio, una passeggiata suggestiva e a tratti sorprendente che consente di riassaporarne ancora oggi appieno il gusto crudele e seducente. Perché in fondo… non è tutto horror quel che spaventa! Roma e Torino costituiscono il set privilegiato, ma non mancano le trasferte oltre confine e addirittura oltreoceano. Ciò che viene narrato, tuttavia, non sempre corrisponde all’effettiva realtà delle location. Apprendiamo ad esempio che la splendida “Tanz Akademie” di Friburgo, coloratissima cornice art-déco alle torbide vicende di Suspiria (1977), si trova nella Capitale. Non potendo utilizzare l’originale edificio tedesco “ispiratore”, la scuola fu infatti riplasmata all’interno degli Studi De Paolis in Via Tiburtina 521. Stesso destino toccò alla sulfurea dimora di Mater Tenebrarum in Inferno (1980), ricostruita nei minimi dettagli sulla base di un palazzo di Harlem, “The Castle”, all’epoca abbandonato. Anche la galleria d’arte dove si svolge la scena clou de “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970) venne realizzata ai De Paolis, mentre l’Istituto Terzi de “Il Gatto a nove code” (1971) è un singolare mix tra la GAM - Galleria d’Arte Moderna di Torino (esterni) e il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (interni) all’Eur. Il celebre quartiere capitolino, peraltro, farà nuovamente la sua comparsa in “Quattro Mosche di velluto grigio” (1971) per poi diventare protagonista assoluto, con i suoi spazi sconfinati e la sua gelida fermezza, del violento Tenebre (1982). È la Svizzera, invece, a giocare un ruolo di prim’ordine in Phenomena (1985), la “fiaba nera” che ruota attorno al rigido pensionato femminile Richard Wagner, sintesi di ben quattro diverse ambientazioni, e a uno spietato serial killer di adolescenti. E come dimenticare Opera (1987)? Argento pensò addirittura alla Scala di Milano, ma la mancanza di permessi lo costrinse a “ripiegare” sull’altrettanto maestoso Teatro Regio di Parma. Infine, gli appassionati saranno felici di ritrovare la “villa del bambino urlante” di Profondo Rosso (1975): Villa Scott, a Torino, progettata da Pietro Fenoglio nel lontano 1902.

Di queste e altre curiosità si parlerà nel corso dell’evento. D’Avino e Rumori dialogheranno con il regista e con l’editore Gianni Gremese coinvolgendo il pubblico in un focus si approfondimento cinematografico unico e imperdibile.

 

 

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