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Israele-Hamas, per gli Usa "accordo su ostaggi più vicino che mai"

Un nuovo accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas? Sarebbe "più vicino che mai", ma non imminente. A dirlo, nel giorno in cui si sono rincorse le notizie di un via libera all'intesa - poi respinte da una nota dell'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu -, il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, in un'intervista a Channel 12.il giorno dopo il vertice di Parigi tra il Qatar, Egitto e Stati Uniti, Hamas smorza le aspettative per una tregua duratura a Gaza.

"Il successo dell'incontro di Parigi dipende dal fatto che Israele accetti di porre fine all'aggressione globale alla Striscia di Gaza", ha detto, come riporta Al Jazeera, Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas.

Il gruppo afferma inoltre che un rilascio completo degli ostaggi richiede anche che Israele liberi tutte le migliaia di palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane

Sottolineando che c'è ancora molto lavoro diplomatico da fare, Kirby - riferendosi all'accordo - ha auspicato "nel prossimo futuro, di arrivare a questo traguardo. Siamo più vicini di quanto lo siamo mai stati", sottolineando tuttavia che l'intesa "non è imminente", non bisogna pensare che possa arrivare "da un giorno all'altro", ma "siamo cautamente ottimisti".

"Abbiamo fatto progressi sui negoziati per un nuovo accordo sugli ostaggi, ci troviamo in una posizione migliore rispetto a dove eravamo nelle scorse settimane", ha intanto assicurato il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, intervenendo all'Atlantic Council a Washington. Agli incontri di domenica a Parigi "abbiamo compiuto progressi per la costruzione di una cornice per la prosecuzione dei negoziati sugli ostaggi. Faremo avere le proposte ad Hamas, speriamo reagiranno positivamente e decidano di negoziare in maniera costruttiva", ha spiegato al Thani.

Secondo l ansa i negoziatori di Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno concordato a Parigi un quadro per un nuovo accordo sugli ostaggi e una bozza verrà presentata oggi ad Hamas. Lo ha detto a Nbc News una fonte vicina ai colloqui.
L'accordo prevedrebbe il rilascio dei rimanenti ostaggi americani e israeliani in più fasi, a partire dalle donne e dai bambini, accompagnato da pause graduali nei combattimenti e dalla consegna di aiuti a Gaza, insieme allo scambio di prigionieri palestinesi, ha detto la fonte. Il quadro discusso, sul quale le parti hanno raggiunto accordi generali, prevede una pausa di 30 giorni che porterebbe al rilascio delle donne, dei bambini e degli anziani rimasti in ostaggio. Durante questa fase, seguirebbero discussioni su una seconda fase di 30 giorni - che includerebbe soldati israeliani e ostaggi civili di sesso maschile. 

Secondo Nbc News, spiegava la testata nella giornata di ieri, i negoziatori di Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar riuniti a Parigi avrebbero raggiunto un accordo sul rilascio in cambio di pause a fasi nei combattimenti, della consegna di aiuti a Gaza e del rilascio di detenuti palestinesi. Nel dare la notizia, Nbc News citava una fonte a conoscenza dei negoziati secondo cui anche il rilascio dei restanti ostaggi detenuti nella Striscia avverrebbe a fasi, cominciando da donne e bambini.

Secondo quanto riportava inoltre Sky News Arabia, la prima fase dell'accordo dovrebbe invece prevedere un cessate il fuoco di 45 giorni a Gaza in cambio del rilascio di 35 ostaggi. L'emittente aveva anche riferito che saranno rilasciati tra i 100 ed i 250 detenuti palestinesi per ogni ostaggio israeliano liberato.

Ma le notizie di un presunto accordo, assicurava poco dopo una nota l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sono "errate" e "includono condizioni che sono inaccettabili per Israele".

"C'è ancora una strada lunga da fare", il commento al Times of Israel di funzionari israeliani. Secondo il giornale Israel Hayom, i capi del Mossad e dello Shin Bet avrebbero detto ai loro colleghi americani, egiziani e qatarini che Israele è flessibile sulla lunghezza del cessate il fuoco che verrebbe accordato, del numero dei prigionieri rilasciati e sulla quantità di aiuti umanitari che dovrebbero entrare a Gaza, ma in nessun caso concordano la fine della guerra.

Secondo periodico daily Il ministro di Unità nazionale Chili Tropper ha avvertito che il governo di guerra d'emergenza israeliano cadrà se il primo ministro Benjamin Netanyahu rifiuterà un accordo accettabile per il rilascio degli ostaggi di Hamas da Gaza. Tropper ha tuttavia sottolineato che porre fine alla guerra a Gaza non è un'opzione accettabile nell'accordo con Hamas per il rilascio dei 136 ostaggi. "Dovremmo pagare un prezzo alto in un accordo con gli ostaggi, ma fermare la guerra è un prezzo che Israele non è disposto a pagare", ha detto Tropper. "Se però c'è un accordo con cui possiamo convivere e Netanyahu non lo firma, lasceremo il governo. Anche se sostituissimo Netanyahu, l'obiettivo di distruggere Hamas non cambierebbe", ha aggiunto.

 

Fonte Adnkronos Ansa periodico D.

 

 

 

 

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