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Il messaggero dell’ordine del giorno Grandi

Ben pochi, leggendo il titolo del volume di Antonino Zarcone Domenico Maiocco sanno comprendere a chi si riferisca. Non molto aiuta il sottotitolo, “Lo sconosciuto messaggero del colpo di Stato”, che sintetizza l’evento più importante nella vita del personaggio, indicato come colui che consegnò in anteprima a Vittorio Emanuele III l’ordine del giorno Grandi destinato a provocare il crollo del fascismo. Il volume esce presso Annales Edizioni (pp. 360 con ill., €. 16,00), valendosi di un’ampia prefazione di Aldo Alessandro Mola e di un’introduzione di Luigi Pruneti.

Appunto Pruneti rileva come Maiocco appaia “una persona qualunque, sconosciuta ai più”; al massimo, “solo pochi cultori di massoneria lo conoscono per il suo impegno nella ricostruzione della libera muratoria nel secondo dopoguerra”. Eppure la sua figura è ben presente nella storia del Novecento italiano. Combattente nella Grande Guerra, congedato per malattia, entrò in contatto con Giolitti. Propagandista socialista in Piemonte, scelse l’iniziazione alla massoneria. Antifascista, subì una condanna al confino in Calabria. Seppe realizzare una fitta rete di dissidenti della politica mussoliniana, comprendente antifascisti e anche membri delle stesse gerarchie del regime. Partecipò alla guerra di liberazione.

Vicino al gran maestro del Grande Oriente, Domizio Torrigiani, e al gran maestro aggiunto Giuseppe Meoni, ne avrebbe ricevuto il compito di mantenere unita la massoneria, ottenendo le “funzioni” e non la “carica” del gran magistero, come rileva Mola. A lui si deve la creazione della Massoneria Italiana Unificata, che godette il benestare di fondamentali logge statunitensi e che già dal 1944 tese alla rinascita della massoneria, unificando le divise obbedienze italiane

A Zarcone va il merito di un esteso spoglio archivistico, con presentazione di documenti ignoti o poco conosciuti. Ha inoltre saputo collegare testimonianze anche già note, per presentare un compiuto ritratto di un personaggio che ora esce dalle nebbie per assumere contorni più precisi e assurgere a un livello inatteso.

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