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"Siamo purtroppo di fronte all’ennesimo atto di microcriminalità. Fenomeni di violenza e vandalismo, che si stanno verificando sempre più spesso, destano molta apprensione anche tra i cittadini e vanno condannati. Sarà premura dell’Amministrazione Comunale richiedere un potenziamento della presenza delle forze dell’ordine su tutto il territorio per garantire maggiore sicurezza alla popolazione in primis".

 

È quanto dichiara il Sindaco Giuseppe GERACI sottolineando la viva preoccupazione dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità per il furto subito nella Sede Comunale di Palazzo Garopoli durante la notte tra giovedì 12 e venerdì 13 maggio.

 

Gli oggetti sottratti sono un notebook di proprietà del Comune e utilizzato dal Sindaco Giuseppe GERACI; denaro contante in modiche quantità  nell’Ufficio Visure Catastali del Settore Urbanistico; un telefono cellulare Nokia, privo di scheda SIM, nell’ufficio del segretario del sindaco Michele ZONZO. Inoltre diversi armadietti sono stati aperti e messi a soqquadro ma non è stato sottratto nulla.

I Carabinieri, che sono allertati immediatamente del grave atto, sono prontamente intervenuti sul luogo per gli accertamenti sul caso.

Per irrompere nell’edificio i ladri hanno rotto una porta d’emergenza in legno posta al piano terra e successivamente hanno scardinato e danneggiato una porta in vetro. - (Fonte MONTESANTO Sas Comunicazione & Lobbying).

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Mancata esenzione ticket, sbloccare con urgenza la loro erogazione, azzerando ogni ulteriore ritardo e, quindi, i notevoli disagi che ciò sta causando ai numerosi beneficiari già in condizioni di difficoltà economica. – Concedere ad altri soggetti, enti e/o associazioni abilitate la delega a fornire il servizio di rilascio.

È quanto denuncia, sollecita ed al tempo stesso propone l’UDICON, l’Unione per la Difesa dei Consumatori, attraverso una lettera al dipartimento per la tutela della salute e politiche sanitarie della Regione Calabria e all’Asp di Cosenza.

 

Il mancato rilascio dei ticket sanitari nella provincia e, in particolar modo, nella zona del Tirreno cosentino - dichiara Ferruccio COLAMARIA, responsabile provinciale dell’UDICON - è causa di enormi disagi per buona parte dei cittadini-utenti che nonostante il diritto ad usufruire dell’esenzione, si vedono costretti a sostenere le spese sanitarie per prestazioni e acquisto di farmaci o, come purtroppo succede, a rinunciare alle cure.

I cittadini, in presenza di requisiti, possono usufruire del diritto di esenzione dal pagamento del ticket sanitario previa compilazione di idonea certificazione reddituale. Tale documento – precisa COLAMARIA – doveva essere reso disponibile a far data dal 31 marzo di ogni anno che coincide con la scadenza prevista per il rinnovo annuale. Cosa che ancora non è stata fatta.

Gli aventi diritto all’esenzione – ricorda UDICON - sono, tra gli altri, i soggetti con meno di 6 anni e più di 65 anni appartenenti al nucleo familiare con reddito complessivo non superiore ai 36 mila euro; i disoccupati e familiari a carico con reddito familiare inferiore a 8 mila euro incrementato a 11 mila in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico; i titolari di pensione al minimo con più di 60 anni con reddito familiare inferiore a 8mila e 200 euro.

Le categorie interessate dal disservizio – conclude COLAMARIA – sono diverse e varie; è per questo che si richiede un tempestivo intervento al fine di eliminare il disagio cui si trovano i cittadini. – (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying)

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«Nella provincia di Cosenza vi è stata una incredibile adesione degli studenti del secondo anno al boicottaggio delle prove Invalsi somministrate in tutte le scuole questa mattina». Lo afferma in una nota la federazione provinciale del Fronte della Gioventù Comunista, l’organizzazione che in questo mese si è spesa di più per il boicottaggio. «Abbiamo registrato percentuali di adesioni superiori all'80/90% in tutta la provincia, con picchi del 100% di boicottaggio nella maggior parte delle scuole e delle classi. Tra questi, nel capoluogo cosentino segnaliamo il 100% di boicottaggio dei test all'IIS Valentini, all'istituto Majorana, all'istituto alberghiero Mancini e all'ITC Cosentino di Rende, ai quali si aggiungono ulteriori picchi di boicottaggio del 100% in 8 classi del liceo scientifico E. Fermi, 6 classi dell'istituto professionale Da Vinci e in 4 classi del liceo scientifico Scorza, insieme al boicottaggio totale in una classe del liceo classico Telesio. Anche negli altri comuni della provincia si sono registrate alte percentuali di boicottaggio, tra studenti che in massa si sono rifiutati di entrare a scuola o che hanno lasciato in bianco il test. Fra tutte spiccano il comune di Acri, in cui l'87% di tutti gli studenti del secondo anno ha boicottato le prove (con picchi del 100% al geometra, al professionale e alla ragioneria e del 70% nel liceo classico-scientifico V. Julia) e soprattutto Corigliano Calabro, in cui al liceo scientifico F. Bruno e al liceo classico G. Colosimo il 95% degli studenti ha rifiutato di svolgere le prove, molti di loro radunandosi davanti alla scuola per dare il via a un presidio contro gli Invalsi con tanto di assemblea pubblica; agli studenti liceali si sono affiancati quelli dell'ITG Falcone Borsellino, in cui è arrivata al 90% la percentuale di studenti che si sono ribellati non compilando il test. Ma sempre a Corigliano ancora più eclatante è il risultato raggiunto all' IPSIA Nicholas Green, dove gli studenti hanno reagito alle minacce della dirigenza scolastica (che nei giorni scorsi ha provato in maniera inutile e illegittima di sospendere uno studente del FGC solo perché sostenitore e organizzatore del boicottaggio) e questa stessa mattina hanno deciso di rivoltarsi correndo letteralmente fuori da scuola per non fare le prove, facendo registrare anche in questo istituto il 100% di boicottaggio dei tanto odiati test Invalsi». Per il secondo anno consecutivo gli studenti hanno dimostrato di essere contrari alla Buona scuola e al sistema Invalsi, secondo il segretario provinciale del FGC Manuele Panella, che afferma anche la necessità e l'esistenza di un cambio di rotta nella lotta per la difesa della scuola pubblica: «Renzi sta continuando le politiche dei suoi predecessori di definanziamento e dequalificazione della scuola pubblica, spingendo verso l’aziendalizzazione e privatizzazione della scuole, a vantaggio di tutti quei grandi imprenditori che hanno interesse a fare profitto sugli istituti. I numeri parlano chiaro: l'adesione al boicottaggio delle Invalsi dimostra che sempre più studenti sono coscienti di questo processo e contrari alla inutile e dannosa competizione fra le scuole che il sistema Invalsi promuove, oltre che alla dequalificazione dell’istruzione imposta dal modello nozionistico di questi quiz. In una terra come la nostra, dove i giovani sono costretti ad emigrare per l’altissima disoccupazione e la mancanza di certezze sul futuro, creare scuole “di serie A” e “di serie B”, rendendo le prime accessibili solo a chi può permetterselo e le seconde dei veri e propri ghetti per i figli di lavoratori e disoccupati, è una chiara scelta di classe che colpisce terribilmente la gioventù e le famiglie delle masse popolari. È quanto mai necessario oggi, in tutta la provincia cosentina, comprendere la volontà di ribellione degli studenti delle fasce deboli e dare profondità alle loro lotte con lo strumento più importante, ovvero l’organizzazione, che deve essere omogenea e capillare in tutte le scuole, con parole d’ordine precise rivolte contro la scuola di classe che governo e UE impongono. Per questo rivendichiamo lo smantellamento di queste prove indecenti e il rifinanziamento totale delle scuole pubbliche da parte dello Stato, in maniera equa ed escludendo le scuole private e gli imprenditori che vogliono entrare nei consigli d'istituto, per un'istruzione realmente pubblica, gratuita e accessibile a tutti, e non solo a chi può permetterselo». La nota si conclude con un forte appello a tutti gli studenti della provincia e alle dirigenze delle scuole: «Nessun atto intimidatorio o repressivo da parte dei presidi potrà mai fermare la lotta cosciente, organizzata e diffusa di chi si batte per un diritto sociale inalienabile come l’istruzione pubblica. A nulla serviranno minacce di provvedimenti disciplinari, abbassamento dei voti di condotta o quant’altro. Boicottare i test Invalsi è un atto pienamente legittimo e nessuna legge afferma il contrario. Abbiamo già diffuso nelle scuole gli strumenti legali fondamentali per la tutela degli studenti che hanno preso questa posizione, e continueremo a difenderli fino alla fine. Ogni forma di resistenza da parte dei dirigenti scolastici è solo inutile e vergognosa (come lo è stato tentare di impedire ai militanti del FGC di volantinare e fare azioni davanti alle scuole per il boicottaggio dei test), e servirà solo a dimostrare a tutti come ormai i presidi siano soltanto manager burattini al servizio del governo e delle sue politiche antipopolari»

 

In un periodo difficile per l’economia, la Camera di Commercio di Cosenza approva il Bilancio di esercizio 2015 con un avanzo economico pari a 1.230.916 euro, che va a incrementare il patrimonio netto della stessa Camera di Commercio, consolidando e rafforzando la sua struttura patrimoniale.

Nonostante una significativa diminuzione dei proventi correnti rispetto all’esercizio precedente, per effetto dei provvedimenti governativi, che nel solo 2015 hanno ridotto l’importo del diritto annuale del 35% rispetto al 2014, il risultato positivo è determinato in modo significativo dalla realizzazione di ricavi straordinari dovuti al venir meno di consistenti passività iscritte negli anni passati. Ma soprattutto alla realizzazione di iniziative di razionalizzazione delle spese, come la diminuzione dei costi di funzionamento, che sono andate ben oltre l’osservanza delle pur rigide norme di finanza pubblica per il contenimento e la riduzione delle spese, attuati senza tagliare i servizi erogati alle imprese provinciali che, invece, sono state sostenute con un vasto programma di contributi e incentivi finalizzati a rafforzare la loro competitività, motivandole a investire, innovare, internazionalizzarsi, oltre che a valorizzare le proprie risorse umane o a cogliere le opportunità offerte dall’Expo.

Per fare questo, nel 2015 la Camera ha attivato appositamente 10 bandi, per un ammontare totale di oltre 1,5 milioni di euro liquidati, assegnati a circa 500 imprese della provincia, oltre a partecipare a 5 importanti manifestazioni e sostenere altrettanti 5 interventi di promozione del territorio e della legalità. Tenendo sempre in prima linea anche l’attenzione e il sostegno alla formazione diretta alle imprese e alle professioni, insieme a un continuo processo di miglioramento dei servizi istituzionali e a molte attività info-formative organizzate all’interno della Camera e sul territorio.

“Come istituzione di rappresentanza delle imprese della provincia di Cosenza, il conseguimento di un risultato d’esercizio positivo - ha commentato il presidente della Camera, Klaus Algieri - ci consente di affrontare con maggiore tranquillità le difficili sfide che ci attendono nell’immediato futuro. Siamo in attesa di conoscere la riforma che il Governo nazionale varerà presto e che dovrebbe ridisegnare il ruolo e le competenze delle Camere di Commercio. Sappiamo già che, nei prossimi due anni, l’importo del diritto annuale sarà ulteriormente ridotto fino a raggiungere una cifra pari al 50% di quella fissata nel 2014. In questo quadro denso di incertezze e tensioni il rafforzamento della solidità patrimoniale dell’Ente fa ben sperare perché, nonostante tutti i tagli finanziari, la sua operatività non sarà intaccata. Continueremo a impegnarci per sostenere le nostre imprese e per favorire lo sviluppo economico del nostro territorio come e più di prima. Solo nell'ultimo anno abbiamo fatto partecipare ed entrare in Camera 10.000 imprese e già contiamo di raddoppiare questo numero. Sono queste le nostre buone abitudini, sono questi i risultati prodotti da un intenso e programmato lavoro d'insieme”.

Nell’ottica di una politica di trasparenza dei conti e di resoconto chiaro dell’attività gestionale dell’Ente, la Camera comunica in una nota ufficiale che la gestione dell’attività camerale relativa allo scorso anno, come riportato nella relazione sulla gestione, ha comportato proventi correnti, registrati alla data del 31 dicembre 2015, per un importo di 9.512.851 euro. Aggiungendovi a questi i ricavi finanziari di 138.770 euro e quelli straordinari di 1.500.337 euro, si raggiunge la cifra totale di 11.151.958 euro. Gli oneri correnti, invece, ammontano a 9.696.389 euro che, integrati dai costi straordinari pari a 224.654 euro, raggiungono un totale di 9.921.043 euro.

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Edilizia scolastica, a SAN NICO, entro la fine dell’anno, sarà disponibile un nuovo edificio destinato ad accogliere gli alunni delle scuole elementari che risiedono nell’intera e popolosa contrada di Cantinella. Con la costruzione della nuova struttura si garantirà il diritto allo studio e si fornirà un ulteriore servizio per i cittadini. Attualmente, infatti, gli alunni sono costretti ad essere ospitati in siti non adeguati.

 

A darne notizia è l’assessore alla pubblica istruzione Tommaso MINGRONE che coglie l’occasione per ricordare che il progetto portato a termine dall’Esecutivo GERACI risale al 2010. – Nei giorni scorsi lo stesso MINGRONE, insieme al Sindaco Giuseppe GERACI ed al responsabile unico del procedimento (RUP) ing. Antonio DURANTE hanno effettuato un sopralluogo sui lavori in corso e che saranno terminati entro la fine dell’anno.

L’investimento complessivo – fa sapere l’assessore – è di 1 milione di euro (150 mila euro sono stati già spesi per l’esproprio del terreno, 850 mila euro saranno spesi per la costruzione dell’edificio) contratti con un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto iniziale (del 2010) prevedeva un edificio a due piani. Successivamente è stato rivisto e ridimensionato dall’attuale amministrazione, adattandolo alla cifra effettivamente a disposizione. Una modifica – continua – resasi necessaria per garantire la conclusione dei lavori, senza dover aspettare fondi o contrarre altri mutui e, quindi, senza rischiare di ritrovarsi con un’opera incompiuta e non fruibile. Con la consegna dell’opera alla comunità – conclude MINGRONE – contribuiremo a garantire il diritto allo studio, attraverso maggiore sicurezza ad alunni e più servizi alle famiglie in una delle contrade decentrate più grandi e popolate del nostro vasto territorio. - (Fonte MONTESANTO Sas Comunicazione & Lobbying).

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