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Al Casanova Live Music grande successo di Massimo Luca in concerto

Sabato 27 gennaio 2018 presso il suggestivo locale CASANOVA Live Music  si è svolto con grande successo il concerto del noto musicista Massimo Luca, che grazie al notevole bagaglio artistico di una policroma carriera intrapresa negli anni ’60, ha iniziato la sua performance raccontando al pubblico alcuni aneddoti, con la semplicità e la simpatia che appartengono solo ai grandi professionisti.

L’ambiente creato al CASANOVA da Carlo Di Filippo, musicista e storico fonico del famoso gruppo “Banco del Mutuo Soccorso” e da diversi anni titolare del frequentatissimo locale romano, non lascia dubbi circa la profonda passione per la musica che lo accompagna da sempre, un sentimento pervasivo. Sulle pareti del locale vi sono quadri con incorniciati singolari strumenti musicali di vario genere e spartiti originali, pezzi rari, da conservare con cura, poiché ognuno di essi racconta una storia. I sottofondi musicali, scelti con attenzione, creano un’atmosfera avvolgente ed aggregante al tempo stesso. Fra gli appuntamenti in calendario, ogni venerdì “JazzAmo”, una manifestazione che ospita i nomi più prestigiosi del Jazz italiano.

Al CASANOVA, che si trova a Roma in Via Val Senio, 22 (zona Conca d’Oro),  il binomio “arte ed intrattenimento” risulta essere la formula vincente e il sold out di sabato sera, come quelli di ogni evento musicale organizzato sotto la direzione artistica del regista Alfonso Stagno, ne sono la prova.

Durante il concerto di sabato sera, Massimo Luca ha piacevolmente intrattenuto il pubblico sulle note di pezzi di successo ed anche meno conosciuti dell’indimenticabile cantautore Lucio Battisti, con il quale ha a lungo collaborato, ripercorrendo una pagina estremamente interessante della musica italiana, in uno dei sui periodi migliori. Appena ventunenne, negli anni ’70 egli era il suo chitarrista acustico; trovarsi in studio di registrazione con un artista così affermato significava essere indiscutibilmente un “numero uno”.  Nella memoria collettiva il duetto Mina - Battisti nel corso del programma televisivo del sabato sera datato 1972  “Teatro 10”, che spesso la Rai manda in onda come filmato di repertorio; Massimo era lì, con il suo amico Gianni dall’Aglio alla batteria ed altri musicisti in un momento che ha fatto storia per l’eccezionalità dell’incontro di due icone della nostra musica.

Quando parla dei suoi inizi, Massimo ama ricordare come avvenivano gli ingaggi alla fine degli anni ’50. Nel mondo della musica allora esisteva il lavoro a chiamata; a Milano nella Galleria del Corso  una sorta di “capogruppo della musica” organizzava le sessioni. I ragazzi, seguendo un ordine predisposto, si facevamo avanti, a seconda delle richieste, e alla fine tutti tornavano a casa con un più o meno prossimo impegno artistico. La sua carriera di musicista professionista ha preso il via negli anni ’60, periodo in cui egli, come la maggior parte dei coetanei, provava una grande ammirazione verso il complesso che ha segnato un’epoca:  i “Beatles”. Quindi, Massimo, a soli sedici anni, suonava con notevole disinvoltura presso i vari locali milanesi  le cover del vasto repertorio del famoso quartetto di Liverpool, accrescendo sempre più la sua popolarità.

 Finchè un giorno nella sua abitazione non arrivò la telefonata di Lucio Battisti, che prese sua madre. Massimo, incredulo, pensò subito ad uno scherzo, ma quando dall’altra parte della cornetta sentì la voce del cantautore, rimase senza parole… Quindi, si incontrarono e nacque un sodalizio professionale molto appagante. Tuttavia il musicista, nonostante il successo, rimase sempre con i piedi per terra, mantenendo la giusta razionalità, che lo ha tenuto al riparo da ogni forma di egocentrismo e dalle fragilità proprie degli artisti. In quegli anni egli ha collaborato a quattro album di Battisti, nella  sua, forse, più fiorente forma artistica e sono: “Umanamente uomo: il sogno”, con il bellissimo brano “I giardini di marzo”, “Il mio canto libero”, “Il nostro caro angelo”, con la famosa “Collina dei ciliegi” ed “Anima latina”, in cui il cantautore reatino intraprese una certa metamorfosi espressiva, inizialmente non troppo compresa dal grande pubblico.

Sempre in quel periodo Massimo Luca è stato il chitarrista acustico di tutti i grandi nomi del panorama musicale, per citarne alcuni: Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Zucchero, Lucio Dalla, Fabio Concato, Bruno Lauzi, Francesco Guccini, ma la lista è lunghissima. Pertanto, ha vissuto compiutamente, accanto ai migliori cantautori, un’epoca che rappresenta, secondo molti, il “Rinascimento della musica italiana”. Numerose le sue collaborazioni con artisti internazionali, come: Quincy Jones, Toots Thielemans, Tony Sheridan, Albert Lee, Phil Ramone, Jorma Kaukonen, Barney Kessel etc. )

A partire dagli anni ’80 in poi Massimo Luca è stato anche produttore discografico e in quel periodo ha  scoperto alcuni artisti, destinati poi al successo. Fra essi Biagio Antonacci, al quale dava  suggerimenti e correggeva i brani e che nel 1987 ottenne il suo primo successo al Festival di Sanremo. Successivamente conobbe Francesca Alotta, la quale ha cantato sue canzoni d’impronta battistiana. Scrivere canzoni sullo stile di Battisti gli fece venire un’idea, che però si concretizzò solo quando conobbe  Gianluca Grignani, per il quale produsse il bellissimo brano “Destinazione Paradiso”. Durante il suo concerto al CASANOVA l’artista ha splendidamente interpretato, fra gli altri, anche questo successo di Grignani.

La serata si è conclusa con un lungo applauso da parte di un pubblico costituito da persone di tutte le fasce d’età e ciò la dice lunga circa la qualità e l’impatto emotivo di un certo modo di fare buona musica, che al CASANOVA Live Music di Carlo Di Filippo, grande professionista e  competente di musica,  trova immancabilmente la sua massima espressione.

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