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«Per lo sviluppo della Calabria è utile investire sul turismo delle radici, legato alla memoria e all’affezione degli emigrati rispetto alle loro origini». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che alla Farnesina ha partecipato alla presentazione del volume Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia, redatto da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera nell’ambito di un progetto dell’Università della Calabria, con il contributo del ministero degli Affari esteri. «Come il libro documenta in dettaglio, la Calabria – prosegue la sindaca – è tra le regioni più segnate dall’emigrazione, e San Giovanni in Fiore ne è forse l’emblema. L’aspetto chiave, approfondito dal testo, è che i calabresi d’origine mantengono il richiamo delle radici e, grazie alle migliori possibilità di comunicazione e spostamento, giungono di frequente nei Comuni in cui nacquero i loro avi, desiderosi di conoscerne la storia, i luoghi, le tradizioni, con il bisogno interiore di ricostruire quei fili dell’appartenenza che non si sono mai spezzati, malgrado le distanze». «Questo Primo rapporto – commenta la sindaca Succurro – è un prezioso riferimento: fornisce un quadro preciso dei movimenti turistici connessi alle migrazioni dall’Italia, spesso caratterizzati da scambi culturali che hanno alimentato i contatti con i figli dell’emigrazione e favorito la crescita economica e sociale di vari territori, specie calabresi. Ad esempio, per San Giovanni in Fiore – osserva Succurro – il compianto mister Albert Andy, che aveva donato una Tac all’ospedale civile, organizzò viaggi di studio in America dei nostri medici, mentre François Nicoletti, con la sua Fondazione Heritage, e Pietro Mazza, con l’associazione Un sorriso agli emigrati, contribuiscono all’arrivo in città e in Sila di numerosi turisti, dalle origini locali, provenienti da ogni parte del mondo». «Fermo restando che tutta la politica deve lavorare perché partire dalla Calabria sia una libera scelta, l’emigrazione, come il libro di Ferrari e Nicotera dimostra, può essere una risorsa importante, se – conclude la sindaca Succurro – come amministratori sappiamo puntare sul turismo delle radici, con intelligenza, costanza e un maggiore coinvolgimento dei nostri emigrati». 

 

«Piena di pubblico ma in sicurezza, domenica scorsa è terminata la prima edizione di Vini in Fiore, la due giorni presso l’Abbazia florense dedicata all’enogastronomia nazionale e del territorio, che, pure con intrattenimenti per bambini, show cooking, musica e degustazioni, ha visto la proclamazione dei vincitori del concorso Migliori novelli d’Italia, insieme ad un riconoscimento, da parte della giuria di qualità, per il lavoro della locale cantina Mascaro». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che aggiunge: «L’ottima riuscita dell’evento si deve alla sinergia tra il Comune, il giornalista enogastronomico Tommaso Caporale, responsabile organizzativo del Nuovo istituto nazionale del vino novello, la Pro loco, la sezione di Amira Cosenza-Sila e i commercianti locali». «Il XV Salone nazionale del vino novello – dichiara il suo direttore, Caporale – ha decretato come Migliori novelli d’Italia 2021, ex-aequo, il Terre di Chieti Igp biologico Rossello di Agriverde e il Veneto Igp Novello di Ornella Bellia. Sul secondo gradino del podio è salita la Calabria, con il Calabria Igp Cinurio, dell’azienda vinicola Tramontana. A seguire si sono posizionati la Sicilia con Principi di Corleone Pollara, la Toscana con Carpineto e ancora l’Abruzzo con Casalbordino, mentre il Premio critica del Salone è andato al consorzio lucano Grotte del vino e le targhe Novello amore mio sono state assegnate all’umbra Lungarotti e alla sarda Dorgali». «San Giovanni in Fiore e l’Abbazia florense – conclude la sindaca Succurro – sono stati protagonisti di un’importante iniziativa che ha riunito l’arte italiana del vino, l’architettura e la storia cittadina, l’energia dell’associazionismo locale e il partenariato del Comune con l’associazione Città del Vino. Sono occasioni che giovano allo sviluppo del territorio, attraverso la valorizzazione delle potenzialità dell’enogastronomia italiana e della bellezza dei nostri luoghi».

Si è tenuta nel pomeriggio del 21 ottobre l’inaugurazione della biblioteca comunale di San Giovanni in Fiore, riaperta al pubblico dopo una completa risistemazione degli esterni e degli interni, alcuni dedicati soltanto ai bambini, e un ampliamento della dotazione libraria grazie a fondi ministeriali. All’iniziativa hanno partecipato gli alunni della classe III A della scuola elementare Dante Alighieri, che insieme alle maestre Antonietta Urso e Rosalba Fabiano hanno esposto cartelloni e lavori creativi con loro pensieri sul valore della lettura, della cultura, del sapere e della conoscenza. La sindaca Succurro ha ringraziato i bambini, i dirigenti e gli insegnanti della scuola, la giunta, il presidente del Consiglio comunale e l’amministrazione del municipio, le istituzioni civili presenti e il parroco della chiesa di Santa Lucia, don Daniele Mileto, che ha benedetto la biblioteca. L’inaugurazione, accompagnata dall’esecuzione di brani musicali al flauto da parte della maestra Giusy Sportini, della locale banda Paideia, è terminata con una lectio magistralis on line del filosofo italiano Alfonso Maurizio Iacono, già preside della facoltà di Filosofia dell’Università di Pisa, che ha parlato della storia del libro, della nascita delle biblioteche e dell’importanza che esse hanno, soprattutto nella fase attuale della pandemia, per la crescita delle comunità territoriali e la formazione della capacità e dell’autonomia di giudizio. «Siamo contenti di questo appuntamento, cui ne seguiranno molti altri, anche grazie all’impegno dell’assessore comunale alla Cultura, Patrizia Carbone.

Abbiamo in programma un folto programma di incontri, di dibattiti, di presentazioni di libri e di iniziative dedicate ai bambini, con l’obiettivo, anche aprendo la biblioteca nelle ore serali, di creare l’alternativa alla televisione e ai social. Lo sviluppo civile, culturale ed economico parte – conclude la sindaca Succurro – dall’attenzione per i più piccoli e dall’investimento di risorse ed energie a favore della conoscenza».

«Consegniamo la cittadinanza onoraria al Milite ignoto, consapevoli che ciò comporta un maggiore impegno a promuovere e alimentare la collaborazione, l’incontro e il dialogo dentro le sedi istituzionali e fuori, con l’obiettivo di concorrere alla crescita morale, culturale, economica e sociale del Paese, sempre in spirito di solidarietà e coesione». L’ha detto la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, nel corso della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forza Armate, tenutasi davanti al locale monumento ai Caduti, con la presenza della giunta comunale, di autorità militari, del superiore della parrocchia dei Cappuccini, padre Giovambattista Urso, di numerosi cittadini e di studenti delle scuole superiori della città. La cerimonia si è conclusa con la consegna al pluridecorato caporal maggiore dell’Esercito, Salvatore De Luca, che in zone di guerra ha salvato più vite umane, della pergamena con le motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria di San Giovanni in Fiore al Milite ignoto, lette dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Simone Bitonti. «Ci troviamo – ha sottolineato Succurro – in un momento delicato, che richiede intesa, sinergie e senso di comunità, che necessita del contributo di tutti per superare le difficoltà economiche e sociali prodotte dalla pandemia. Anche l’ultimo G20, tenutosi nei giorni scorsi a Roma, ha confermato il prestigio dell’Italia in Europa e nel mondo, tanto per la sua storia quanto per il suo apporto alla democrazia occidentale, alla pace tra i popoli, allo sviluppo delle aree del Mediterraneo, di cui siamo il centro, e del multilateralismo». La sindaca Succurro ha ringraziato le Forze armate, i presenti e la comunità locale, sottolineando che «l’Italia è una e indivisibile, il che è la base per il progresso collettivo».

«Lunedì 11 ottobre, alle ore 10 è stata inaugurata la riapertura della scuola elementare Dante Alighieri, dopo anni di lavori di adeguamento dell’edificio alla normativa antisismica, di miglioramento energetico e termico. È un risultato che si deve all’impegno delle maestranze, dei tecnici, degli uffici, dell’amministrazione comunale, del personale Ata dell’istituto e degli operai della cosiddetta “Legge 15”, che hanno imbiancato le aule e gli altri locali della scuola. Inoltre abbiamo provveduto a realizzare tutta una serie di interventi che non erano previsti, dalle porte nuove al wi-fi per Internet». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che precisa: «Da tempo i bambini e le famiglie attendevano di passare in questa scuola, che è molto più accogliente, calda, sicura e raggiungibile di quella in cui erano state svolte, per anni, le attività didattiche. Ringrazio tutti per il prezioso contributo. Per noi era un dovere, una priorità, accelerare rispetto alle procedure necessarie. Riteniamo la scuola il pilastro della società. Pertanto, garantiamo anche la riapertura in tempi brevi della scuola elementare Corrado Alvaro, quasi pronta per tornare alla sua funzione». All’inaugurazione, avvenuta nel rispetto delle misure anti-Covid e preceduta da un momento musicale a cura di alunni dello stesso istituto, da pensieri espressi dagli allievi delle varie classi e dalla benedizione del Cappuccino padre Giovambattista Urso, hanno presenziato i dirigenti Loredana Lamacchia e Domenico Foglia, insieme all’intero personale della scuola, agli alunni e alle loro famiglie, con un curato buffet offerto dall’Istituto alberghiero di San Giovanni in Fiore. «La gioia dei bambini e dei loro genitori – conclude la sindaca Succurro – è il segnale più bello per ripartire in piena sicurezza e per alimentare in armonia il rapporto di stretta collaborazione che abbiamo con tutte le scuole della città, essenziale per l’educazione e la formazione del giudizio critico delle nuove generazioni».

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