Siglato a Palazzo San Giorgio l’atto notarile di fusione della Recasi in Reges che si trasforma in Hermes

In linea con quanto previsto dal procedimento scandito dall’ultima delibera di consiglio comunale dello scorso 4 ottobre, è stato firmato ieri a Palazzo San Giorgio, alla presenza del notaio Stefano Poeta, l’atto di fusione per incorporazione della società Recasi in Reges, con contestuale  trasformazione  di quest’ultima in Hermes.  

Con il sindaco Giuseppe Falcomatà,  nella qualità di rappresentante legale del socio unico  Comune,  le Presidenti  di Reges, Alessia Zappia e di Recasi,  Emanuela Morabito,  hanno siglato l’atto notarile  alla presenza tra l’altro dei  rispettivi consigli di amministrazione e dei collegi sindacali.    

Da qui in poi, esauriti ormai tutti gli adempimenti dovuti dagli uffici comunali e dalle compagini societarie, sarà il decorso del tempo a determinare la piena operatività della società venutasi a formare.

 Scattano infatti i   60 giorni richiesti dalle legge, (a partire dall’ultima iscrizione del progetto di fusione nel registri delle Imprese per l’eventuale opposizione da parte dei creditori sociali), al termine dei quali,  Hermes potrà  operare a pieno regime.

L’operazione portata a termine trova il suo fondamento nel disposto della legge 190/2014, declinato in seguito nell’art. 20 del Testo Unico delle Società Partecipate, che incentiva i processi di aggregazione per il rafforzamento industriale dei servizi pubblici locali.

Hermes, il cui statuto è quello di una società in house providing,  si occuperà dei  servizi di accertamento e riscossione comunali  attraverso utilizzo delle tecnologie ITC  applicate al  fine di facilitare la trasparenza delle procedure e la partecipazione degli utenti /contribuenti.

L’accorpamento, così come prevede il piano industriale, porterà a una riduzione dei costi di gestione e una  maggiore efficienza dell’organizzazione aziendale a personale invariato,  che troverà la sua sede presso la struttura a sud della città,  denominata Girasole, edificio a sua volta  oggetto di una importante opera di rigenerazione urbana del quartiere Gebbione.

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