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Comune: "in rete" la bozza del Piano di utilizzo del demanio marittimo

Pudm 1

L'assessore all'Urbanistica e al Decoro Salvo di  Salvo ha presentato nel Centro direzionale di San Leone il Piano di  utilizzo del demanio marittimo (Pudm), insieme al direttore  dell'Urbanistica Gabriella Sardella e alla dirigente dell'Ufficio  pianificazione, Rosanna Pelleriti, che lo ha illustrato nei dettagli  insieme all'architetto Loretta Granzotto. Erano presenti anche il  geometra Giovanni Tornello, i funzionari dell'Ufficio del Demanio  marittimo di Catania Nicola Azzarello e Santo Messina, il comandante  Marino della Capitaneria di Porto in rappresentanza del Contrammiraglio  Nunzio Martello. In sala numerosi imprenditori, titolari di concessioni  e operatori del settore.
"Il Pudm - ha detto di Salvo - è uno  strumento di gestione delle aree costiere che l'Amministrazione guidata  dal sindaco Bianco, prima dell'adozione in Giunta e del successivo  passaggio alla Regione, ha deciso di 'condividere', per riequilibrare i  giusti interessi del riordino con quelli di chi fa impresa da anni in  questo settore. Puntiamo a una migliore funzionalità, a una maggiore  fruizione del mare, all'incremento turistico, alla destagionalizzazione.  La Regione siciliana potrà confermare o modificare il nostro lavoro,  noi comunque difenderemo con forza i risultati di questo confronto".
Il  Piano, come sottolineato dal direttore Sardella, prende il via dalla  normativa regionale che prevede che l'utilizzo delle aree marittime sia  concertato con le Amministrazioni comunali, e fa riferimento alle linee  guida emanate dalla Regione.
"Il dialogo con i titolari di  concessioni - hanno precisato Azzarello e Messina - è un di più, voluto  dall'Amministrazione comunale, che ha anche incontrato la disponibilità  della Regione. Il Piano infatti è uno strumento di gestione e non  urbanistico".

Pudm 1a

Anche il comandante Marino ha apprezzato il metodo del  confronto e del dialogo, confermando la disponibilità della Capitaneria  di Porto alla collaborazione.
Il Pudm di Catania interessa circa  venti chilometri di litorale, composto da due grandi aree, scogliera a  Nord e arenile a Sud, divise in sottozone e quindi in lotti. Il  documento individua specifiche norme per la gestione delle aree costiere  di competenza regionale, regolamentandone gli usi, sia per finalità  pubbliche che private.
"Tenendo conto - ha messo in evidenza  l'architetto Pelleriti - dell'attuale utilizzo della costa, delle  concessioni già rilasciate, della vocazione legata alle tradizioni d'uso  dell'area stessa, degli eventuali vincoli, sono state individuate le  destinazioni d'uso, cioè le tipologie di concessioni ammissibili in ogni  parte del demanio, e principalmente: costa per la libera fruizione,  stabilimenti balneari e aree attrezzate per la balneazione (anche per  animali d'affezione), attività sportive e ricreative, esercizi  commerciali e di ristorazione".
Il piano è vincolato alle normative vigenti e, in particolare, nella zona sud, al Pua e al piano rischio dell'Enac.
"Tutta  la documentazione relativa al Pudm - ha concluso Di Salvo - da venerdì  prossimo, 18 dicembre sarà sul sito del Comune. La visione che  l'Amministrazione ha voluto dare è anche nel rispetto dei concessionari.  Per questo con gli uffici regionali abbiamo deciso di agire in deroga  alle linee guida predisposte dal decreto assessoriale che mirano  all'unitarietà fra tutti i Comuni. Il dialogo e il confronto sono  un'opportunità per dare, tutti insieme, maggiore decoro, bellezza e  fruibilità alla nostra costa".
Suggerimenti e proposte sulla bozza  del Pdum potranno essere inviati all'email  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 7 gennaio del 2016.

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