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oriolo - borghi più belli d'italia

Oriolo potrebbe presto entrare a far parte del prestigioso circuito dei "Borghi più belli d'Italia". Il condizionale è ancora d'obbligo, ma l'iter procedurale e diplomatico condotto dal sindaco Giorgio Bonamassa e dal delegato all’Urbanistica, Commercio, Artigianato e Attività produttive, Vincenzo Brancaccio sembra dare i suoi frutti.

Nei giorni scorsi in Comune è giunta l'attesa lettera da Roma, a firma del presidente dei "Borghi più belli d'Italia", Fiorello Primi, che conferma la validità del percorso intrapreso dal Comune di Oriolo. A testimonianza di tutto ciò, nel giro di qualche settimana e probabilmente nel mese di agosto, si recherà ad Oriolo il comitato tecnico scientifico per un sopralluogo, passaggio determinante per certificare il piccolo comune dell'entroterra dell'Alto Jonio cosentino quale new entry del club sorto nel 2001 su impulso dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Ad oggi la Calabria annovera dieci borghi tra i più belli d'Italia, tra cui Civita, Altomonte e Morano. La risposta del presidente del club è giunta sulla scrivania del sindaco in tempi abbastanza rapidi (la richiesta era stata formulata a febbraio) e questo fan ben sperare Oriolo. Soddisfazione da parte del consigliere comunale Vincenzo Brancaccio che in prima persona si è speso per permettere ad Oriolo di essere attenzionato da un simile contesto di valorizzazione dei piccoli borghi che punta in primis a fornire quegli strumenti necessari per combattere lo spopolamento e quelle situazioni di marginalità in cui oggi rischiano di precipitare. Le indicazioni sono quelle di puntare ad un turismo esperienziale, culturale, enogastromico e naturalistico, che si differenzia da un turismo commerciale. Ecco che rientrare tra i "Borghi più belli d'Italia" significa perciò entrare a far parte di un circuito promozionale avviato che non può che portare nuova linfa e nuove possibilità di sviluppo economico-sociale.

 

oliverio

Ampia e qualificata partecipazione di sindaci, amministratori locali ed operatori turistici della provincia di Cosenza e, in particolare, della Riviera dei Cedri alla "Conferenza sul turismo dell’Alto Tirreno cosentino" che si è tenuta presso un noto villaggio turistico di Scalea.

Hanno introdotto i lavori i Dirigenti Generali dei Dipartimenti "Turismo" e “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, Pasquale Anastasi e Domenico Pallarìa, che hanno illustrato programmi, opportunità e risorse inserite nella nuova programmazione regionale. E’ seguito un ampio dibattito nel corso del quale hanno preso la parola amministratori, imprenditori, operatori turistici e rappresentanti di categoria e che è stato concluso dal Presidente della Regione Mario Oliverio.

"Scopo di queste iniziative –ha detto il Presidente della Giunta regionale- è quello di acquisire un metodo di lavoro comune, finalizzato a far crescere una forte sinergia tra i diversi attori che operano in questo settore e ad affermare un atteggiamento nuovo nel rapporto tra territori, attività economiche, istituzioni ed enti locali. Abbiamo nelle nostre mani un patrimonio inestimabile che in tanti ci invidiano e che dobbiamo assolutamente mettere a frutto, costruendo una nuova cultura della rete e della cooperazione che metta definitivamente da parte improvvisazione, superficialità ed individualismo. Dobbiamo finirla con i piagnistei e le lamentele. Continuare a piangerci addosso non serve a nessuno. Così come è assolutamente inutile continuare a scaricare le responsabilità sempre sugli altri. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità rispetto ai problemi e farsene carico, dalla Regione ai Comuni, agli operatori turistici. Va compiuta, pertanto, una vera e propria inversione culturale, determinando un approccio nuovo e diverso con le problematiche che, di volta in volta, ci troviamo ad affrontare. Non possiamo più accontentarci di un turismo che si riduce solo ai mesi di luglio e agosto che restano, comunque, i periodi di punta massima della nostra offerta turistica. La nostra proposta deve allargarsi, andare oltre, estendendosi a tutti i mesi dell'anno. Settori importanti come il turismo culturale, naturalistico, sportivo e religioso devono essere valorizzati al massimo per promuovere, attraverso di essi, una Calabria positiva, terra di accoglienza e ospitalità, ricca di risorse naturali e paesaggistiche, di storia, arte, giacimenti culturali e di straordinarie tradizioni eno-gastronomiche. Per far questo dobbiamo metterci in gioco tutti, facendo ognuno fino in fondo il proprio dovere e compiendo, insieme, un decisivo salto di qualità”.

“Come Giunta regionale -ha aggiunto Oliverio- ce la stiamo mettendo tutta per creare le condizioni affinchè tutto questo si concretizzi. Le risorse ci sono. Dopo un anno e mezzo di ascolto e di lavoro intenso, nel corso del quale abbiamo dovuto recuperare ritardi pesanti accumulati dalle precedenti amministrazioni ed una perduta credibilità sul piano nazionale ed europeo che non è stato facile riconquistare, è appena partita la fase cruciale del passaggio dai programmi alle realizzazioni, dalle parole ai fatti. Con la sottoscrizione del “Patto per la Calabria” avvenuta il 30 aprile scorso abbiamo dato, insieme al Governo nazionale, un quadro di certezza alle risorse. Abbiamo destinato e programmato nuove risorse del FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) e dei PON (Programmi Operativi Nazionali) per oltre 3 miliardi di euro; abbiamo siglato la priorità nazionale dei problemi infrastrutturali calabresi (autostrada, statale ionica, linea ferroviaria). Stiamo lavorando per togliere dall’isolamento la nostra regione potenziando e migliorando i collegamenti interni ed esterni, l’accoglienza, la ricettività, la qualità delle acque, ecc.. L’obiettivo è quello di intercettare nuovi flussi turistici e rendere sempre più attrattiva questa nostra terra. Contestualmente abbiamo recuperato e messo sul binario della operatività strumenti importanti che la Commissione Europea pone come “conditio sine qua non” per accedere alle risorse: penso, per esempio, al nuovo Piano dei rifiuti e al Piano Regionale dei Trasporti, di cui la Regione è priva dal 1995 e che entro il mese di ottobre diventerà operativo. In questi giorni abbiamo pubblicato i primi bandi del Psr e del Por a cui, in sequenza, ne seguiranno tantissimi altri che riguardano i diversi settori. Abbiamo fatto un lavoro importante che ci consente ora di utilizzare le risorse sulla base di obiettivi precisi”.

“Mai come in questa fase -ha concluso il Governatore della Calabria- è decisivo l’apporto di tutti: operatori economici, intellettuali, università, organizzazioni rappresentative del mondo produttivo e del lavoro. Noi continueremo ad andare avanti ascoltando le esigenze dei territori e tentando di rispondere ad esse utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione con rapidità ed intelligenza, eliminando ritardi e pastoie burocratiche, che sono elementi che ostacolano la crescita. A tutti e ad ognuno chiedo, però, di mettersi in gioco favorendo questo nuovo processo di cooperazione e di rete e recuperando l’orgoglio della nostra identità e della nostra cultura, che sono gli unici fattori che, nel mare della globalizzazione, potranno assicurarci un futuro di crescita. I segnali di una inversione di tendenza, sia pure timidi, cominciano ad intravvedersi. Su questa strada bisognerà andare avanti con determinazione, sapendo che nessuno ci regala niente e che tutto quello che riusciremo a costruire dipende esclusivamente da ciascuno di noi. I nemici del cambiamento sono tanti. Moltissimi sono quelli che non vogliono mollare rendite di posizione acquisite da anni. La sfida del cambiamento non è facile, ma vincerla è la condizione necessaria per assicurare a noi stessi e ai nostri figli una prospettiva di speranza e di fiducia in un domani migliore”.

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E’ stato approvato all’unanimità in consiglio comunale il regolamento per la realizzazione degli orti urbani. Una volontà condivisa da maggioranza e opposizione in consiglio comunale, ma anche dalla cittadinanza che attraverso il bilancio partecipativo si è dichiarata fortemente a favore della loro realizzazione. Il progetto degli orti urbani ha avuto infatti il 56% di preferenze dai votanti classificandosi come il più votato. Con la loro realizzazione il comune di Rende mette in atto la volontà dei cittadini.

L’Amministrazione e l’Assessorato alle Politiche agricole da subito hanno inteso la realizzazione degli orti urbani come uno strumento utile soprattutto ai giovani perché gli consentirà di avvicinarsi al mondo dell’agricoltura moderna facendogli maturare un’esperienza che gli possa essere di grande utilità per il futuro avvio di nuove imprese agricole le quali potranno incidere sullo sviluppo sociale ed economico del territorio. Attraverso la loro istituzione si vuole mirare nel breve-medio periodo a valorizzare gli ambienti urbani sensibilizzando i cittadini sull’esigenza di salvaguardare e riqualificare il territorio comunale. Ciò significa contrasto al degrado, miglioramento estetico del paesaggio; inoltre gli orti urbani contribuiranno attraverso la produzione orto frutticola a km zero, a dare adeguate risposte alle esigenze di una alimentazione più sana e sicura, un tema di estrema importanza nella nostra società contemporanea. I terreni, di proprietà comunale, una volta identifcati potranno essere dati in concessione per la coltvazione di ortaggi e piccoli frutti per un periodo di 3 anni.

Due sono le categorie alle quali possono essere concessi i terreni: a) “orti per famiglie”: prevede la possibilità di dare in concessione i terreni ai residenti di Rende che non abbiano nelle loro disponibilità appezzamenti di terreni coltivabili nel territorio comunale e non risultino essere imprenditori agricoli titolari di partita iva. b) “orti per associazioni”: prevede l’assegnazione dei terreni ad associazioni (riconosciute o meno); fondazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, onlus. Queste due categorie previste per l’assegnazione degli orti urbani mettono in luce come nella fase di ideazione del progetto si è pensato: da una parte a dare un’opportunità a chi non ha gli strumenti necessari per avviare un’attività di questo genere (singoli cittadini), dall’altra a includere le associazioni in questi importanti progetti volti alla crescita e allo sviluppo socio-economico della città.

Copia  di BORSASTUDIO-LONGOBUCCO-300616 (8)

Sensibilizzare e promuovere, soprattutto tra i giovani, la conoscenza di tematiche come il trapianto e la donazione degli organi. Coinvolgere le scuole in iniziative di cultura e creatività. Tenere vivo il ricordo di Tommaso ARCIDIACONE, presidente della PROLOCO LONGOBUCCHESE, prematuramente scomparso.

È con questi obiettivi che l'esecutivo guidato da Luigi STASI ha subito accolto e patrocinato la manifestazione, dal titolo UN AMORE CHE SI DONA, per la consegna di borse di studio in nome del presidente ARCIDIACONE.

Il premio – ha dichiarato l’assessore alla cultura DE LUCA – rappresenta un momento per riflettere e scuotere le coscienze sull’argomento della donazione di organi. Si rinnovano con iniziative del genere – ha continuato – occasioni di collaborazione tra mondo della scuola, associazioni e istituzioni.

Il concorso, promosso ed organizzato dalla PROLOCO e dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI AVVOCATI, arrivato alla terza edizione, era rivolto alle ultime classi delle scuole superiori, a cui è stata richiesta la creazione di elaborati, fotografie e disegni sul tema.

Alla manifestazione hanno partecipato il Sindaco Luigi STASI, Fabio RUSSO, presidente della PROLOCO longobucchese, Mauro MITIDIERI, presidente DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI AVVOCATI di ROSSANO, Antonio ISABELLA, vicepresidente dell’UNIONE NAZIONALE PROLOCO D’ITALIA (UNPLI) COSENZA, e i dirigenti Serafina STRAFACE, del LICEO SCIENTIFICO STEFANO PATRIZI di CARIATI e Maria BRUNETTI, dell’ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO (IPSIA) di LONGOBUCCO.

I ragazzi premiati sono stati Angela Pia PERRI, autrice di un disegno ispirato all’uomo vitruviano, e la classe quinta dell’ISTITUTO PROFESSIONALE di LONGOBUCCO, che ha partecipato con una fotografia in grado di rappresentare il legame tra chi dona un organo e chi lo riceve.  – (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying)

Sociale, 15 mila ore annue destinate all’assistenza di soggetti non autosufficienti, anziani e diversamente abili. L’Esecutivo FERRARI continua ad investire nel settore delle politiche sociali, prendendosi cura di circa 60 persone. Favorire il mantenimento dei bisognosi nel proprio ambiente familiare, ecco gli obiettivi dell’Amministrazione comunale, insuperabile nel campo del welfare.

 

Dalla cura ed igiene della persona alla preparazione dei pasti, dal lavaggio della biancheria alla preparazione dei pasti, dall’accompagnamento per il disbrigo pratiche alla semplice compagnia, dai rapporti con il medico di famiglia ai rapporti con l’Asl, fino alla vigilanza sulla corretta assunzione dei farmaci. Sono, queste, le prestazioni che vengono erogate a 60 persone bisognose, soggetti non autosufficienti, anziani e diversamente abili, per un totale di 15 mila ore all’anno, circa 1250 al mese.

 

Il settore welfare della Città di Paola è il fiore all'occhiello della Giunta Ferrari. Può, infatti, essere portato ad esempio nel territorio, per l’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare a beneficio degli anziani non autosufficienti e di persone con handicap, un servizio che viene portato avanti egregiamente dagli uffici comunali. - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying)

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